La signora M.P.K. di Bonn, ha in italia una sorella (classe 1957) che ha vinto un concorso d’insegnante nella scuola secondaria in Patria, ci chiede se sia utile, ai fini previdenziali, riscattare il corso legale di laurea.
A conti fatti, anche tenuta presente la spesa per il riscatto, l’utile previdenziale sarebbe minimo. Anche in caso della porzione di pensione regolata dal sistema retributivo.
Il signor L.P. di Berlino (classe 1958) è intenzionato a rientrare in Italia per avviare un esercizio commerciale di prodotti alimentari il minuto. Il locale è già di sua proprietà. Ci chiede gli importi degli oneri fiscali e di concessione.
La materia è in continua evoluzione. Non c’è possibile azzardare cifre attendibili. Solo consigliamo di ponderare bene il progetto per evitare amare sorprese.
Il signor D.R. di Stoccarda ha, in Patria, una sorella con figlia invalida titolare d’assegno d’accompagnamento. Il lettore, ora, ci chiede se al compimento della maggiore età, è previsto un successivo trattamento previdenziale.
La questione, per ora, è regolata dal reddito personale. Per il corrente anno, l’importo è di Euro 16.532 (d’imponibile). La normativa, però, potrebbe essere aggiornata.
Il signor G.O. di Monaco lamenta l’impossibilità d’inviare fax al nostro recapito di pertinenza.
Il servizio fax è attivo dopo le ore 21 di ogni giorno (festivi compresi). Durante la giornata, invece, il sistema funziona come un normale telefono a voce.
Il signor M.P. di Weil torna a proporci un “diretto” interessamento su questioni socio/previdenziali che interessano Connazionali in Germania.
Come già dovrebbe essere noto, questa Rubrica riveste carattere solo informativo. Per la cura delle pratiche ci sono i Patronati e i Consulenti del lavoro in Patria.
La signora P.l.M. di Garbsen ci chiede un parere su una sua operazione di risparmio che ha intenzione di perfezionare in Italia con periodici versamenti d’importo fisso.
La domanda è troppo generica. Per ora, possiamo solo rammentare che i depositi a capitalizzazione sono sicuri; anche se la loro resa è modesta rispetto ad altri investimenti che, però, consideriamo a maggior rischio.
Il signor N.F. di Wiesbaden ha un figlio, laureato in Germania, che intende rientrare in Patria per dedicarsi al settore dell’informatica come operatore “autonomo”. Il Lettore è perplesso.
Lasciare un’occupazione, sicura, in Germania per riprendere la via del lavoro in Patria non ci sembra una scelta valida. Anche in considerazione della crisi economica nazionale. Meglio, a nostro avviso, rimandare ogni decisione in merito.
Il signor F.T. di Bremen ci chiede se sia possibile curare dalla Germania una pratica per il riconoscimento di un assegno per invalidità civile in Patria.
In linea teorica, la pratica è possibile. Però gli accertamenti medico/fiscali potrebbero essere più complessi. Meglio informarsi presso l’ASL di pertinenza nazionale.
La signora P.F.O. di Düsseldorf ha letto che in Italia è stata varata una “tassa” sulla salute. Ci chiede chiarimenti.
Il provvedimento in questione, almeno da noi, esiste da tempo. Per i lavoratori dipendenti, la quota “salute” è trattenuta direttamente sulla busta paga. Per i pensionati, tale trattenuta è stata annullata. Le Regioni, però, possono legiferare in materia sanitaria entro precisi limiti di bilancio.
Il signor E.D. di Wuppertal, che segue da anni questa rubrica, ci chiede se sia veramente vantaggioso acquistare un immobile ad uso abitazione in Patria.
Per evitare facili ottimismi, possiamo solo tener conto che l’investimento immobiliare è vantaggioso solo se l’appartamento è acquistato per essere abitato dal proprietario.
Il signor A.F. di Norimberga ci chiede se sia legale in Italia che sia controllato l’orario di servizio dei dipendenti.
Con Sentenza del 2014, la Corte di Cassazione ha confermato la legalità degli accertamenti correlati all’orario e alle mansioni di lavoro.
La signora E.G.L. di Stoccarda ha una sorella, pensionata, che s’è trasferita in Spagna. In Italia era titolare di una pensione di vecchiaia integrata al “minimo”. Il trattamento, in Spagna, è stato sospeso. Ci chiede un chiarimento.
Se abbiamo ben inteso, è solo stata sospesa l’integrazione. Il provvedimento è regolare perché l’integrazione spetta solo nel Paese che liquida la pensione. L’operazione non è prevista in altri Stati UE.
La signora P.F.A. di Garbsen ha, in Italia, un fratello (classe 1962) che ha lavorato, come metalmeccanico, dal 1977 al 1999. In seguito ha preferito essere socio di un’impresa familiare. La lettrice ci chiede come sarà conteggiata la sua pensione.
Non ci sono novità. I contributi da lavoro dipendente si sommano a quelli da commerciante. Se non ci saranno interruzioni previdenziali, il diritto alla pensione andrà a maturare nel 2021. L’importo della pensione non lo possiamo calcolare per mancanza di dati.