Nella foto: Pensionate. Foto di © Arek Socha su Pixabay

Rubrica a cura dei patronati Acli Germania, Inca Cgil e Italiul. Questo mese Maria Francalanza

In questo articolo esamineremo le diverse tipologie di pensioni di vecchiaia e quelle con decorrenza anticipata in Germania, alle quali si può accedere in base ai requisiti specifici soddisfatti.

Iniziamo dalla più comune: la pensione di vecchiaia ordinaria (Regelaltersrente). Per avere diritto a questa pensione, sono necessari almeno 5 anni di contribuzione, anche utilizzando i contributi versati in Italia o in altri Paesi, e il raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge, che varia a seconda dell’anno di nascita. L’età pensionabile è stata innalzata a 67 anni per le persone nate dopo il 1964. Per coloro nati tra il 1947 e il 1963, l’età pensionabile viene aumentata gradualmente: ad esempio, chi è nato nel 1960 andrà in pensione a 66 anni e 4 mesi, con un aumento di due mesi per ogni anno di nascita fino al 1963.

La domanda di pensione può essere presentata fino a 6 mesi prima della data di decorrenza della pensione stessa. L’ente previdenziale tedesco (Deutsche Rentenversicherung) invia un’informativa prepensionistica (Renteninformation o Rentenauskunft). La Renteninformation è un documento breve, di sole due pagine, che riporta la data di decorrenza della pensione di vecchiaia ordinaria e l’importo della pensione maturato al momento della richiesta, oltre a un importo presunto al raggiungimento dell’età pensionabile. La Rentenauskunft, invece, è più completa e comprende anche il prospetto assicurativo (Versicherungsverlauf), con le informazioni sui contributi versati e sulle varie possibilità di prendere in considerazione una pensione anticipata, con o senza decurtazioni.

Esistono diverse tipologie di pensioni anticipate, come la pensione di vecchiaia per grandi invalidi (Altersrente für schwerbehinderte Menschen) e la pensione anticipata per lunga carriera assicurativa (Altersrente für besonders langjährig Versicherte). La pensione per grandi invalidi richiede almeno 35 anni di contributi, un’invalidità riconosciuta pari ad almeno il 50%, e consente di andare in pensione con un’età ridotta di 2 anni rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria, senza riduzioni. Si può anticipare ulteriormente di 3 anni, fino a 5 anni prima della pensione ordinaria, con una riduzione dello 0,3% per ogni mese di anticipo. Ad esempio, anticipando la pensione di un anno, la riduzione sarà del 3,6%; per tre anni, del 10,8%. Questa riduzione sarà permanente.

Un approccio simile si applica alla pensione anticipata per lunga carriera assicurativa. Per accedervi, occorrono almeno 35 anni di contributi, nei quali rientrano, oltre a quelli obbligatori, anche i contributi volontari, i periodi di istruzione scolastica superiore o di studio universitario, e i periodi di educazione dei figli. Anche in questo caso, l’età pensionabile aumenta in base all’anno di nascita. Con i requisiti soddisfatti, si può considerare una pensione anticipata a 63 anni, con una riduzione proporzionale ai mesi di anticipo richiesti (0,3% per ogni mese).

Infine, c’è la pensione di vecchiaia per assicurati con una carriera particolarmente lunga. Questa pensione richiede 45 anni di contributi e un’età pensionabile che varia in base all’anno di nascita: per i nati nel 1960, a 64 anni e 4 mesi, e per i nati dopo il 1964, a 65 anni, senza riduzioni.

Si può continuare a lavorare e percepire la pensione?

Sì. Con l’eliminazione dei limiti di reddito per le pensioni di vecchiaia anticipate, a partire dal 2023 è possibile continuare a lavorare “normalmente” e ricevere una pensione piena, indipendentemente dall’entità del reddito percepito. Tuttavia, la pensione e il reddito da lavoro sono ovviamente soggetti a tassazione.

Si può posticipare l’entrata in pensione?

Sì, è possibile posticipare il pensionamento oltre l’età ordinaria, continuando a lavorare. In questo modo, si incrementa l’importo della propria pensione dello 0,5% per ogni mese aggiuntivo di lavoro.

Un’altra opzione, meno considerata, è la pensione parziale (Teilrente), accessibile a partire dai 63 anni. Questa opzione è ideale per chi vuole percepire una pensione senza abbandonare completamente il lavoro o per chi si prende cura di un familiare. Il richiedente può scegliere di ricevere una percentuale della pensione, tra il 10% e il 99,99%, continuando a lavorare e versare contributi. Al raggiungimento dell’età pensionabile, si può richiedere la pensione intera oppure, continuando a lavorare, beneficiare anche del supplemento dello 0,5% per ogni mese di lavoro aggiuntivo.

Data la complessità delle diverse pensioni e i continui cambiamenti normativi, è consigliabile consultare esperti per prendere la decisione migliore in base alle proprie esigenze e alla propria situazione.