Oggi racconto di un costrutto psicologico che è alla base di tutti i processi di sviluppo e formazione: l’apprendimento.
L’apprendimento è un complesso processo di acquisizione e cambiamento di contenuti o schemi che consegue a un’interazione con l’ambiente e si realizza nel profondo del singolo individuo e delle organizzazioni.
Questo costrutto è per definizione interconnesso ai processi cognitivi come la percezione, l’attenzione, la memoria, il pensiero e il linguaggio e non è riconducibile ad una meccanica assimilazione di contenuti standardizzati poiché è in stretta relazione con la motivazione, la metacognizione e le emozioni.
Viene intuitivo comprendere che si tratti di uno strumento chiave per attualizzare il cambiamento nel mondo interno ed esterno perchè la sua funzione principale in qualsiasi contesto è una funzione di tipo adattivo che ci permette di sopravvivere e far fronte ai cambiamenti. L’apprendimento è un processo costruttivo e dinamico necessario e conseguente ad un sistema complesso in continua trasformazione.
Lo scopo dei processi di apprendimento è creare conoscenza condivisa e contribuire in maniera vitale alla funzione di appartenenza della persona ad una comunità.
Una delle prime comunità strutturate con cui ci relazioniamo che ci fornisce un forte imprinting che ci condizionerà per il resto della vita è la scuola.
L’apprendimento scolastico è l’occasione fondamentale per imparare ad essere strategici, autoregolati e percepirsi come autonomi e competenti, perseverare di fronte agli insuccessi, creare e perseguire obbiettivi di padronanza, ricercare sfide con sé stessi e di conseguenza acquisire fiducia e sentirsi inclusi in un contesto sociale.
Prestare la giusta attenzione e prendersi cura dei processi di apprendimento dei bambini è determinante per il resto della vita poiché nel primo periodo della vita interiorizziamo modalità di apprendere, schemi cognitivi e educativi. Nel corso della vita ci troviamo a relazionarci in differenti contesti, a dover acquisire autonomamente e applicare nuove conoscenze e strategie, adattarci ai contesti e al progresso tecnologico.
Imparare è quindi un processo che perdura per tutta la nostra vita e non sempre è mediato da figure di riferimento e esperienze positive.
Per compiere un processo di crescita consapevole è necessario prendere coscienza del nostro personale funzionamento, di come noi apprendiamo, di quali sono i nostri punti di forza e quali di resistenza.
Imparare a imparare significa lasciare che si crei nella mente uno spazio dedicato alle competenze di livello superiore e prendersene cura in modo responsabile.
In ambito psicologico si parla di metacognizione, ovvero la capacità di riflettere su un fenomeno cognitivo attuabile grazie alla possibilità di distanziarsi e auto-osservare i propri stati mentali. Il prefisso Mèta indica mutamento, trasformazione, trasposizione e nelle scienze biologiche fa riferimento al concetto di sviluppo avanzato, complesso e a organizzazione che avviene ad un livello superiore.
Le competenze di livello meta, definite metacompetenze abitano uno spazio dinamico che include le capacità di adattamento, la flessibilità cognitiva, la riflessività, la capacità di auto-osservazione e la consapevolezza.
Tutto questo ha a che fare con la possibilità di evolversi nel tempo e vivere costruendo e trasformando i propri modelli di conoscenza nei diversi contesti.
Rafforzare la consapevolezza dei processi di apprendimento e le competenze metacognitive è possibile: studi scientifici e progetti di ricerca intervento nel campo psicologico si dedicano da tempo a questo settore.
Esistono ad esempio nel contesto scolastico programmi di empowerment metacognitivo individuali e di gruppo che utilizzano strumenti e metodi per il sostegno e il rinforzo dell’apprendimento con lo scopo di promuovere le abilità e valorizzare le attitudini dei bambini e ragazzi e prevenire il drop-out. In tale contesto i progetti di empowerment risultano particolarmente funzionali. Allo stesso modo un’adeguata formazione alle competenze metacognitive e educazione all’autoriflessività permette a tutti una maggiore acquisizione di fiducia nelle proprie capacità, di abilità di problem-solving e di strategie di coping (strategie personali funzionali ad un migliore adattamento al contesto) a lungo termine.
CONCLUSIONI
In tutti i contesti dobbiamo tenere presente l’esistenza di alcune regioni del sapere e avere la plasticità per trovare i collegamenti necessari a creare valore condiviso.
Alla base di tutto è necessario saper ascoltare attivamente i bisogni e le necessità della persona nel pieno rispetto della sua unicità.
Per me è fondamentale parlare di consapevolezza come competenza chiave per lo sviluppo del potenziale umano. Ritengo fondamentale dare il giusto spazio alla dimensione dell’apprendimento nella sua più ampia accezione di fenomeno psicologico, sociale e globale di co-crescita e co-evoluzione e restituire la giusta attenzione alla sua qualità umana come valore per ogni organizzazione.
Dobbiamo imparare ad apprendere come a disapprendere perché questa è la crescita. Possiamo sperimentare l’arte di destrutturare per ristrutturare, restituendo potere ai processi creativi che sono la spinta all’evoluzione del potenziale umano.
Affrontare il cambiamento significa insegnare a convivere con l’incertezza, a tollerare punti di vista differenti, rafforzare la capacità critica e autocritica, saper cooperare e assumersi le responsabilità delle proprie scelte, e più di tutto ad acquisire la capacità di adattarsi in coerenza con il nostro tempo e con il progresso.