Il 31 gennaio la festa del patrono dei giovani. Il ricordo dei suoi figli nei vari continenti. Il Papa: guardiamo a lui come l’educatore esemplare
«Oggi ricordiamo san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù. Cari giovani, guardate a lui come all’educatore esemplare. Voi, cari ammalati, sul suo esempio confidate sempre in Cristo crocifisso. E voi, cari sposi novelli, ricorrete alla sua intercessione per assumere con generoso impegno la vostra missione coniugale». Il Papa, nella catechesi di stamattina, non ha mancato di rivolgere un pensiero al grande santo patrono della gioventù, fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che moriva il 31 gennaio 1888 e di cui oggi la Chiesa celebra appunto la memoria.
Don Bosco si spense all’età di 72 anni, dopo aver esaurito le sue energie e la sua salute in un apostolato senza tregua. «Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani» aveva detto un giorno e così effettivamente fu.
Lasciò un’opera che era già imponente mentre era in vita – circa 700 religiosi, 64 case in 6 Paesi – ma che in oltre un secolo è crescita fino a diventare una delle più grandi realtà di vita consacrata nella Chiesa.
Ci si può rendere pienamente conto di ciò guardando a dove e come sia commemorato il dies natalis del santo. Qualche esempio.
Il Rettor maggior a Timor Est
Il Rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, ha celebrato la ricorrenza odierna a Timor Est, dov’è è arrivato lunedì mattina, accolto all’aeroporto di Dili da centinaia di membri della Famiglia Salesiana al grido di «Viva Don Bosco». Don Artime tra i vari appuntamenti ha incontrato don João de Deus Pires, pioniere salesiano a Timor, da 60 anni impegnato nella missione salesiana nel Paese asiatico.
Panama, Valdocco d’America
L’Ispettoria salesiana del Centro America ha presentato in questi giorni il progetto “Panama, Valdocco d’America”, che mira a rendere il Paese un centro di devozione a Don Bosco in tutta l’America Latina. Il progetto avrà la sua base nella Basilica di Don Bosco, situata nel quartiere popolare di Calidonia, a Città di Panama, e oltre a promuovere il turismo religioso, mira a rafforzare l’educazione integrale dei giovani, specialmente di quelli in difficoltà e a rischio. Il progetto è iniziato nel 2017 e continuerà fino al 2021.
Una scuola in Nepal
In Nepal l’Ong salesiana Nepal Don Bosco Society ha celebrato la festa di Don Bosco e il suo 25° anno di servizio alla popolazione consegnando una quinta scuola antisismica, costruita dopo i terremoti del 2015, agli abitanti dei villaggi di Kallery, nel distretto di Sindhupalchawk, Nepal centrale, a circa 90 km a est di Kathmandu. A breve verrà completata la consegna di altre cinque scuole, ricostruite in diverse aree remote del paese, per un totale quindi di 10 strutture.
Monumento in Patagonia
Oggi la comunità di Río Grande, nella diocesi di Río Gallegos – Terra del Fuoco, Argentina – ha inaugurato un momento dedicato al santo dei giovani. Il parroco Joaquín López ha ricordato che «Don Bosco, quando da sacerdote stava fondando la congregazione salesiana, ebbe vari sogni riguardo alla nostra terra, però non sapeva che si trattava appunto della Patagonia. Lo capì quando a Genova incontrò il console argentino Bartolo».
Germania: il cartone animato
La casa editrice salesiana tedesca “Don Bosco Medien S.A, che sta producendo una serie di cortometraggi animati su Don Bosco, pensati per far conoscere la sua figura al pubblico di Austria e Germania, ha pubblicato il primo di essi nei giorni scorsi, in vista della festa di oggi. «Vogliamo informare e allo stesso tempo intrattenere le persone. Oggigiorno la gente non ha molta voglia di leggere testi troppo lunghi e noiosi. Preferisce guardare dei video, meglio se brevi, al posto di leggere» ha detto il direttore dell’editrice, don Alfons Friedrich.
La parole di Nosiglia
«Don Bosco offre agli educatori e ai giovani stessi un metodo concreto per evangelizzare il mondo giovanile, che è ancora valido e attuale oggi» ha detto l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, nella Messa per la festa del santo celebrata oggi nella Basilica di Maria Ausiliatrice. «Vi amo perché siete giovani, diceva Don Bosco – ha aggiunto Nosiglia – e non perché siete bravi, intelligenti, educati, credenti… Per questo, li cercava nelle carceri, per la strada, nei luoghi malfamati, dove questi ragazzacci – come li chiamavano – ne combinavano di tutti i colori (furti, bande di violenti…).
Anche per noi una particolare attenzione va riservata a quei ragazzi difficili o “invisibili” a causa della nazionalità e della cultura, della malattia o di particolari condizioni di disabilità o disagio».