Una delle patologie dell’orecchio che giungono più frequentemente all’osservazione dello specialista Otorinolaringoiatra è la foruncolosi del condotto uditivo esterno. Si presenta a tutte le età, nei giovani frequentatori di piscine come negli anziani con patologie più complesse ( diabete od insufficienza epatica), con una diminuzione dell’udito, senso di tensione e/o prurito fino al dolore intenso legato soprattutto agli atti masticatori.
E’ originato quasi sempre da un agente batterico lo “stafilococco piogeno aureo” che infetta un follicolo pilo sebaceo. Il follicolo è una struttura anatomica presente solo nel tratto più esterno del condotto uditivo che è fatto di tessuto fibrocartilagineo ed è strettamente in rapporto con l’articolazione temporo-mandibolare fatto che spiega il dolore esacerbato dall’apertura della bocca o dalla masticazione.
Spesso sono presenti numerosi linfonodi laterocervicali (adenopatie reattive) facilmente palpabili al davanti o al di sotto del padiglione auricolari.
Il foruncolo quando raggiunge una certa dimensione riduce lo spazio del condotto uditivo esterno producendo un effetto tappo che può abbassare quasi completamente la soglia uditiva e creare rumori acuti (acufeni) molto fastidiosi.
La fase ascessuale è quella più evidente, appare una tumefazione rossastra al cui apice si nota un punto giallastro detto “cencio”, che è destinato a saltare ed a far fuoriuscire pus denso e cremoso.
Normalmente il foruncolo ha una evoluzione assolutamente benigna e spontanea, però purtroppo alcune volte il materiale purulento può comportarsi in modo subdolo e scegliere altre vie di deflusso intratissutale invece che esterne e creare temibili complicanze con esiti anche molto spiacevoli oltre che pericolosi.
Il trattamento quindi è prevalentemente medico, soprattutto antibiotico per via sistemica ed instillazione locale con un mix di farmaci di solito molto efficaci.
Solo nei casi ad andamento subdolo, nelle forti ed insopportabili otalgie e nel sospetto di possibili complicanze, lo specialista Otologo apre chirurgicamente (previa anestesia locale) l’ascesso, lo drena e lo lava con soluzioni disinfettanti ed antibiotici favorendo poi la naturale cicatrizzazione.