Nella foto in alto: Italiani al Katholikentag. Foto di ©PCB

Le comunità cattoliche italiane al Katholikentag di Stoccarda, 25-29 maggio: “Leben teilen” – “Condividere la vita”

La matematica semplice del messaggio di Gesù è che condividere la vita, significa più vita. Così il vescovo di Rottenburg-Stuttgart, Gebhard Fürst, nell’omelia della celebrazione dell’Ascensione nel Königsplatz di Stoccarda davanti a migliaia di cattolici nel secondo giorno del Katholikentag. Posto d’onore hanno avuto le comunità di altra madrelingua in questo 102° Katholikentag della Chiesa tedesca (25-29 maggio); partiti da diversi punti del centro città sono conversi sulla piazza in processione; il vescovo li ha resi visibili, a destra dell’altare, loro che costituiscono il 20% dei cattolici della diocesi di Rottenburg-Stuttgart; i loro rappresentanti hanno lanciato un messaggio davanti all’assemblea all’inizio della celebrazione.

Ecco alcune impressioni dalle comunità cattoliche italiane che hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo:

Salvatore, 14 anni: Mi è piaciuto molto l’accompagnamento della musica e quello che mi ha ispirato è il condividere insieme. Ho visto così tanti cattolici diversi, di tante nazionalità tutti qui riuniti, e questa è stata la cosa più bella, filippini, italiani, tedeschi, francesi, spagnoli tutti qui riuniti per celebrare la messa, è stato bellissimo, mi ha aperto il cuore.

Francesco (Vaiblingen): Per me è la prima esperienza e mi piace, siamo soddisfatti soprattutto per il fatto che noi comunità di altra madrelingua siamo stati invitati venire a Stoccarda. Essere qui alla celebrazione con il vescovo è stato toccante. Forse mi aspettavo una maggiore partecipazione da parte nostra.

Cinzia Ficarra, Pastoralreferentin, Stoccarda: Sono contenta perché la partecipazione è stata superiore alle mie aspettative, e penso che per Stoccarda sia un grande evento e un segno importante dopo il periodo del coronavirus.

Maria: È bello vedere tantissima gente che crede. E sapere che chi è vicino a te, crede in Dio, Gesù, nello Spirito santo. Poi la serata di amicizia di ieri sera (mercoledì 25.05) con le altre comunità di altra madrelingua, le esibizioni di canti e danze, è stata molto commovente.

Don Désiré Matand (Coordinatore zonale): Sono arrivato ieri e ho visto già il clima di festa, di incontro dei popoli della gente, la gioia dei giovani non solo per festeggiare ma anche per aiutare gli altri. E poi con questa messa è più viva la cattolicità e dunque l’impressione è positiva finora, poi scopriremo le discussioni che ci saranno nei prossimi giorni.

Nella foto: La valigia del primo missionario Mons. Mutti, arrivato a Stuttgart. Foto di ©PCB

Duilio Zanibellato, ACLI: Il motto Leben Teilen è pieno di significato, di prospettive, e anche di grandi impegni, perché non basta lanciare motti, come ha sottolineato il vescovo, che anche da parte della gerarchia, dell’istituzione ci sia questo aspetto di guardarsi a destra a sinistra ogni giorno, dai problemi piccoli quotidiani con le persone alle grandi tragedie del mondo. E poter accogliere per noi cristiani, credenti, il messaggio che possa essere veramente di speranza perché quello che sta avvenendo per quanto riguarda le proposte di pace, di futuro le sento molto limitate e qualche volte anche prive di speranza, molto pragmatiche ma poco aperte all’uomo.

Don Denis Mpanga (Vice coordinatore zonale): è un momento per vedere la bellezza della nostra fede, con tanta gente diversa, la vera cattolicità, l’unione nella diversità.

Maria Rosaria (Comunità del buon Pastore, Stoccarda): è bello vedere tante persone presenti qui ed essere testimoni della nostra fede. Cantare insieme in processione è stato per me un momento molto emozionante.

Condividere la vita significa assumersi le responsabilità per una società più giusta; condividere la vita significa impegnarsi per il rispetto reciproco; Leben teilen significa trattare il nostro pianeta, la creazione di Dio, con più rispetto e attenzione; condividere la vita significa lanciare qui al Katholikentag un appello di pace per l’Ucraina e per tutti i paesi in guerra nel mondo, affinché il cielo si apra sopra l’inferno di questo mondo; condividere la vita significa riconoscere pari dignità a tutte le diversità e riconoscere che sono dono di Dio, significa anche modificare le strutture nella Chiesa laddove queste non corrispondono a questa dignità e quando non sono a servizio delle persone nello spirito di Gesù. Condividere la vita, significa più vita, questa è semplice matematica del messaggio di Gesù”.

Con queste parole il vescovo della diocesi di Rottenburg-Stuttgart Gebhard Fürst ha declinato il motto del 102° Katholikentag “Leben teilen”. Come non pensare a san Martino di Tours, patrono della diocesi, e al suo mantello. Condividendolo san Martino ha salvato la vita a un uomo. Condividere la vita significa allora più vita; la molteplicità della vita e la varietà di genti è stata rappresentata nel lunghissimo mantello rosso di 240 metri quadrati, steso dietro l’altare e che, nelle scorse settimane, i giovani della diocesi hanno cucito mettendo insieme 1.100 pezzi di stoffa, ricamati.

Che la Chiesa allora possa ritrovare il suo ruolo di orientamento nella società e nel discorso pubblico, che riacquisti la consapevolezza di questa sua importante funzione, che ritrovi la fiducia di credenti e non credenti, sono state le parole, quasi un appello, del presidente federale Frank-Walter Steinmeier all’apertura del Katholikentag. Il presidente federale ha concluso il suo intervento incoraggiando la Chiesa tedesca a proseguire nel cammino di riforme.

Foto: Ballo nella Karlsplatz. Foto di ©PCB

Mentre la cerimonia di apertura nello Schlossgarten con gli interventi del vescovo Gebhard Fürst, del ministro presidente del Baden Württemberg, Winfried Kretsch-mann, della presidente del Zentralkomitee der deutschen Katholiken, Imre Stetter-Karp, volgeva al termine, nella vicina Karlsplatz, le comunità di altra madrelingua davano inizio alla serata di amicizia, Abend der Begegnung. Thomas Raiser, referente pastorale della comunità italiane di Waiblingen, ora in pensione, non nascondeva il suo entusiasmo: “Sono contentissimo che i nostri fratelli e sorelle delle comunità di altra madrelingua siano così presenti nel mezzo del Katholikentag tedesco perché nella nostra diocesi i cattolici di altra madrelingua rappresentano il 20% e abbiamo bisogno di questo sentimento di essere communio. Mentre Cinzia Ficarra: “È bello che le comunità di altra madrelingua abbiano collaborato per questa loro presenza tangibile al Katholikentag”.

Tra specialità della comunità filippina, i gustosissimi pesciolini fritti dei croati e altre golosità gastronomiche, le comunità di altra madrelingua hanno condiviso una serata di musica e danze. Nella Karlsplatz c’era anche uno stand espositivo con fotografie e oggetti per raccontare la storia e la presenza delle comunità di altra madrelingua nella diocesi di Rottenburg-Stuttgart. Il Katholikentag è proseguito fino a domenica, le piazze del centro città erano aperte a tutti e piene di palcoscenici per offrire momenti di discussione, di musica, di preghiera, di impulsi spirituali, di presentazione della variegata realtà della Chiesa, dai movimenti spirituali, all’ecumenismo, e tanto altro ancora. Si veda www.katholikentag.de

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