Sono trascorsi più di duemila anni dalla venuta di Gesù sulla terra, cioè dalla sua nascita in una povera grotta di Betlemme, in Palestina.
Da allora un flusso incessante di pellegrini ha visitato i luoghi sacri raccontati nel Vangelo, luoghi chiamati Terra Santa in quanto hanno visto lo svolgersi della vita del Messia, hanno udito la sua predicazione, hanno visto i suoi miracoli, hanno ospitato le persone che lo hanno seguito a partire dai suoi discepoli; uomini che dopo la crocifissione di Gesù ne hanno raccolto l’eredità fondando la Chiesa cristiana.
La Terra Santa comprende la regione geografica della Palestina, oggi purtroppo zona di continui conflitti tra il nuovo Stato di Israele in essa compreso e la rimanente terra in mano ai palestinesi.
I pellegrini cristiani nonostante la guerra che dura da più di cinquant’anni, continuano a visitare i luoghi che costituiscono il pellegrinaggio per eccellenza: perché qui tutto ha avuto inizio!
Anche noi dalla Germania, un gruppo eterogeneo di 54 persone provenienti dalle missioni cattoliche italiane di Fulda (con la guida di padre Antonio Gelsomino), di Stadtallendorf (con padre Giuseppe Tomiri), di Waiblingen, Nurtingen e Reutlingen (con don Anthony Akaeze e don Richard Techie-Quansah), abbiamo intrapreso insieme un cammino di fede dal 18 al 25 novembre scorso; giorni che hanno visto il compiersi di un itinerario attraverso i luoghi principali raccontati nel Vecchio e Nuovo Testamento.
Il nostro gruppo accompagnato dalle bravissime guide Antonio e Maria e sotto la guida spirituale dei nostri sacerdoti, ha potuto assaporare giorno dopo giorno la bellezza e tutta la spiritualità dei posti visitati: Haifa con la chiesa del Carmelo e il monte Tabor, Nazareth con la basilica dell’Annunciazione, luogo dove la Vergine Maria ha udito l’annuncio dell’ angelo, Betlemme con la chiesa della Natività.
E ancora Tiberiade e il monte delle Beatitudini, la Cafarnao dell’apostolo Pietro, Gerico e il monte delle Tentazioni, Gerusalemme e Ein Karem la cittadina dove vissero Elisabetta e Zaccaria.
Gerusalemme, la città santa per eccellenza, ci è venuta incontro con tutto il suo splendore, ricca di vestigia del suo splendido passato, una Roma d’Oriente punto d’incontro delle tre principali fedi monoteistiche: ebraica, cristiana e musulmana.
A Gerusalemme si è percorso un cammino lungo i principali luoghi cari alla nostra fede: il monte del Getsemani con l’orto degli ulivi, il colle di Sion e la tomba di David fino al piazzale dove sorge la chiesa del Santo Sepolcro, luogo della morte e resurrezione di Nostro Signore e che ancora oggi racchiude il sepolcro dove Gesù fu deposto dopo la crocifissione.
Sono stati giorni ricchi di fede, di preghiera, di raccoglimento e di grande commozione in particolare durante le messe celebrate dai nostri quattro sacerdoti.
Numerose le chiese e i luoghi di culto visitati, disseminati nelle cittadine che si sono sviluppate in Palestina nei secoli cristiani, in mezzo al deserto o nelle verdeggianti oasi, queste ultime ricche di acque pronte a dissetare l’umano e lo spirito!
Momento di grande commozione in particolare e’ stato il rinnovo delle promesse battesimali sulle rive del Giordano a compimento del nostro viaggio e del nostro essere pellegrini.
Il pellegrinaggio in Terra Santa è stato anche l’occasione per vedere e conoscere posti diversi dalla nostra realtà europea.
Questa parte di Asia che si affaccia sul Mediterraneo orientale è infatti un crogiolo di culture diverse, punto d’incontro di diverse etnie: ebrei, arabi, armeni, siriani, popoli già presenti al tempo di Gesù.
Un’amalgama di genti che in particolare a Gerusalemme abbiamo potuto osservare nella loro quotidianità.
Il percorso della via Dolorosa, attraversata da Gesù con la croce e che noi abbiamo ripercorso durante la Via Crucis, si snoda infatti attraverso i mercati variopinti ricchi di mercanzie, gestiti dagli ebrei e dai musulmani, quasi a ricordarci che Gesù è arrivato non solo per noi cristiani ma per tutte le genti del mondo!
Le nostre guide ci hanno accompagnato lungo i vicoli della città vecchia, attraverso la spianata delle moschee fino al muro del pianto, dove un tempo sorgeva l’antico tempio di Salomone.
Commovente è stata anche la visita al museo della Shoà, lo Yad Vashem: luogo che innanzitutto dovrebbe ricordarci il rispetto per il nostro prossimo come Gesù ci ha insegnato!
Il nostro viaggio, messo a rischio prima della partenza dai razzi lanciati da Gaza a Israele, ci ha portato in un percorso pieno di meraviglie, proiettandoci nei luoghi conosciuti da Gesù.
Siamo rientrati in Germania col cuore colmo di splendide immagini e di tante emozioni, con l’augurio da parte delle nostre comunità che la bellissima terra di Palestina possa trovare e conoscere al più presto la via della pace, assieme a tutto il Medio Oriente.