Stamattina il mio cane zoppica. Perchè?
Potrebbe avere la displasia dell’anca. O del gomito. E di conseguenza soffre di osteoartrite. Oggi ne parliamo con il veterinario dott. Luca Cicola, specializzato in Ortopedia e Traumatologia Veterinaria.
Che cos’è la displasia?
La displasia dell’anca consiste in una imperfetta conformazione dell’articolazione coxo-femorale (anca), mentre la displasia del gomito consiste in una mancata congruenza tra omero e radio/ulna. Sono patologie che si sviluppano durante la crescita del cane. Nel cucciolo affetto da displasia, la mancata congruenza tra questi capi articolari e l’instabilità che ne deriva, provoca, con il passare del tempo, un’artrosi cronica progressivae dolorosa, talvolta perfino invalidante per il soggetto colpito.
Come si manifesta?
Le manifestazioni cliniche differiscono in relazione alla gravità della patologia. L’esordio è caratterizzato in alcuni casi da una zoppicatura di uno o ambedue gli arti posteriori nel caso dell’anca, di uno o entrambe gli anteriori nel caso sia colpito il gomito. Il fenomeno può essere più meno evidente, ma solitamente è più accentuato “a freddo”, per esempio al mattino alla ripresa del movimento. Spesso quando c’è l’artrite il problema si manifesta solo con una certa riluttanza al movimento o con l’incapacità di concludere normalmente la passeggiata abituale. Può essere particolarmente marcata la riluttanza a correre, saltare, fare le scale.
Come prevenirla?
Mentre l’assenza della displasia può essere accertata solo dopo il completamento dello sviluppo scheletrico (un anno per la maggior parte delle razze e un anno e mezzo per quelle di taglia gigante), la presenza della displasia o dei segni che mostrano lo sviluppo della malattia stessa possono essere accertati già tra i 4 e i 5 mesi per la displasia dell’anca, tra i 6 e i 7 mesi per quella del gomito. Infatti a quest’epoca compaiono all’esame radiografico le prime alterazioni articolari che consentono al medico veterinario di stabilire con una buona accuratezza l’eventuale tendenza del cucciolo a sviluppare una condizione patologica dell’anca o del gomito. Nelle forme ancor più gravi, dove le teste femorali appaiono completamente lussate, la diagnosi può essere eseguita ancor prima. Di frequente i cani non vengono controllati precocemente solo perché figli di genitori non colpiti da displasia o perché non manifestano nessuna sintomatologia evidente. Il fatto di discendere da genitori esenti tuttavia non garantisce al cucciolo di esserlo a sua volta, a causa della complessità della trasmissione ereditaria.
Tutti i cuccioli appartenenti ad una razza a rischio, quindi, andrebbero controllati molto precocemente in modo da poter verificare un’eventuale loro tendenza alla displasia e provvedere alla eventuale correzione. Le razze a maggior rischio di displasia dell’anca sono quelle di taglia grande e gigante tra le quali segnaliamo, per incidenza e per diffusione della razza nel nostro paese, il Pastore Tedesco, i Retrievers, il Rottweiler, il Dogue deBordeaux, il Cane Corso e in generale tutti i molossoidi e le razze giganti, quali Alani e Bovari Bernesi. I più colpiti da displasia del gomito sono senza dubbio i Golden Retrievers, i Labrador, i Terranova e i loro incroci. La valutazione precoce dell’articolazione coxofemorale e del gomito mediante visita ortopedica e screening radiografico in sedazione consentono quindi di individuare, già in tenera età, i segni iniziali della malattia e pertanto di pianificare tempestivamente la terapia più adatta al caso, sia essa conservativa o, nei casi più gravi, chirurgica.
In ogni caso va considerato che i fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo scheletrico del cucciolo dallo svezzamento ai 12 mesi sono: una corretta alimentazione (ben bilanciata sotto il profilo proteine/calorie ed idonea alla taglia dell’animale) ed un esercizio fisico appropriato, costante, ma senza quegli eccessi che possono “stressare” le articolazioni dell’animale in crescita.