La signora F.M.O. di Thun sarebbe interessata a locare un alloggio in Baro o vicinanza. Ci chiede di quantificare i correlati canoni.
Il prezzo dipende dalle caratteristiche dell’immobile, dalla sua ubicazione e dai servizi forniti. In linea di massima, un appartamento di cinque vani, in media periferia, si può trovare sul mercato a Euro 550 mensili, più spese d’ordinaria amministrazione. Il contratto, di norma, è stipulato per quattro anni.
Il signor L.F. di Düsseldorf ha, in Italia, un fratello (classe 1966) che è dipendente di un’impresa di trasporti dal novembre dal 1983. Il lettore ci chiede se il fratello potrà ottenere la pensione entro il corrente anno.
Anche se non abbiamo un quadro complessivo della posizione previdenziale di un lavoratore di 54 anni, è assai probabile che il diritto alla pensione non scatti prima del 2026. Sempre che resti immutata l’evoluzione del sistema previdenziale italiano.
Il signor C.O. di Metzingen, ha, in Patria, una sorella (classe 1958) dipendente comunale dal gennaio 1979. Il lettore ci chiede quando la congiunta potrà ottenere la pensione. Il lettore ha saputo che l’importo della stessa potrebbe essere maggiore in caso di continuazione al lavoro.
Se i dati sono corretti, il diritto alla pensione andrebbe a maturare il prossimo anno. Mantenere l’occupazione andrebbe ad aumentare l’importo previdenziale. Dobbiamo, però, rammentare che nel pubblico impiego è anche prevista la cessazione automatica dal servizio una volta maturato il diritto previdenziale.
Il signor F.A. di Bonn ha, in Italia, un cognato pensionato INPS. Lo stesso ha, in precedenza, lavorato per il comune della sua città dal 2001 al 2010. Il lettore ci chiede se i contributi ex INPDAP saranno considerati dall’INPS per la liquidazione della pensione.
L’INPDAP è confluito nell’INPS nel 2012. I contributi versati all’ente, che non esiste più, saranno, però, tenuti in considerazione per un incremento della pensione.
La signora P.M.A. di Obernkirchen ha, in Patria, una sorella (classe 1959) che ha maturato 38 anni di contribuzione previdenziale nel settore privato (compresi due anni figurativi per maternità). La lettrice ci chiede se la sorella possa utilizzare l’”opzione donna” per chiedere la pensione entro quest’anno.
Se i conti sono esatti, il diritto sussiste. Sia per l’età, che per gli importi contributivi. Meglio interessare un Patronato per le correlate pratiche burocratiche presso l’INPS.
Il signor P.L. di Brenz, ha in Patria un fratello (classe 1965) lavoratore dipendente dal 1986. Il lettore ci chiede se suo fratello potrà ottenere il pensionamento dal 2021.
Le informazioni sono poche. Ma, a conti fatti, il fratello del nostro lettore maturerà il diritto alla pensione nel febbraio 2025. Per tranquillità del lettore, specifichiamo che i contributi figurativi non sempre contribuiscono all’anticipazione dell’età della pensione. Caso che ci sembra valido per quanto esposto.
La signora E.P.G. di Stuttgart ha, in Italia, un fratello (classe 1958) occupato, in modo continuato, dal 1978. La lettrice ha saputo che il diritto alla pensione per il fratello sarebbe già maturato. Ci chiede conferma.
Il lavoratore ha 62 anni ed ha maturato 42 anni di contribuzione previdenziale. A nostro avviso, la pensione dovrebbe essere riconosciuta già dal corrente anno. Meglio interessare, in tempi brevi, un Patronato.
Il signor L.A.G. di Bonn ha, in Italia, una sorella (classe 1960) che ha maturato 38 anni di contribuzione previdenziale. Il lettore ha sentito parlare che in Italia esiste un meccanismo previdenziale chiamato “opzione donna”. Il lettore ci chiede se la sorella possa avvalersene.
Pur se con notizie frammentarie, riteniamo che l’”opzione donna” sia applicabile nei confronti della sorella. Un Patronato potrà seguire la pratica.
La signora P.L.W. di Rottrweil, ha in Patria un fratello (classe 1958) con un estratto previdenziale di 1820 contributi. La lettrice ci chiede se suo fratello potrà usufruire della quota “100” entro l’anno.
Se i contenuti della comunicazione sono esatti, il fratello della lettrice potrà accedere alla pensione, col meccanismo di “quota100” dal prossimo ottobre. Meglio interessare, da subito, un Patronato.
Il signor P.L. di Karlsruhe ha una sorella che, da apprendista, ha frequentato, a suo tempo, un corso d’addestramento professionale mentre già era apprendista a libro paga. Il lettore ci chiede se il periodo d’addestramento è coperto da contributi previdenziali.
Anche se le notizie fornite sono poche, riteniamo che il corso d’apprendistato, giacché la sorella già lavorava, sia coperto da contribuzione previdenziale.