„Digitalizzare la pubblica amministrazione vuol dire renderla più equa. Per questo è importante non lasciare indietro nessuno, a causa di ostacoli tecnologici o burocratici. Come sta invece accadendo agli italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire. Molti non riescono a creare la propria identità digitale, necessaria per accedere ai servizi della Pa, per via dei limiti tecnici degli stessi provider. Che spesso prevedono requisiti incompatibili con quelli dei cittadini Aire. Chiedendo, ad esempio, esclusivamente una tessera sanitaria italiana in fase di iscrizione oppure non prevedendo l’opzione di residenza all’estero“.
Lo ha dichiarato la senatrice Laura Garavini, Presidente dell’Intergruppo di amicizia Parlamentare Italia-Benelux, incontrando la comunità italiana in Olanda, nel corso della missione che l’Intergruppo sta svolgendo nei Paesi Benelux.“È perciò importante che si intervenga proprio con le società di identity provider, sensibilizzandole affinché aprano la possibilità di iscrizione anche ai connazionali che non risiedono in Italia. Parallelamente, è utile avviare una campagna di informazione presso gli stessi connazionali. In collaborazione con l’intera rete diplomatico consolare e i Comites. Entro il prossimo marzo, infatti, tutti i servizi consolari saranno accessibili solamente in formato digitale. È fondamentale che i cittadini Aire siano informati in tempo utile“ ha concluso la senatrice, che in merito ha depositato un’interrogazione al Ministro per l’Innovazione tecnologica e digitale.