Siamo ormai in pieno autunno e ci avviamo verso l’inverno. Abbiamo dimenticato quella fastidiosa ed insopportabile oppressione delle vie respiratorie superiori e della gola con dolori al naso per i continui asciugamenti col fazzoletto di carta a causa del gocciolamento nasale, mancanza d’aria, spossatezza, brividi ed anche febbre? Ecco questi erano, sono e rimarranno sempre alcuni dei sintomi dell’influenza, comuni anche ai semplici raffreddori che ci possono colpire anche in piena estate.
L’influenza è una malattia contagiosa che colpisce la vie respiratorie causata da virus che agiscono nei mesi invernali in modo epidemico. Questa patologia causa ospedalizzazione elevata con fenomeni mortali prevalentemente in soggetti anziani ultra sessantenni e con pregresse malattie croniche.
Secondo i dati della EU (Unione Europea) si stimano 25 casi di decessi ogni 100.000 abitanti in tutta l’Europa come rilevato nel periodo autunno/inverno riferito agli anni 2016/17 e 2017/18.
Dopo lo scoppio della pandemia da SARS-CoV-2 (Covid-19), non si è potuto quantificare con certezza l’entità dei decessi in quanto l’epidemia da Covid-19 si è sovrapposta ai casi tipici provocati dall’influenza.
In effetti, all’inizio della stagione autunno/inverno 2019/20 si parlava di influenza aggravata fino a scoprire che era in atto una nuova ondata di malattie bronco-polmonari differenti dall’influenza tipica stagionale. Tutti abbiamo visto le drammatiche e strazianti immagini di quello che inizialmente avvenne in Lombardia e nel Veneto.
Il famoso piano pandemico non sarebbe stato aggiornato in tempo, se non addirittura trascurato negli anni , come prevedono i piani della Comunità Europea dove il coordinamento ha sede nelle città di Solna e Stoccolma in Svezia.
Qui l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) ha il delicato compito di monitorare sia la prevenzione che il controllo anche delle malattie infettive dei diversi Stati Membri dell’Unione Europea.
Il virus:
A dir il vero si tratta di virus diversi appartenenti alla famiglia dei Orthomyxoviridae di cui i più noti sono indicati con le lettere dell’alfabeto e cioè :A-B-C-D. Di questi il tipo B sarebbe il più aggressivo a prescindere dal fatto che le mutazioni sono continue per cui si consiglia il richiamo vaccinale annualmente ad inizio stagione. Il materiale genetico è l’RNA (Acido ribonucleico).
Vie di trasmissione:
Nel caso specifico dell’influenza, gli esseri umani possono essere infettati dagli animali come nella Influenza aviaria o suina. L’influenza stagionale tipica dell’autunno/inverno si trasmette da uomo ad uomo attraverso le goccioline di saliva o gli starnuti attraverso cui i virus vengono immessi nell’aria ed inspirati sia dalla bocca che dal naso.
I sintomi:
Tra i più frequenti disturbi si annoverano muco gocciolante dal naso, gola secca e tosse, sensazione generale di malessere, dolori muscolari, mal di testa ed anche febbre.
Non mancano però i casi anche asintomatici pur essendo infettati.
In genere la durata della malattia si risolve nel giro di una settimana nelle situazioni blande ed in soggetti abbastanza sani e senza particolari patologie.
Nei casi gravi si può sviluppare, però, una bronco-polmonite grave oppure anche una encefalopatia con conseguenze nefaste.
Diffusione:
Ogni anno s’infetta circa il 20% della popolazione di cui 1/4 di questi sviluppa sintomi. I bambini s’infettano in modo più lieve rispetto agli adulti.
Prevenzione:
È evidente che trattandosi di un fenomeno pandemico virale stagionale tipico dei mesi freddi, si consiglia caldamente la somministrazione di appositi vaccini che vengono annualmente adattati al ceppo virale isolato e sequenziato prima che inizi l’inverno.
La EU lo raccomanda a tutti gli individui a rischio come gli anziani e persone con patologie croniche tipo malattie cardiovascolari e broncopolmonari, diabetici ed affetti da malattie auto immuni. Anche alle donne in gravidanza e bambini tra i sei mesi e fino a sei anni.
La Oms lo consiglia a tutti gli operatori sanitari. Una consultazione seria ed approfondita col proprio medico curante, pediatra e, se il caso lo richiede, anche col ginecologo sono premesse indispensabili prima di ogni vaccinazione.
Cure mediche:
Trattandosi di infezione virale stagionale e quindi periodica, il miglior trattamento è la prevenzione tramite le vaccinazione in tempo utile.
Nel caso di sviluppo di complicazioni si può intervenire con farmaci antivirali che agiscono direttamente contro il virus e se si associano severe patologie da infezione batterica si possono usare anche gli antibiotici non tralasciando gli antipiretici.
Naturalmente restare a casa a letto alimentandosi adeguatamente e bere abbastanza. Va da se che in simili casi il supporto medico-specialistico necessario.
Come è noto prevenire e meglio che curare, quindi vaccinarsi viene vivamente consigliato.