Ernst ed Annette Jansen-Winkeln, nativi di Mönchengladbach, proseguono anche con le vetrate della parrocchia di Santa Barbara di Essen che verrà presto demolita (13ma chiesa cattolica abbattuta nella diocesi per il processo di riorganizzazione), nell’azione di salvataggio e catalogazione dei lavori policromi simbolo delle chiese germaniche.
Attualmente hanno messo in sicurezza 650 vetrate da chiese cattoliche ed evangeliche demolite: hanno salvato anche parte di quelle del duomo della cittadina Immenrather della diocesi di Aquisgrana, completamente rasa al suolo per ampliare una miniera. I coniugi Jansen-Winkeln (lui architetto storico dell’arte, lei fotografa) hanno commissionato lo smontaggio delle vetrate policrome a proprie spese e con 5mila euro le hanno acquisite: “Non possiamo vedere le finestre gettate via e le chiese distrutte”, dicono Ernst ed Annette, per i quali non importa che le chiese siano antiche o contemporanee, come nel caso di Santa Barbara, costruita nel 1952 sulle rovine della precedente chiesa distrutta nella seconda guerra mondiale. Annette fotografa le vetrate, ma per poterle salvare ed archiviare debbono acquisirne la proprietà: “Il fatto che possiamo salvare le finestre a Santa Barbara è qualcosa di speciale”, rimpiange lo storico dell’arte, per il quale manca alla amministrazione ecclesiastica una chiara idea di cosa fare di arredi, pezzi d’arte, vetrate quando si tratta di abbandonare o demolire le chiese. E in tutta la Germania sono qualche centinaio le chiese abbandonate, demolite o vendute per altra destinazione negli ultimi anni