Anche i missionari invecchiano, ma per Padre Antonino pare che il tempo si sia fermato. Eppure sono trascorsi 40 anni dal suo arrivo alla Missione Cattolica di Ludwigsburg, diretta allora dall’indimenticabile scalabriniano P. Carlo Campiglia.
Negli anni ‘70 la comunità italiana era unita, frequentava la Missione luogo di vita comune, in grado di offrire a bambini e giovani una “casa italiana” dove frequentare corsi di italiano, catechismo, realizzare attività teatrali, gite e pellegrinaggi.
La Missione – ricorda Padre Nino con un pizzico di nostalgia – era un laboratorio di idee e progetti per grandi e piccoli, per persone sole e per famiglie. La sede era nella Solitude Straße, ma nessuno si sentiva mai solo.
La vastità del territorio di influenza della Missione consentì al piccolo ma dinamico prete siciliano di Agira (Enna) di occuparsi dei 4.500 connazionali del Decanato di Mühlacker/Vaihingen Enz, fra Stoccarda e Pforzheim.
Gite e ricorrenze dovevano fungere da magnete per invogliare quei connazionali privi di licenza di scuola elementare e media ad accostarsi, senza vergogna, anche a corsi serali.
Per anni Padre Antonino ha anche insegnato a molti connazionali a leggere e scrivere mettendoli in grado di conseguire una licenza scolastica, base essenziale anche per un lavoro in fabbrica o sui cantieri. Molti di loro raccontano oggi con orgoglio di aver capito l’importanza della scuola e sostenuto i loro figli nel percorso scolastico tedesco. E le soddisfazioni non mancano.
È il caso di Mauro Infante, stuccatore, che oggi vanta un figlio ingegnere meccanico e una figlia traduttrice/interprete simultanea a Bruxelles.
Ma di esempi, ci dice Padre Antonino, ce ne sono veramente tanti. La Germania, un tempo forse rispettata ma non amata, con la crescita e l’affermazione di una seconda e terza generazione è diventata anche per gli ormai veterani una terra amica in cui tutto funziona, ci si cura e orienta ormai meglio che in Italia. Lo stesso Padre Antonino non intende rientrare nella sua natia Agira.
Infatti, per concessione del Vescovo della Diocesi di Rottenburg/Stoccarda e del Vescovo di Nicosia, Padre Antonino potrà continuare il suo apostolato a favore della Comunità italiana della zona. Un miracolo, dicono molti connazionali, poiché di preti italiani disposti a venire in Germania non ve ne sono.
Di questa opportunità gioiscono anche il Decano di Vaihingen Klaus Schmidt e il parroco Karl Böck, ma anche il Console Generale M. Darchini e il Vicesindaco W. Abicht. Entrambe le autorità civili hanno evidenziato la straordinaria capacità delle Missioni di essere una importantissima cinghia di trasmissione di valori cristiani, sociali, umani e culturali fra la realtà di provenienza e quella di accoglienza.
Fra le innumerevoli iniziative è stata ricordata l’ormai tradizionale Passione Vivente, diventata nel corso degli ultimi trent’anni un immancabile appuntamento per credenti italiani, tedeschi e di altre etnie.
Padre Antonino è una persona molto umile, semplice e generosa ma anche contemplativa. Tant’è che recentemente ha pubblicato un libretto contenente oltre un centinaio di poesie.
La sua vena poetica è l’amore per la sua vocazione sacerdotale.
In “rimembranze e donazione” scrive:
Lo sono e lo sarò sempre
quello che volontariamente ho scelto
essere sacerdote e viverlo,
è duro e faticoso
lavorare, aspettare, pazientare
senza che una donna ti dica: “ti amo”
In Padre Antonino la poesia è riflessione interiore da cui traspare anche l’incolmabile vuoto affettivo causato dalla morte della mamma quando aveva appena 9 anni:
“Solingo vo’ cercando un amor
che possa comprendermi…
Mamma solo tu
puoi capire
gli affanni e i dolor,
la gioia e l’allegria,
che alberga nel mio cuor!
Domenica 7 luglio Padre Antonino festeggerà il suo 50° di sacerdozio. Per l’occasione presiederà una solenne Messa Pontificale S.E. Mons. Salvatore Muratore, Vescovo di Nicosia (Enna). L’appuntamento è alle ore 15 nella chiesa Herz Jesu di Mühlacker – Bismarckstr. 17. Tutta la comunità italiana è cordialmente invitata.
Ad multos annos Padre Antonino!