Synodaler Weg: camminare insieme. Le diverse sensibilità fra cattolicesimo italiano e tedesco sono stimolo a guardare con attenzione non pregiudiziale al dialogo in corso nella Chiesa di Germania
Cosa sia un sinodo o il “Synodale Weg” è piuttosto sconosciuto anche a chi è di casa nell’appartenenza di fede cattolica. E questo va detto soprattutto per l’Italia, come anche per comunità italiane d’emigrazione in Germania. Ma l’inconveniente di tanto saper poco e nulla in merito, non sta nel termine antico greco riciclato alla modernità per dire parlamenti di base, a livello di fedeli con iniziativa, in unità di fede con differenze. Senza tralasciare che ai vertici di gerarchia, di vescovi, di sinodi se ne tennero ad alte quote, a Roma negli scorsi anni e di recente in Brasile.
Ben altra dimensione hanno ultimamente le cose in Germania, ma non solo perché nelle Chiese della Riforma, diciamo fra i protestanti in centro e Nordeuropa, una struttura regolare di governo interno da sempre va sotto il nome di Synode. Quindi, da queste parti, c’è più familiarità con tale concetto.
Questo a parte, c’è una differenza fra i diversi mondi religiosi cattolici alla tedesca o all’italiana, e questa sta nell’evidenza dei fatti che da un paio di anni hanno portato alla ribalta in questo Paese movimenti di base di fedeli per una inquietudine di ricerca e dialogo anche assai critico. Questo accade in una Chiesa cattolica in Germania che in tante cose è sotto gli occhi di sospetto di altri europei, più tranquilli in un tirare avanti con tradizioni, come sta accadendo appunto ora fra cattolici di paesi limitrofi o presenti qui, di stessa fede ma altra madrelingua. Fra questi si raccoglie plauso con stima per tanto coraggio innovatore, come pure sospetto o senso di scandalo su questi germanici che già cinquecento anni fa con Lutero e altri abbandonarono l’unità con la Chiesa di Roma.
Ora, informazioni, sospetti, tensione e rischio di nuove spaccature dominano l’informazione su questo “Weg”, itinerario a dialoghi e confronti ormai fattisi struttura organizzata alla base e “risalita” fino a un okay ufficioso, non facile dell’episcopato tedesco, la Dbk. Un “Weg” che nel sentire di molti riceve attenzione solo presso menti rare e informatissime. Sì, e va ridetto, perché orientamenti di spiritualità e costume di cattolicità italiana qui presenti da decenni – non ovunque per fortuna – sono pezzi di Chiesa cattolica in Germania ma si rifugiano in oasi da campanile patriotico.
Sorvolando su questo tabù assai taciuto, le novità vengono stavolta anche dall’alto, da Roma, non solo dalla base delle inquietudini germaniche. Ed è papa Francesco ora, dall’alto diciamo, che ha impegnata la Chiesa cattolica universale a un cammino sinodale di coinvolgimento di popolo alla ricerca su tante domande fra ieri e domani di fede. Raccogliendo del resto anche freddezze e sorpresa – egli stesso si indignò in un intervento.
Ma restiamo alla particolarità tedesca
Fin dall’inizio questo itinerario di dialoghi (Synodaler Weg) si è strutturato in quattro “Forum” che coagulano varianti in temi riconducibili a radici di fede perenne della Chiesa. Ed ecco ora disponibile dopo lavori di mesi in gruppi e assemblee un bilancio del lavoro già fatto. Con Covid-19 che di certo non ha incoraggiato incontri e comunicazione a livello federale. Il preambolo del Synodale Weg e dei lavori dei quattro gruppi è vivere la fede in libertà e amore che non significa arbitrio (i cattivi direbbero spirito decadente del tempo) ma vitalità nutrita di tradizione millenaria, dove il passato però non è realtà museale di deposito, ma impulso creativo al nuovo. Il Concilio Vaticano II, non amato da molti o tradito nel tempo, ne aveva date delle tracce. Purtroppo coperte da fughe nel passato per timore del nuovo, o per mancanza di creatività nella fatica del presente.
Forum 1. Ruolo di autorità e spiritualità del clero in una Chiesa in servizio umile, non burocratizzata in modo piramidale. Altro punto critico: la fissazione su distanza di classe fra clero e fedeli, “sovrintendenti alla verità prête-à-porter e clienti”. In questo Forum sono confluite tutte le domande angosciate a causa della violenza sessualizzata e psicologica di clero e altri attivi nella Chiesa nell’ultimo decennio. Con un’enorme ricaduta di immagine nella società tedesca dove esplodono le domande di uscita.
Forum 2. Sulla vita sacerdotale. In questo Forum, la riflessione sul celibato è obbligatoria per il clero nella Chiesa cattolica universale (non nelle Chiese ad essa unite dell’oriente, si noti), anche a prescindere delle patologie delinquenziali nella sessualità, che restano ferita aperta.
Forum 3. Diversità e comunanze di ruoli, sulla base di parità di diritti doveri, competenze nella Chiesa di uomini e donne. Tema estremamente combattuto nel mondo cattolico centro- e nordeuropeo, dove da oltre mezzo secolo i fedeli hanno familiarità, per esempio, con la donna allo stesso livello di competenza nel ruolo di pastore e vescovo in altre chiese. Dunque gradi di “ordine” sacro per uomini come donne restano un’attesa di molti.
Forum 4. L’universo della realtà di amore, sessualità, ruoli affettivi alla luce dell’etica cristiana. Di una moralità ancorata su valori eterni in rapporto con il divino, che prenda atto di costumi di una società in evoluzione: si pensi a quanto hanno chiarito dopo secoli di dogmi fissi le scienze mediche, psicologiche, evoluzioni a culture incrociate, mutamenti di strutture economiche e di convivenza civica.
Che questo sia un percorso, un “Weg”, ora si capisce. Esso ha prodotto una sintesi di lavoro esposta a un pubblico internazionale via internet settimane fa, con testi che chiedono alla Chiesa di Germania assai presenza di Spirito Santo: questo va detto a sfida di ogni sospetto: perché qui i protagonisti all’opera sono dei credenti – alla tedesca certamente – e non dei sovvertitori di sistema, come scetticismi da varia angolatura semplificano.