di Sr. Rossana Sollai -
„Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Forse mai come quest’anno sperimentiamo il senso di quel ‘tutti’. Possiamo ben dirlo: tutta l’umanità!
È la Pasqua del Signore, è la Pasqua dell’umanità: un’unica Pasqua, del capo e del corpo! È la realtà del mistero pasquale sempre, ma quest’anno possiamo davvero toccarla con mano, sperimentarla nella nostra carne. L’esperienza singolare del coronavirus che stiamo vivendo si traduce in termini di fede: partecipazione alla passione e morte di Gesù, siamo tutti là, credenti o non, assunti da Lui. Colpisce l’impotenza di Gesù in croce, espressa particolarmente nel grido “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” (Mt 27,46). Anche l’umanità lo sta gridando e tutti sperimentiamo l’impotenza: i capi di Stato, i vari ministri, i virologhi, gli scienziati…
“Ci è piombato addosso come uno tsunami”, dicono alcuni…ed ecco quindi qualcosa che ci sfugge dalle mani, che non sappiamo come gestire e facciamo l’esperienza dell’impotenza, l’uomo si scontra con il suo limite. Non è il creatore del mondo, non lo mantiene in vita e neppure lo governa, anzi spesso rischia di distruggerlo, se non prende coscienza del suo compito: semplice collaboratore del creatore!
Se riusciamo a sperimentare e ad acquistare la consapevolezza, grazie al coronavirus, che siamo impotenti, che abbiamo dei limiti, forse, finalmente si riuscirà a fare l’altro passo che Gesù compie sulla croce: „Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46).
Solo così, nelle mani del Padre, guidati da Lui, possiamo vivere il mistero pasquale, cioè il passaggio dalla morte alla vita, partecipando alla resurrezione di Gesù, che segna per tutti noi una nuova vita, una nuova fioritura, un nuovo fuoco, quello dell’Amore, le cui scintille raggiungeranno ogni angolo della terra, ogni cuore umano.
Certamente ognuno di noi si aspetta una nuova umanità dopo quest’esperienza che ci ha accomunati tutti, senza distinzione, nel dolore, e solo dal dolore vissuto e accolto, può fiorire la gioia, ma il senso di tutto, il comune denominatore è l’Amore… e solo Dio è Amore, tutto il resto viene da lui, è dono suo!
Per la prima volta nella storia della Chiesa sono state abolite le liturgie con la presenza del popolo di Dio, la stessa Settimana Santa verrà celebrata dal Papa, dai Vescovi, dai Sacerdoti e trasmessa in diretta in internet o alla televisione, sarà dunque una Pasqua speciale, ma sarà Pasqua! Viviamola intensamente, profondamente e seriamente: sia un passaggio per ciascuno di noi!
Dice il Signore nel libro del profeta Isaia:
“Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato… poiché si godrà sempre di quello che sto per creare, poiché io creo… per la gioia” (Is 65,171-8).
Come la Chiesa è innaffiata dal sangue dei martiri, la nuova umanità godrà della gioia pagata dai popoli in guerra, dai popoli poveri… da chi muore per il contagio del covid-19 e da chi sta dando la vita per curare gli infettati, in primis il personale sanitario.
“L’impotenza del Crocifisso è la rivelazione dell’Amore più grande” (sr. Nunziella): la nostra attuale impotenza riveli l’Amore attraverso i piccoli gesti di attenzione e di carità verso il prossimo, nelle forme più svariate, anche in questo momento in cui, per il bene comune, siamo “costretti a stare a casa”.
Auguro a tutti i lettori un’autentica…e Santa Pasqua!