Il verbale della riunione ci è giunto in redazione poco prima della chiusura redazionale. Fra i punti più importanti trattati c’è un intervento del coordinatore Dr. Tommaso Conte che, fornisce un quadro dell’attività del Consolato di Stoccarda entrato in tilt per via delle elezioni politiche, ma poi nuovamente tornato sui binari, e prevede che nelle prossime elezioni europee si ripeterà l’enorme dispendio per i pochi connazionali che voteranno, e perciò auspica una modifica della legge elettorale europea. Il consigliere Dr. Vincenzo Mancuso di Francoforte preconizza che in futuro le carte d’identità verrebbero consegnate direttamente all’intestatario da un rappresentante locale, senza bisogno di presentarsi personalmente in consolato a firmarle. La consigliera d’ambasciata Susanna Schlein se ne meraviglia e ha dei dubbi a proposito. Per quel che riguarda l’accesso ai servizi consolari, a Francoforte è richiesta la prenotazione, ma chi si presenta senza non viene mandato via, gli si fissa un appuntamento. Riguardo a Friburgo, i servizi sono serviti in maniera competente, dichiara Michele Di Leo, chi ha la prenotazione ha la precedenza, ma non l’esclusività del servizio. Anche a Wofsburg non ci sono problemi, dichiara Luigi Cavallo, ma lamenta la mancanza di personale. Invece per Colonia c’è una serie di lamentele da parte di Gino Pacifico riguardanti l’accesso ai servizi e le continue malattie di una parte del personale consolare. Anche a Dortmund, interviene poi Marilena Rossi, il problema-chiave è la mancanza di personale. Giuseppe Scigliano da Hannover sottolinea che i rapporti del Comites con il Consolato sono ottimi e che per accedere ai servizi non è indispensabile la prenotazione, malgrado la scarsità del personale. A Berlino, conclude Luciana Degano, tutto fila liscio. Dei consolati soppressi parlano Giovanni Di Rosa da Saarbrücken e Carmine Auletta lamentandosi dell’insufficienza dei servizi sostitutivi. Quanto ai problemi scolastici e culturali, segnaliamo un intervento di Tony Màzzaro del CGIE che stigmatizza le difficoltà create dal passaggio di competenze interno al MAECI, per cui non si può più fare affidamento sui contributi, e a causa di ciò gli enti gestori come lo IAL-CISL si trovano confrontati con difficoltà organizzative assurde e quasi insormontabili.