In Germania esiste il cosiddetto Meldeamt, una sede amministrativa che spesso si trova nei municipi (in ted.: Rathaus oppure Bürgerbüro) e che svolge anche le funzioni dell’ufficio anagrafe. Chi arriva in Germania deve recarsi al Meldeamt per definire la nuova residenza (Wohnsitz), altrimenti è pressoché impossibile ad esempio aprire un conto bancario. Per fare ciò, bisogna compilare un modulo, spesso si può scaricare online e compilare comodamente da casa (Meldeformular).
Chi arriva dall’Italia e magari non è in grado di compilarlo, può rivolgersi alle Missioni cattoliche, ai vari patronati o anche alle associazioni italo-tedesche in loco: solitamente c’è sempre qualcuno disposto ad aiutare. Ma attenzione: anche se un cittadino sposta la sua residenza è obbligato a registrarsi entro due settimane dal trasloco presso un ufficio anagrafe del luogo di residenza (ted.: Ummeldung).
Per fare sia la Anmeldung (dopo essersi trasferiti in Germania dall’Italia ad esempio) che la Ummeldung c’è bisogno del “modulo di conferma del locatore” (ted.: Wohnungsgeberbestätigung) da parte del vostro locatore (ted.: Vermieter). Con questo il locatore conferma la nuova sede di residenza oppure il trasferimento, vale a dire la disponibilità dell’utilizzo del suo appartamento. Inoltre, al momento della registrazione, devono essere presentate:
– le carte d’identità
– o i passaporti di tutte le persone richiedenti.
In Germania l’amministrazione locale è molto attenta nel sorvegliare questa prassi. In caso di mancato rispetto della registrazione, è, dunque, possibile incorrere ad una sanzione amministrativa che, in singoli casi, può raggiungere fino a 1000 EUR.
È ovvio che il diritto di soggiorno assunto si estende anche ai propri familiari. Un cittadino italiano che, stando ai requisiti sopraelencati, ha diritto alla libera circolazione può portare in Germania il proprio coniuge, un convivente registrata/o, figli o nipoti di età inferiore ai 21 anni. Ai familiari che non sono cittadini dell’Ue, l’ufficio stranieri (ted.: Ausländeramt) rilascia invece una carta di soggiorno (ted.: Aufenthaltsbescheinigung). Oltre ad un documento valido, l’ufficio stranieri può anche richiedere ai familiari di fornire la prova del loro rapporto di parentela con il cittadino italiano avente diritto alla libera circolazione.
Infine una precisazione: il Meldeamt non ha nulla a che vedere con l’A.I.R.E., che non riguarda il diritto tedesco, ma quello italiano. A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) prevede che ogni cittadino italiano residente all’estero debba essere iscritto all’A.I.R.E. del comune di provenienza o di sua ultima residenza in Italia. Perché? Il registro A.I.R.E. permette al Ministero dell’Interno di formare l’elenco elettorale dei cittadini residenti all’estero. Dunque, ogni cittadino italiano residente in Germania ha l’obbligo di iscriversi all’A.I.R.E. se si risiede qui per un periodo di tempo pari o superiore a dodici mesi. Inoltre i cittadini italiani devono aggiornare la propria residenza e aggiornare la situazione di stato civile.