Oggi non esistono donne che ricoprono un ruolo di guida all’interno della Chiesa cattolica in seguito a ordinazione sacerdotale o episcopale. Gesù era un uomo e quindi la tradizione vuole che solo un uomo possa agire in vece sua, soprattutto nell’amministrazione dei sacramenti.
Senza voler entrare nella questione se Gesù abbia davvero istituito una serie di sacramenti – tutti quelli connessi all’ordinazione sacerdotale – riservati solo a maschi, non è difficile notare come nel Nuovo Testamento il titolo di diacono e anche quello di apostolo vengano utilizzati per indicare la funzione di donne alla guida di comunità cristiana.
La prima figura è quella di Febe che compare nella lettera ai Romani (16,1-2). Paolo scrive per lei una vera e propria raccomandazione. Febe, che vorrebbe andare a Roma, è – secondo Paolo – perfettamente qualificata per aiutare la comunità infatti era già stata diacono nella comunità di Cencre. Paolo utilizza, senza dubbio, il termine “diacono” per indicare una carica ufficiale all’interno di una comunità cristiana e lo attribuisce a una donna, come se fosse una cosa assolutamente normale. Se si considera che nella Chiesa primitiva il diaconato era più importante dell’episcopato, si coglie l’importanza di questa notizia.
Poco più avanti (Rom 16,7) Paolo nomina una seconda donna, Giunia, definendola addirittura “apostolo”, un titolo che, fino a questo momento, era prerogativa più o meno esclusiva dei 12 uomini scelti direttamente da Gesù. Giunia è oltretutto, insieme a suo marito, un “apostolo eccezionale”. Che Paolo voglia allargare il numero degli apostoli – soprattutto perché anche lui vuole essere definito tale – è evidente. Che una donna venga definita in questo modo è invece una cosa talmente rivoluzionaria che spesso le traduzioni della Bibbia hanno trasformato Giunia in Giunio per non avere problemi.
Febe e Giunia sono solo due esempi di donne che senza dubbio avevano un ruolo prominente all’interno delle prime comunità cristiane. Un ruolo che purtroppo, nel corso della storia della Chiesa, è scomparso in modo inspiegabilmente molto veloce.