Il signor C.L. di Bergheim ci pone un interrogativo. Il suo nipote, laureato in Italia nel 2001, ha trovato un’occupazione stabile e intenderebbe riscattare il periodo della laurea ai fini previdenziali. Ci chiede se sia utile.
Tutto è relativo. Il costo del riscatto è oneroso; anche se protratto nel tempo. Sempre, tra l’altro, che non sia modificato il sistema previdenziale italiano.
Il signor D.R. di Amburgo ha, in Italia, un fratello (classe 1953) che è maestro elementare di ruolo da 23 anni. Ci chiede quando il congiunto potrà andare in pensione.
Con l’attuale normativa, l’età pensionabile maturerà al compimento dei 67 anni. Quindi, i trattamento potrebbe essere riconosciuto a partire dal 2020.
La signora P.L.R. di Bonn ha, in Italia, una sorella titolare, in Patria, di una pensione diretta d’invalidità. Ora, le è stata riconosciuta un’invalidità civile dell’85%. La lettrice ci chiede se la sorella può ottenere anche l’assegno d’invalidità.
Le informazioni fornite sono poche. Però giova rammentare che l’assegno d’invalidità civile è incompatibile con la pensione già liquidata alla titolare.
La signora L.V. di Heidelberg ha, in Patria, un fratello (classe 1967) che è operaio nel settore edile nella Penisola. La lettrice ci chiede se il fratello potrà andare in pensione di vecchiaia nel 2020.
Con l’attuale normativa, e senza più specifiche notizie, la pensione di vecchiaia sarà liquidata non prima di fine 2036.
Il signor L.M. di Iserlohn ha, in Patria, una sorella (classe 1952). Ha sempre lavorato per 40 anni. Ora il lettore ci chiede se potrà inoltrare pensione di vecchiaia dal prossimo anno.
A conti fatti, il trattamento dovrebbe essere liquidato dal 2019. Non vediamo, al momento, altre scelte.
Il signor O.C. di Siegen ha un cugino in Italia (classe 1967) che è operaio qualificato ed è occupato, nella stessa impresa, dal gennaio 1989. Il lettore ci domanda quando il congiunto potrà andare in pensione
I dati forniti sono pochi. Però riteniamo che il trattamento non potrà essere riconosciuto e liquidato prima del 2036.
Il signor F.I. di Dortmund ha, in Italia un nipote (classe 1963) che ha lavorato sino al 2015 come dipendente. Dal 2016, ha scelto d’essere artigiano. Ci chiede se, a suo tempo, ci saranno problemi per la pensione.
La pensione (di vecchiaia) sarà liquidata tramite l’unione dei due tronconi previdenziali maturati. Una parte sarà contributiva e il resto dipenderà dal reddito d’impresa dichiarati per i versamenti INPS.
Il signor F.C. di Amburgo ha, in Italia, un cognato (classe 1961), ora occupato, che ha riscattato gli anni d’università ai fini previdenziali. Ora il lettore ci chiede se il riscatto in questione consentirà d’accedere prima alla pensione.
Non prima. Cambierà invece l’ammontare della pensione (di vecchiaia) che sarà liquidata, a conti fatti, nel 2030.
Il signor E.I. di Straubingen ha, in Italia, un nipote invalidi civile al 90%. Al congiunto è stato riconosciuto l’assegno d’invalidità civile. Ora gli hanno suggerito d’inoltrare domanda per il riconoscimento dell’inabilità al lavoro.
Il riconoscimento del grave stato d’invalidità non può essere correlato al riconoscimento del trattamento per inabilità al lavoro. Tra l’altro, le Commissioni Mediche ASL (Invalidità Civile), non hanno competenza sul riconoscimento d’inabilità al lavoro.
La signora S.M.D. di Lippspringe ci segnala che il cognato (classe 1956), è operaio qualificato dal 1983. La lettrice ci chiede se, col prossimo anno, potrà inoltrare domanda di pensione.
La richiesta, senza documentazione, è complessa. Riteniamo, però, che il trattamento previdenziale non maturi prima del compimento dei sessantasei anni.
La signora M.O. di Minden ha, in Patria, una sorella (classe 1955) che ha lavorato, come commessa nel settore della ristorazione, dal 1970 al 2002. La lettrice ci chiede se sua sorella potrà inoltrare domanda di pensione di vecchiaia già dal prossimo anno.
Anche se le informazioni non sono complete, riteniamo chela pensione di vecchiaia spetti al compimento dei 67 anni d’età. I 63 anni non sono sufficienti per l’accoglimento della domanda.
Il signor D.L. di Neumarkt ha, in Italia, un fratello (classe 1952). Il congiunto ha sempre lavorato come operatore scolastico in una scuola media. Il Lettore ci domanda se il fratello potrà inoltrare domanda di pensione dal prossimo anno.
L’attuale normativa per il pubblico impiego prevede che la pensione di vecchiaia maturi al compimento dei 67 anni. Il fratello del lettore ne ha 65. Se ne deduce che il diritto andrà a maturare nell’autunno 2019.