La comunità cattolica italiana di Kassel festeggia l’11 febbraio 2024 i sessant’anni della sua presenza
Nel cuore dell’Assia Settentrionale a Kassel sorge una comunità che testimonia l’importanza delle radici culturali. Come membro del consiglio pastorale della “Comunità Italiana di Madrelingua” di Kassel, ho l’onore di far parte di un “viaggio” che va oltre le semplici coordinate geografiche. Lo scorso anno, il 5.11.2023 abbiamo celebrato i 50 anni di esistenza della nostra comunità, un traguardo che non solo riflette la tenacia ma anche il nostro impegno a preservare fede, coniugata in lingua italiana in terra straniera. Questo perché la lingua madre è intrinsecamente legata alle nostre emozioni più profonde e alle nostre esperienze di vita. Quando preghiamo nella lingua che ci è più familiare e con cui siamo cresciuti, le parole hanno una risonanza più profonda e un significato più intimo.
La storia della nostra comunità inizia però dieci prima della sua fondazione, con l’arrivo di padre Maurizio Pascolini ofm, missionario francescano, il 10 febbraio 1964. Il suo lavoro pionieristico ha gettato le basi per quello che sarebbe diventato un punto di riferimento spirituale per gli italiani a Kassel. Quest’anno, in occasione del 60° anniversario del suo arrivo, ci prepariamo ad accogliere in una solenne celebrazione eucaristica una visita speciale: quella del vescovo ausiliare di Fulda, Karlheinz Diez. La sua presenza sarà un momento significativo per riflettere sulle radici della nostra fede e sul legame che ci unisce.
Recentemente, abbiamo affrontato la prova del crollo del tetto della chiesa di St. Elisabeth. Attualmente, ci riuniamo nella cappella dedicata all’arcangelo Michele, recentemente nominato, proprio nel giorno del nostro giubileo, insieme al beato Giovanni Paolo I, patrono della nostra comunità. Questi eventi ci ricordano come, anche nelle difficoltà, siamo guidati e protetti dai nostri santi patroni. Nel percorso della nostra comunità, la guida spirituale continua a essere un pilastro fondamentale. Oggi, siamo benedetti dalla presenza di padre Giuseppe Tomiri, frate francescano minore, la cui guida e saggezza hanno arricchito ulteriormente il nostro percorso di fede e di comunità.
Ma cosa porta un emigrato italiano, originario di Palermo, a scrivere di una comunità di madrelingua di Kassel? Dieci anni fa, infatti, ho intrapreso un viaggio che ha cambiato la mia vita e quella della mia famiglia. La mia esperienza iniziale in Germania non è stata facile, come per molti emigrati. La prima grande sfida è stata linguistica, partendo da un livello principiante di tedesco fino a raggiungere il livello C2. Professionalmente, il mio percorso in Germania è stato ricco e gratificante. Dal 2018 insegno filosofia, etica e storia in diversi licei pubblici tedeschi. Nel 2022 sono diventato funzionario statale, Beamter. Ho cominciato la mia esperienza insegnando italiano alla Volkshochschule e ho lavorato anche come barista, sperimentando la vita lavorativa tedesca in tutte le sue sfaccettature. Lasciai l’Italia dopo aver completato il primo ciclo di “tirocinio formativo attivo” come insegnante di filosofia e storia, con l’obiettivo di vivere un’esperienza all’estero. Quella che iniziò come un’avventura temporanea si è trasformata in una vita nuova e piena, fino al punto di diventare cittadino tedesco.
Nonostante i successi lavorativi, io e mia moglie sentivamo la mancanza di una “casa spirituale” che abbiamo poi trovato nella comunità italiana di madrelingua di Kassel. La mia storia personale si intreccia con quella della nostra comunità. Come emigrato, ho sperimentato le sfide e le gioie dell’integrazione in una nuova cultura, portando con me le mie radici e i miei valori. Nella comunità italiana di madrelingua, ho trovato non solo un punto di riferimento spirituale ma anche un luogo dove la mia storia personale viene accolta e valorizzata.
In conclusione, riflettendo sul viaggio della nostra comunità e sulla mia esperienza personale, non posso fare a meno di pensare a come Dio semina e fa fruttificare anche i semi più piccoli. Padre Maurizio Pascolini, giunto a Kassel senza immaginare che di lì a dieci anni sarebbe nata la nostra comunità, ha piantato un seme che ha dato frutti abbondanti. Allo stesso modo, il mio percorso in Germania, iniziato come un’esperienza temporanea, si è trasformato in qualcosa di molto più grande e significativo. Questo ci ricorda che dobbiamo avere fiducia in Dio, che fa fruttificare i nostri sforzi, spesso oltre ogni nostra speranza, guidandoci lungo sentieri inaspettati.
Guardando al futuro, vedo un grande potenziale per la nostra comunità italiana di Kassel. Nonostante le sue dimensioni modeste, ha il potenziale di crescere e portare frutti che solo Dio conosce. In una città dove i cattolici stranieri superano notevolmente in numero quelli tedeschi, la nostra comunità rappresenta non solo un punto di riferimento spirituale, ma anche un simbolo di unità e diversità. È una testimonianza vivente del fatto che, indipendentemente dalle dimensioni, ogni comunità ha il potere di influenzare e arricchire la società in modi che solo il tempo può rivelare.