L’internet offre molti servizi, non c’è dubbio: basta pensare ai vari motori di ricerca, alla possibilità di informarsi su tutto ciò che può essere utile per il proprio lavoro o che può rendere più facile la vita quotidiana, come ad esempio l’online shopping oppure consultare un sito che ci consiglia un ristorante buono.
Insidie online
Ma l’internet, purtroppo, è anche un posto nel quale non pochi truffatori sfruttano l’anonimità per ingannare gli utenti. Può, ad esempio, accadere che, dopo aver scaricato un programma apparentemente gratuito, un utente riceve pochi giorni dopo una fattura da parte di una società. In questi casi fa bene chi si rivolge all’Associazione Consumatori (Verbraucherschutz), perché nella maggior parte dei casi, in effetti, si tratta di un sistema di truffe. Come funziona questo sistema? I siti in questione offrono alcuni programmi da scaricare. L’utente, convinto che si tratti di free shareware (vale a dire: di un programma gratuito), scarica il programma e magari non si accorge che – spesso sotto il button “download” a destra o a sinistra – compare una scritta, che avvisa l’utente che costui è obbligato a registrarsi e, di conseguenza, a versare annualmente una somma oltre i 90 euro. La scritta è talmente piccola che, a prima vista, non si riesce a leggere. Dopo qualche giorno arriva la “sorpresa”: spesso tramite posta elettronica la società che gestisce il sito invia all’utente una fattura.
Se l’utente rifiuta il pagamento, seguiranno altre lettere, prima da parte di un ufficio incasso e poi, in secondo tempo, da parte di un avvocato. In questi casi è consigliabile non effettuare il pagamento: raramente le società rischiano un’istanza davanti alle preture competenti.
Finora, infatti, i giudici hanno dato quasi sempre torto a queste aziende, che tra l’altro hanno le loro sedi all’estero (spesso in Olanda, Spagna e Turchia).
Non pagare! Ma reagire…
Quello che conta in questi casi è di non lasciarsi intimidire: se le lettere vi dovessero infastidire oppure contengono vistose minacce, conviene rivolgersi alla polizia o ad un avvocato, che in questi casi – con un adeguata lettera – provvederà a mettere fine a questa vicenda. Attenzione: bisogna, invece, reagire immediatamente, se la società ha avviato un cosiddetto “Mahnverfahren”. In questo caso, per non rischiare di servire su un piatto all’azienda-truffa un titolo con il quale potrà imporre contro di voi il pagamento, dovete dichiarare il cosiddetto “Widerspruch”. Solo in questo modo potete difendervi da questo tipo di truffa.
Non registrarsi o iscriversi
Infine un ultimo consiglio per chi viaggia in rete e non vuole essere preso di mira da queste pecore nere della rete: evitate di registrarvi in siti che non conoscete; evitate di trasmettere ad aziende sconosciute i vostri dati personali e non rivelate le vostre coordinate bancarie se non siete sicuri di avere a che fare con un’azienda seria. Non di rado le aziende-truffa conoscono i vostri dati, perché in passato avete partecipato ad una lotteria (Gewinnspiel). Cercate, dunque, di trattare i vostri dati personali con la dovuta prudenza.