Il 5 novembre 2023, il Cimitero d’Onore di Amburgo – Öjendorf ha ospitato la solenne celebrazione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Festa delle Forze Armate Italiane, un evento impeccabilmente organizzato dal Consolato Generale d’Italia di Hannover. In questo luogo intriso di memoria, si sono riuniti illustri autorità militari, civili ed ecclesiastiche, accanto a un pubblico affettuoso composto da signore e signori, amici cari e cittadini italiani locali.
Giuseppe Scigliano, nel corso della commemorazione, ha riflettuto sull’importanza di questo giorno, soprattutto considerando il contesto delle 5.849 tombe di connazionali caduti durante la Seconda Guerra Mondiale nelle regioni dello Schlewig-Holstein, della Bassa Sassonia, ad Amburgo, a Brema e nella Westfalia. “Questa celebrazione”, ha dichiarato Scigliano, “richiama un doveroso momento di riflessione sulla necessità di difesa e sulla ferma condanna dell’uso sconsiderato delle forze armate. Siamo testimoni di un momento in cui la storia, con le sue lezioni spesso trascurate, si confronta con il presente.” Scigliano ha richiamato le parole di Hegel e il monito di Jorge, sottolineando l’urgenza di apprendere dagli errori del passato. Attualmente, il mondo è teatro di 59 conflitti, dai drammatici eventi in Ucraina alla tragedia nel Medio Oriente, dai popoli curdi a quelli dello Yemen. Una realtà che richiede una seria riflessione e un impegno concreto per la pace.
“La fuga di persone in cerca di pace, spesso vittime di torture, violenza e schiavitù, è un tema che non possiamo ignorare”, ha aggiunto Scigliano. “Manifestazioni di razzismo e antisemitismo non devono passare inosservate, come dimostrano gesti vili come il disegno della stella di David su alcune abitazioni o i tentativi di distruggere le pietre d’inciampo.” In un’Europa in crisi di identità, con problemi rilevanti, Scigliano ha sottolineato la necessità di un profondo cambiamento, lontano dal campanilismo e dagli interessi egoistici. La storia, secondo lui, non deve essere solo un ricordo sfumato, ma un insegnamento per le generazioni future, che possano costruire una società basata sulla pace, fratellanza e accoglienza. Guardando al futuro, Scigliano ha espresso la speranza che il ricordo di coloro che hanno sacrificato le loro vite possa guidare i leader del mondo verso una politica di coesistenza. Ha auspicato che la storia venga insegnata nelle scuole non come un mero elenco di date da memorizzare, ma come la memoria di un popolo, affinché le lezioni del passato plasmino un futuro di comprensione reciproca e rispetto.