A colloquio con la dottoressa Caroline Quartucci
“Le ondate di calore che hanno colpito la Germania e l’Italia si faranno più lunghe e più frequenti.” È questa la previsione ormai condivisa a livello internazionale. L’impatto lo si nota anche sempre più nel mondo del lavoro. Ne parliamo con la dottoressa Caroline Quartucci, specialista in Medicina del Lavoro ed Allergologia. La dottoressa nata e cresciuta a Monaco di Baviera ha origini pugliesi (provincia di Brindisi) ed è dirigente medico del Sachbereich Arbeits-und Umweltmedizin/-epidemiologie del dipartimento di Medicina/ Epidemiologia del Lavoro e Ambientale presso il “Bayerisches Landesamt für Gesundheit und Lebensmittelsicherheit“.
Dottoressa, quest’anno le ondate di calore si sono fatte davvero sentire. Quali sono le maggiori interazioni fra cambiamento climatico e salute e sicurezza sul lavoro?
Ormai è ovvio che anche da noi in Germania il cambiamento climatico comporta un aumento delle ondate di calore. In estate i luoghi di lavoro possono diventare da bollino rosso creando uno stress termico notevole sulla salute e sulla produttività dei lavoratori. Non tutte le persone reagiscono alla stessa maniera. Vi è un rischio elevato in persone anziane che assumono farmaci ed hanno malattie di vario tipo. Oppure anche persone che svolgono un lavoro fisico faticoso e devono indossare abbigliamento protettivo pesante e sono esposte direttamente al sole. Ovviamente anche altre tipologie di lavoratori possono avvertire problemi di salute correlati al caldo.
Radiazione ultravioletta: che rischi comporta sui luoghi di lavoro?
La radiazione UV è la radiazione più energetica delle radiazioni ottiche i cui organi bersaglio sono pelle ed occhi. Nei luoghi di lavoro il datore di lavoro dunque deve tenere conto dei rischi di queste radiazioni sia come valutazione e come prevenzione. Si tratta per lo più di lavori svolti all’aperto come cantieri ed aziende agricole.
C’è un’associazione tra il caldo elevato e l’incapacità lavorativa?
Sì, quest’associazione si trova soprattutto nei lavoratori “outdoor” menzionati. In Germania questi casi vengono classificati come “danni alla salute dal caldo e radiazione solare” dal medico curante. Ciò avviene indipendentemente se la malattia nasce nel contesto lavorativo o nel tempo libero. Ad esempio i dati delle casse ammalati tedesche mostrano che nel 2019 i giorni di incapacità lavorativa totali ammontavano a 71.881 giorni. Analizzando dati rilevati da me e dal mio gruppo si nota un chiaro incremento dei giorni di incapacità lavorativa dovuti a “danni alla salute dal caldo e radiazione solare”. Il fenomeno è particolarmente forte negli anni “da bollino rosso” 2013, 2015 e 2018. Tuttavia, ai dati fin qui considerati va presumibilmente aggiunto un dato ufficioso di gran lunga più alto in quanto non tutti gli interessati vanno dal loro medico.
Prevenzione: quali misure sono imposte al datore di lavoro in Germania?
Il datore di lavoro ha l’obbligo di attenersi “all’Arbeitsschutzgesetz” valutando il rischio in ambito occupazionale e adottando misure necessarie ai fini della prevenzione. Questo vale anche per lo stress termico dovuto sia al calore che ad un abbigliamento adeguato. Inoltre la legge in Germania regola con varie normative la temperatura che sul posto di lavoro va mantenuta in determinate fasce orarie.
Cosa può fare il lavoratore?
L’incremento della temperatura media ed il suo impatto sulla nostra salute va capito. È d’obbligo l’utilizzo di misure preventive: bere abbastanza e cercare zone ombreggiate, regolare l’assunzione di medicinali dopo la consultazione del medico ecc. Nell’ambito occupazionale è indispensabile l’utilizzo di indumenti protettivi adeguati come un cappello largo, degli occhiali da sole e prodotti antisolari quali creme con filtri solari (almeno un fattore di protezione solare 30). Non è assolutamente adeguato lo svolgimento del lavoro in canottiera o a dorso nudo. In alcune professioni è anche possibile spostare l’orario di lavoro per iniziare nelle prime ore del mattino quando fa ancora più fresco. Per domande specifiche sul calore e sulla radiazione UV in un determinato luogo di lavoro, il medico aziendale può essere interpellato.
L’impatto del cambiamento climatico sul lavoro nel futuro?
Il cambiamento climatico e le sue implicazioni per la nostra salute vanno prese sul serio. Stiamo parlando di una situazione reale che dobbiamo affrontare adesso in Germania e non nel lontano futuro. Colpi di calore, rischi delle radiazioni solari: le implicazioni sulla nostra salute sono gravi e molteplici. Andando di questo passo i giorni di incapacità lavorativa aumenteranno. Quindi è necessaria una maggiore consapevolezza di tutti i soggetti sull’osservanza della normativa sulla sicurezza sul lavoro. Ma anche da parte dei cittadini è richiesto un adeguato comportamento per salvaguardare la salute.