Auguri per lo Stabilimento della Piaggio che la produce, ininterrottamente, sin dal lontano 1946
Dopo i tragici eventi del secondo conflitto mondiale, negli anni che seguirono, si respirava – ovunque, nel nostro Paese – un senso di rinascita responsabile, di intraprendenza commerciale e di un ritrovato estro inprenditoriale.
L’Ing. Enrico Piaggio, toscano, ebbe l’idea di voler costruire, nell’anno 1946, un “due ruote” molto semplice da guidare e soprattutto da poterlo offrire sui mercati internazionali ad un prezzo accessibile e competitivo. Ne uscì fuori il primo modello “Vespa” con il nomignolo di “Paperino 98” che riusciva, con i suoi 98 cc/di cilindrata, a raggiungere la velocità di 60 Km/all’ora.
Negli anni che seguirono la “Vespa” migliorò sempre di più la sua “siluette” attraverso le innovazioni tecniche più avanzate e di forme esteriori anche più congeniali di aerodinamicità. Restando, tuttavia, fedele – nei limiti tecnici consentiti – nella sua ispirazione di base iniziale. Oggi, viene costruita anche nella versione elettrica, a batteria, con un motore, appunto elettrico, dalla potenza di 24 CV. e con 100 Km. di percorribilità garentita.
Sono stato, a dire il vero, anch’io un apprezzabile sostenitore della “Vespa” acquistando, a suo tempo, un modello GT150 con il quale ho felicemente percorso, fra l’altro, anche il tragitto Germania/Italia e viceversa, senza fastidi. Nell’anno scorso, 2020, la “Vespa” si è classificata, in Baviera, al secondo posto nelle vendite dei ciclomotori/Roller. Bisogna riconoscere e ammirare che la “Vespa” è una delle poche aziende di media entità industriale italiana che alla fine dell’anno lavorativo riesce a chiudere il proprio bilancio commerciale positivamente. Viene spontaneo, quindi, felicitarsi con tutte le maestranze che compongono lo Stabilimento della Piaggio e augurare a tutti loro un grande e festoso “ In bocca al lupo ! “ per il futuro della “Vespa” e dell’azienda che la produce.