La poesia è un po’ come il sale della vita. E’ capace di scuotere il mondo, ma anche di offrire rifugio a chi soffre. Ce lo ha testimoniato il ‘Festival della poesia europea di Francoforte’, che grazie alla passione della sua ideatrice, Marcella Continanza, anche quest’anno ci ha proposto autori di talento e di grande spessore, come il giovane poeta e regista Cosimo Damiano Damato, autore di un pregevole documentario sulla esperienza della poetessa Alda Merini. Il bel filmato del regista di origini pugliesi, dal titolo: “Alda Merini – Una donna sul palcoscenico”, costituisce un’importante testimonianza di come l’espressione poetica possa costituire un riscatto dalla sofferenza: umana, identitaria, legata a stati depressivi dell’anima.
La vita di Alda Merini è stata costellata da un continuo viavai, con degenze in ospedali psichiatrici. Quelli precedenti alla riforma Basaglia, dove spesso venivano praticate cure inumane e degradanti. La Merini è riuscita a superare e ad elaborare queste esperienze di sofferenza anche e soprattutto grazie alla poesia, divenendo una delle maggiori poetesse italiane del Novecento.
È un merito farne conoscere la profondità anche tra i nostri connazionali all’estero, tanti dei quali hanno sperimentato come la poesia possa aiutare a superare i forti turbamenti derivanti dall’esperienza migratoria. Un grazie sincero va a Marcella Continanza, artefice di una manifestazione di respiro europeo, che è diventata appuntamento stabile della vita culturale della capitale economica tedesca. E’ anche una bella metafora dell’Italia di oggi, che si impegna affinchè l’Unione Europea venga riformata, così che la cultura abbia piena cittadinanza in Europa, tanto quanto lo ha l’economia.
Laura Garavini, deputata eletta nella circoscrizione Europa