È da 37 anni che la comunità italiana di Stoccarda risponde all’invito della locale Sezione Alpini per ricordare con gli omologhi Gebirgsjäger i caduti di tutte le guerre.

In suffragio è stata celebrata da Padre Daniele Sartori la Santa Messa, solennizzata dal coro della nostra Missione Cattolica con canti e mottetti liturgici.

Nell’omelia il celebrante ha ricordato il sacrificio di milioni di vite umane per garantire un futuro di pace alle generazioni che nel corso del tempo si sono succedute.

Fino a qualche anno fa i conflitti sembravano risiedere altrove, in luoghi molto lontani dall’Europa. Oggi i focolai di guerre anche fratricide hanno raggiunto i confini europei. E se la politica non saprà trovare soluzioni attraverso negoziati, noi tutti continueremo ad assistere passivamente a morti quotidiane sia di militari, comandati al fronte, e sia di tanti innocenti: di intere famiglie, bambini, giovani, adulti ed anziani. Purtroppo la tirannia e la sordità delle autorità agli appelli di “cessate il fuoco” alimentano il pericolo concreto di estensione dei conflitti. Ed è alla luce di queste legittime paure che anche gli interventi commemorativi tenuti al Waldfriedhof hanno lanciato un grido d’allarme ed un accorato appello a deporre le armi.

“La pace – ha detto Christian Schweiger, capitano in congedo dei Gebirgsjäger di Stoccarda –non può essere decretata, comprata o imposta con mezzi militari. La pace può essere conseguita e preservata col rispetto reciproco con la comprensione, col dialogo, con la reciproca conoscenza e con l’educazione civica.”

Sulla stessa linea si sono espressi Emanuele Di Girolamo, in rappresentanza del Consolato Generale ed il presidente della Sezione Alpini Germania, Fabio De Pellegrini, assiduo organizzatore da 37 anni del toccante evento.

Il mondo è ormai troppo piccolo per combattere grandi battaglie. E l’Europa comune dev’essere difesa con valori comuni, religioni comuni e tradizioni comuni. Lo stesso Theodor Heuss, primo Bundespräsident tedesco del Dopoguerra parlava della triade delle tre montagne, simbolo di alti valori della fede:

– il Monte del Tempio a Gerusalemme che è vincolante per tutte e tre le Religioni del Libro;

– la Montagna della Democrazia ad Atene, ovvero l’Acropoli

– e la Montagna del Diritto comune ovvero la legge che protegge e garantisce la religione e la democrazia a Roma, culla dell’Europa comunitaria.

“L’Europa – ha ribadito Fabio De Pellegrini, presidente della Sezione Alpini Germania – è vero, non può risolvere i conflitti interni di un paese, ma può certamente adoperarsi per stabilizzare i Paesi non fornendo armi ed intessendo reti di rapporto miranti alla costruzione del dialogo di pace.”

Ed è su questi aspetti fondamentali che si è inteso ricordare il sacrificio di milioni di vite umane spente da guerre e persecuzioni del passato e del presente.

Il Volkstrauertag, che cade la terza Domenica di novembre e che conclude l’Anno liturgico e la nostra Giornata delle Forze Armate del 4 novembre lasciano sperare in un Avvento di pace e serenità. D’altronde è anche questo il messaggio di ogni Natale.

Alla cerimonia hanno preso parte anche Frank Nopper, Oberbürgermeister della Città di Stoccarda e i rappresentanti eletti della nostra collettività Gino Bucci presidente Comites e Tommaso Conte membro del Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’estero presso la Farnesina.