Per il fondatore Propizio Sirignano si avvera un sogno
Dopo 50 anni di ininterrotta attività agonistica sui campi di calcio del Baden-Württemberg, l’Echterdingen Calcio è la prima ed unica società italiana nel corollario calcistico svevo-badense a conseguire il prestigioso obiettivo della promozione in Oberliga.
Ciò è stato possibile grazie alle trasformazioni sociali locali che nel 1993 indussero la Württembergische Fußballverband di Stoccarda a modificare lo Statuto e a consentire alle allora 117 squadre italiane ad integrarsi nei campionati provinciali di Terza e Seconda Categoria. Purtroppo non tutti i presidenti delle squadre nostrane furono d’accordo per cui molte squadre si ritirarono dall’attività agonistica. Nel corso dell’ultimo ventennio le squadre di matrice italiana erano rimaste una dozzina. Ora si possono contare sul palmo di una mano.
La più tenace e longeva è l’Echterdingen Calcio, fondata agli inizi degli anni ’70 da Propizio Sirignano, originario di Visciano in provincia di Napoli, pervaso dalla passione per il calcio. Ancora oggi come Presidente Onorario non si perde una gara della “sua” Echterdingen Calcio, sia che essa venga disputata in casa che in lontane trasferte. Bisogna tuttavia dire che di italiano di questa società calcistica c’è rimasto ben poco: la denominazione “Echterdingen-Calcio”, l’azzurro della divisa ufficiale, l’allenatore, il portavoce stampa della società e l’atmosfera da stadio italiano con musica ed annunci in italiano e tedesco. Scorrendo poi l’elenco dei giocatori tesserati in squadra nella stagione 2023/24 vi ha militato soltanto Zagaria, unico italiano. Tutti gli altri 24 hanno un passaporto tedesco o straniero.
D’altronde questo è il segno del nostro tempo e specchio cristallino di tutte le discipline sportive, in particolare di quello di squadra. Come si è potuto notare anche agli Europei, ormai anche le Nazionali sono formate da giocatori con origini genatoriali diverse.
Pertanto anche l’Echterdingen Calcio rispecchia queste inarrestabili trasformazioni sociali, che alimentano il pluralismo linguistico e culturale.
Senza l’apporto di giocatori e dirigenti di altre 12 nazionalità l’Echterdingen Calcio sarebbe riuscito a tagliare il nastro di accesso all’Oberliga?
Di fatto sta che, grazie ad un funzionante collettivo, l’obiettivo è stato centrato. Ed il tecnico Francesco Di Frisco ripassando in rassegna lo scontro calcistico con l’antagonista FC Anggen, squadra militante nel Sud Baden, ricorda così alcuni momenti cruciali della gara della tanto sofferta quanto ricercata promozione.
“Devo essere sincero: quando abbiamo sciupato la prima vera occasione di pareggiare e subìto l’espulsione per fallo di reazione di Kajan al 52’ (entrato in campo qualche minuto prima) proprio in quel frangente ho avvertito che la squadra ha stretto i denti e pur essendo rimasta in 10 uomini ha messo sotto assedio la porta dell’Auggen, ben difesa dal loro bravo portiere Zeyrek. Questo cambio di passo mi ha fatto anche capire che la squadra era compatta e che non era tutto perduto. Infatti ho detto ai miei co-allenatori che avevamo ancora tutte le carte per imporci sul piano del gioco , della gestione del possesso – palla, della capacità del collettivo di chiudere nella propria area l’avversario e di contrastare qualsiasi tentativo di contropiede attuando il gioco a fisarmonica.
Questa tattica è risultata vincente negli ultimi 15 minuti, poiché gli avversari hanno sensibilmente accusato la stanchezza delle precedenti 4 partite nelle gambe per arrivare al confronto finale con noi ad Echterdingen. A far esplodere di gioia noi tutti e anche la gran parte dei 1.400 spettatori ci hanno pensato i due nostri marcatori Charalampos Parharidis e Luan Kukic.”
A chi va ascritto questo straordinario traguardo?
Non voglio sembrare arrogante, ma penso di aver fatto un ottimo lavoro insieme alla società in questi anni. Siamo stati molto cauti, senza mai perdere di vista l’obiettivo della promozione. Naturalmente devo fare un grande complimento ai dirigenti della nostra Società che hanno fatto un ottimo e meticoloso lavoro di tessitura dietro le quinte.
Oltre al nome Calcio Echterdingen che cosa c’è di italiano in questa società sportiva?
