Non è agevole mettere “nero su bianco” ciò che l’ascolto di una composizione musicale può destare in chi la ascolta. E’, a nostro avviso, una questione di sensibilità e di propensione. Soprattutto quando si tratta di musica religiosa. Lo scriviamo con molta convinzione, anche perché nella nostra lunga vita pubblicistica, non abbiamo mai avuto l’opportunità d’ascoltare, e tanto gradire, quella che è definita “Musica Sacra”. Poi, ci siamo resi conto che è molto di più di un complesso armonico di voci e di suoni.

L’occasione è maturata per i festeggiamenti del 65° del Corriere d’Italia, testata per gli italiani in Germania. S’è venuta, così, a esporre l’idea di recuperare una migliore informazione sull’Autore e sul Coro che ci ha permesso di colmare una nostra lacuna conoscitiva. Il compositore dei brani che abbiamo apprezzato è Don Giovanni Camillotto. Sacerdote vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900. Chi ci ha fatto partecipi alle sue composizioni è stata la “Schola Cantorum S. Andrea” di Cavasagra di Vedelago; terra natale del grande Autore. Sacerdote ispirato, schivo e riservato, compositore di partiture che ci hanno rallegrato lo spirito e confortato l’anima; certamente, non solo a noi.

Don Camillotto rivela la natura inclinazione alla musica assai precocemente; ma la sua attitudine è stata valorizzata dal Maestro Biscaro che affina le sue doti musicali nell’ultimo ventennio del 1800. Certo è che Don Camillotto non componeva per gli uomini, ma per un’ispirazione sacra che l’ha reso riluttante ai riconoscimenti terreni e sempre più in sintonia con quelli Divini. Solo tramite una ricerca, postuma, è stato possibile ritrovare le sue numerose “composizioni “.Semplici, melodiosi e aggraziate.

Attraverso la ricerca e il rinvenimento degli spartiti originali di Don Camillotto è stato possibile recuperare una serie di canti che vennero, in primo luogo, particolarmente apprezzati nel suo Paese d’origine. Certo è che le sue capacità musicali non avrebbero avuto il meritato seguito se, col centenario della sua morte, non fossero state proposte nella Chiesa della sua Parrocchia. In seguito, nella regione e, ora, anche in Germania. Le Opere di Don Camillotto, tra l’altro, accordano un particolare valore alla Musica Sacra che, col tempo, aveva smarrito la Santità della Liturgia e la professionalità del Coro ha contribuito al raccoglimento.

Le composizioni ispirate di Don Camillotto hanno avuto vita inspiegabilmente breve. Con i primi anni del 1900, si ritira a vita più contemplativa. Ma, giacché il buon seme può sempre germogliare, le sue opere sono state recuperate, riscoperte e diffuse dagli elementi delle “Schola Cantorum S. Andrea. ” Gruppo formato da elementi maschili e femminili, del suo Paese natio. Solo facendo mente locale, riusciamo ancora a “ritrovare” l’armonia degli inni al Signore e alla Sua Diletta Madre tramite l’ispirata voce del Gruppo accompagnato dall’armonico suono di un organo. Il tutto in un ambiente d’ottima acustica. Un’esperienza, certamente positiva, che ci auguriamo di poter rinnovare. Con le composizioni di Don Camillotto, la musica, unita al canto, s’è fatta Preghiera. Un’esperienza che ci ha confortato il cuore. Un grazie ai Membri della “Schola Cantorum” che, con tanta passione, ne sono stati gli efficaci interpreti.

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