Convegno nazionale laici 2018
“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, questo è stato il tema del IX Convegno Nazionale Laici tenutosi dal 20-22.04.18 presso il Bildungshaus Berg Moriah in località Simmern/Ww , organizzato dalla Delegazione Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, nelle persone di Mons. Luciano Donatelli, Vicedelegato, Teresa Sepe, rappresentante dei laici volontari in Germania presso il consiglio di delegazione e condotto dal Prof. Don Marwan Youssef, docente di teologia biblica, riscontrando una grande partecipazione. Dopo un primo momento di accoglienza nella serata del 20.04, accompagnato da momenti di condivisione e preghiera, si sono creati i primi contatti tra i partecipanti, seguito poi dalla presentazione ufficiale del programma e del tema, da parte di Mons. Donatelli, coadiuvato da Teresa Sepe. La giornata successiva è iniziata di buon`ora, considerata la complessità del tema e il relativo spazio di tempo a disposizione.
In mattinata il relatore Prof. Marwan Youssef, utilizzando una presentazione digitale, prendendo spunto dal documento del Sinodo sui giovani e citando alcuni passi biblici, ha proposto all’ assemblea una interessantissima relazione fatta anche di domande chiavi, riguardanti appunto il mondo giovanile. Don Marwan ha fatto riferimento alle esigenze fondamentali dei giovani, eventuali vocazioni, quali i loro progetti, desideri di vita (amore, felicità ), ancora i loro linguaggi e metodi comunicativi, per non dimenticare eventuali esempi e idoli di vita. In un secondo momento si è riflettuto su quali potrebbero e forse dovrebbero essere le proposte da presentare ai giovani, da parte di noi operatori volontari, quale linguaggio e metodi comunicativi più adeguati al loro mondo, trovare altri punti d’ incontro, eventualmente non esclusivamente all’ interno delle strutture diocesane. Il tutto, come già sottolineato, accompagnato, sostenuto e basato sulla nostra vocazione prima, che è la nostra fede in Cristo e quindi sulla parola di Dio, al fine di evitare una possibile banalizzazione delle proposte ai giovani.
Alcuni punti trattati sono stati:
– Vocazione cristiana vissuta nel quotidiano;
– Incontro e accompagnamento dei giovani nel loro habitat quotidiano; – Desideri giovanili e non solo, di amore, felicità e libertà;
– Presa di coscienza delle conseguenze per le scelte di vita; Capacità di discernimento fra le varie opzioni di vita che la società ci propone;
– Arrivare a Cristo come unica e vera proposta;
– Costante maturazione spirituale e culturale di noi operatori.
Insomma essere amati e amare in senso cristiano è la vera vocazione, la quale si manifesta nei vari talenti presenti nei giovani.
Dopo la relazione sono seguiti i lavoro di gruppo con domande guidate, nei quali ognuno ha avuto la possibilità di esprimersi sul tema trattato e fare anche proposte su come andare verso il mondo giovanile. Il tutto si è concluso con uno scambio finale dei relativi risultati di tutti i gruppi.
La domenica mattina, c´è stata una sintesi conclusiva del relatore e tante domande da parte dei partecipanti. Il Convegno si è concluso con la celebrazione Eucaristica.
Dopo il pranzo i partecipanti si sono salutati proponendosi a vicenda di rivedersi il prossimo anno. Ringraziamo tutti i responsabili dell’organizzazione del CNL e la Delegazione delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania.
Testimonianza
Per la prima volta ho partecipato al Convegno nazionale dei laici
È arrivata la primavera a Simmern di Westerwald dal 20 al 22 aprile! Nella funzionale struttura della Bildunghaus Berg Moriah si sono riuniti in convegno i cattolici laici italiani che abitano in Germania. È la nona volta che lo fanno, stavolta ci sono anch’io.
Dopo un rilassante viaggio con il piccolo bus della missione di Mainz, arriviamo su una collina fra i pascoli. La zona di Westerwald è nota per gli allevamenti di bovini e a quanto pare anche di un’eccellente produzione di quark.
L’accoglienza è gradevole. Dopo un breve saluto con gli altri avventori prendiamo le chiavi delle nostre stanze e andiamo a sistemare i bagagli. La stanza si presenta più o meno come la immaginavo: un arredamento semplice e pulito, un crocifisso attaccato al muro e davanti una finestra con vista sui pascoli. Sembra proprio un luogo adatto a riflettere!
Sistemati i bagagli scendo nella hall. Anche qui arredamento monastico, zero televisori e delle poltroncine per accogliere gli ospiti. Insieme agli altri prendo posto nella sala conferenze dove c’è la presentazione dei partecipanti e del tema del convegno: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.
Dopo la presentazione, inizio a gironzolare nella struttura e incasso la prima violenta emozione: a Berg Moriah è conservato l’altare che fu quello del campo di concentramento di Dachau. Non ero preparato. Sono rimasto frastornato dal pensiero di quanto dolore hanno subito coloro che si riunivano davanti a quell’altare. Comunque riprendo fiato e vado nella cappella adiacente dove si stava per celebrare la Messa.
Ascoltata la messa andiamo tutti insieme in sala pranzo dove consumiamo una cena frugale, così come deve essere in queste circostanze. Alla fine della cena ci sediamo all’aperto davanti ad un tavolino a bere una birra. Ad un certo punto si unisce a noi un ragazzo con la barba che si presenta come Marwan, libanese di Sidone. È stato 5 anni a Roma per seguire un corso di teologia all’università Gregoriana. Strano che sia finito qui al convegno dei laici. Comunque iniziamo a conversare gradevolmente con lui e altre sorelle e fratelli laici. Una bella serata in un clima quasi estivo come non ne facevano da tempo.
La mattina dopo ci ritroviamo tutti in cappella per le lodi, poi la colazione. Sono curioso di come andrà il convegno e di conoscere il relatore. Il titolo non mi è chiarissimo ma a breve avrò le risposte che cerco.
Prendiamo posto nella sala conferenze e ad un certo punto entra l’uomo con la barba della sera prima. Teresa Sepe, coordinatrice delle giornate, lo annuncia come don Marwan. Ma come, penso, quello è il tipo di ieri sera? È un “don”, quindi un sacerdote. Velocemente scorro i miei ricordi recenti per cercare di ricordare se la sera prima avevo sempre utilizzato espressioni consone al convivio di un uomo di chiesa. Non ricordo nulla di cui vergognarsi e così tiro un sospiro di sollievo! Quindi è don Marwan Youssef docente di teologia biblica, il relatore del convegno e non uno dei tanti laici partecipanti.
Non faccio in tempo a sviluppare altri pensieri che Don Marwan si avvicina al pianoforte e intona un paio di strofe di “Amazing grace” (in italiano “grazia meravigliosa”), un’antica canzone che fa riferimento a diversi passi biblici, fra cui alla lettera di San Paolo agli Efesini: «Per questa grazia, infatti, siete stati salvati mediante la fede; questo non viene da voi ma è grazia di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene».
L’apertura è stata sorprendente per tutti! Nessuno si aspettava una cosa del genere. Ma è proprio da qui che si dipana il tema sottinteso al titolo: “è il caso di cambiare i modi con cui comunichiamo la nostra fede ai giovani?“.
Questa è la domanda alla quale abbiamo cercato di rispondere durante i tre giorni di convegno e questa è la domanda che lascio anche a voi. L’anno prossimo sarà il decimo anno del CNL e sicuramente io ci sarò!
GRAZIE a tutti per l’organizzazione e per la bellissima esperienza che ho vissuto!
(Paolo Bartocci)