La cultura di ogni paese vive grazie alle donne e agli uomini che ne sanno tramandare e rinnovare la tradizione. Punti di snodo di esperienze collettive e testimoni sensibili del loro tempo, queste figure rimandano a paesaggi densi di significati, a costellazioni storiche, a relazioni con altre culture. Con il progetto DediKa, l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino intende offrire ogni anno un ciclo organico di iniziative intorno a un personaggio emblematico della cultura italiana contemporanea. Attraverso incontri, letture, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti, mostre e momenti di studio saranno illuminati i diversi aspetti della sua opera e il “microcosmo” che la sottende.

Il protagonista di DediKa sarà nel 2019 GIORGIO AGAMBEN, un maestro del nostro tempo la cui vasta opera filosofica segna una svolta nel modo di interpretare le forme della modernità e apre inaspettati orizzonti al pensiero.

Chi è Giorgio Agamben

Giorgio Agamben, nato a Roma nel 1942 è un filosofo italiano di fama internazionale, la cui opera, conosciuta a livello mondiale, è stata tradotta in diverse lingue. Le sue ricerche e il suo lavoro sui concetti di Stato d’eccezione, Forma-di-vita, Homo sacer e Biopolitica hanno significato una svolta nella filosofia contemporanea. Giorgio Agamben concluse gli studi universitari in filosofia del diritto con una tesi su Simone Weil. Negli anni Sessanta frequentò nella Capitale il circolo intellettuale di Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini e Natalia Ginzburg, così come quello di Ennio Flaiano, Giorgio Bassani e Francesco Rosi. Conobbe Ingeborg Bachmann e fu molto legato in amicizia al poeta Giorgio Caproni e allo scrittore Jose Bergamín. Nel 1966 e nel 1968 prese parte a Le Thor a due seminari di Martin Heidegger su Eraclito e Hegel, che nacquero per iniziativa del poeta francese René Char. Negli anni Settanta fuFellow presso il Warburg Institute di Londra e visse successivamente a Parigi, dove diresse dal 1986 al 1993 il Collège international de philosophie. Per i tipi di Einaudi pubblicò una edizione delle opere di Benjamin, un filosofo di importanza fondamentale per il suo lavoro, di cui scoprì nel 1981, tra le carte di Bataille conservate nella Biblioteca Nazionale di Francia, un insieme di scritti che si credeva perduto e che ebbe grande importanza nella successiva ricezione del filosofo tedesco. Anche il tardo Foucault è stato un filosofo importante per la formazione di Agamben.

Giorgio Agamben ha insegnato nelle Università di Macerata, Verona, Venezia, così come negli Stati Uniti d’America, in Svizzera e Germania. I suoi lavori affrontano temi che vanno dalla voce, la lingua e il testo alla poesia, la letteratura e l’arte, fino alla teologia, la metafisica e infine la società, la politica e il diritto.

La sua opera principale, Homo Sacer, è nata tra il 1995 e il 2014 e si compone di nove volumi. Nel 2018 è stata pubblicata, per i tipi di Quodlibet, una edizione completa a cura dell’autore (preceduta da una edizione francese nel 2016 e una inglese nel 2017). Agamben è stato insignito nel 2013 del Dr. Leopold-Lucas-Preis dell’Università di Tübingen e nel 2018 del Premio Nonino.

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