Non molto per la verità. Comunque i nostri colori sociali sono tipici italiani. E poi ci sono i, il nostro difensore Denis Zagaria, tre connazionali che danno un valido aiuto alla Società ed infine la mia pochezza come allenatore. Quindi gli italiani siamo in minoranza.
Di quanti giocatori consta la tua “rosa”?
La nostra rosa è di 25 giocatori di cui, come dicevo, solo uno è italiano. Tutti gli altri hanno origini di una dozzina di paesi diversi.
È difficile per un allenatore far coesistere tante mentalità e caratteristiche di gioco?
Non è facile gestire 25 giovani con mentalità e culture diverse. Ma nella stagione passata ci sono riuscito. Come hai potuto notare anche tu, proprio i giocatori che hanno giocato poco nelle gare precedenti alla fine sono risultati determinati.
Quanta professionalità sei riuscito a trasmettere ai tuoi giovani?
Le culture non contano. Contano l’amore e il sentimento del “noi”. La squadra ha un ottimo mix di giovani e meno giovani. I ragazzi sapevano fin dal primo giorno che per conseguire la promozione avremmo dovuto lavorare veramente sodo e credere nell’unione ed armonia dello spogliatoio.
Qual è stata la chiave del successo di questa trascorsa ma molto sofferta stagione?
Siamo diventati rapidamente un’unità. Ogni ragazzo si è gettato nel fuoco per i compagni prodigandosi l’uno per l’altro. È stato un duro lavoro, ma che ha ripagato noi tutti degli enormi sacrifici, fatti nell’arco dell’intero campionato.
Qual è l’età media dei giocatori a tua disposizione?
Abbiamo un’età media di 23,9 anni.
Tu resti alla guida della panchina dell’Echterdingen Calcio?
Ne stiamo parlando in Società. Non penso che la dirigenza voglia liberarsi di me. Ma nel calcio, come si sa, può succedere di tutto.
Poni delle condizioni per rimanere alla guida della panchina col tuo staff tecnico?
No no! Voglio avere solo una squadra che può dimostrare che anche in Oberliga ce la possiamo giocare.
Che fisionomia deve avere la tua nuova squadra in Oberliga?
Non cambia molto. Solo piccoli ritocchi per avere una squadra che ha fame di risultati positivi e che vuole dimostrare che siamo una Società che ha voglia di misurarsi con le avversarie, senza con questo peccare di presunzione o arroganza.
Nuovi acquisti e partenze?
Purtroppo abbiamo perso 3 colonne molto importanti; ma siamo già in contatto con diversi giocatori per rimpiazzare le tre partenze. Di più credo che non sia necessario.
In Oberliga si parla di ingaggi. Di che budget c’è bisogno per la licenza per il prossimo campionato?
Questo purtroppo non lo so. Non è compito mio.
Avete Sponsor che potranno sostenervi finanziariamente nonostante la crisi economica che sta interessando anche molte aziende del Baden-Württemberg?
Penso che ogni anno siamo riusciti ad acquisire nuovi Sponsor per la società, dato che le persone che vengono si divertono a vedere come giochiamo. Penso che se anche in Oberliga facciamo un buon lavoro, riusciremo a conquistare anche nuovi sponsor importanti.
Come si compone l’organigramma della vostra Società Echterdingen Calcio?
La società è molto piccola. Ci sono persone che hanno 2-3 ruoli in questa società.
A chi avete dedicato questa promozione?
Al nostro Presidente-fondatore Propizio Sirignano e poi a tutte le persone che hanno lavorato per questa società; a persone che non ci sono più e a coloro che fin dal primo giorno hanno iniziato a credere nell’Echterdingen Calcio.
Chi è Propizio Sirignano? Solo il presidente fondatore?
Propizio è il nostro tifoso per eccellenza. Uno che ha dato e dà l’anima per far crescere questa società, da lui fondata 50 anni fa. È una persona squisita ed è certamente il nostro tifoso più sfegatato, anche se non lo dimostra. Forse è colui che ha maggiormente creduto in questo sogno.
Chi ha lasciato la tua squadra e chi è arrivato?
Abbiamo perso pilastri importanti come: Luan Kukic, che ha fatto 29 goal, Victor Schick e Mikail Arslan.
Quest’anno abbiamo preso giocatori molto giovani e abbiamo una squadra giovane.
Qual è l’obiettivo minimo che vi proponete per la stagione 2024/25 ricca di molte insidie?
Di non retrocedere e di far divertire i nostri tifosi.