Rubrica a cura dei patronati Acli Germania, Inca Cgil e Italuil. Questo mese Lara Galli
In questo articolo tratteremo del sistema previdenziale tedesco offrendo una panoramica sui principali tipi di pensione.
Prima di tutto è necessario chiarire che per perfezionare il diritto a qualsiasi tipo di pensione tedesca è richiesto di soddisfare il requisito assicurativo minimo, ossia un numero minimo di anni di contribuzione. Questo periodo viene chiamato “periodo d’attesa”, che può variare, a seconda del tipo di pensione, da 5 a 45 anni.
Pensione di vecchiaia ordinaria
I requisiti per questo tipo di pensione sono due: periodo d’attesa di 5 anni e raggiungimento dell’età di 65 anni per le persone nate prima del 1947 e di 67 anni per le persone nate dopo il 1964. Per coloro che sono nati nell’arco temporale tra il 1947 e il 1963, il limite viene elevato gradualmente. Ad esempio, chi è nato nel 1947 può andare in pensione a 65 anni e un mese. Per i nati nel 1948 l’età pensionabile è di 65 anni e due mesi. Successivamente l’età pensionabile aumenta dapprima di un ulteriore mese, poi, gradualmente di due mesi per ogni anno di nascita. Per le classi 1964 e quelle successive l’età pensionabile corrisponderà a 67 anni.
Pensioni di invalidità, ossia per completa o parziale riduzione della capacità lavorativa
I requisiti richiesti sono un periodo d’attesa di almeno 5 anni e 36 mesi di contribuzione obbligatoria nei 5 anni precedenti il subentro della ridotta capacità lavorativa.
Se la capacità lavorativa risulta essere inferiore alle 3 ore al giorno, verrà concessa la pensione intera (volle Erwerbsminderung). Nel caso in cui venisse riconosciuta una capacità lavorativa dalle 3 alle 6 ore al giorno, la pensione concessa sarà parziale (Teilweise Erwerbsminderung), il cui importo mensile erogato corrisponde alla metà della pensione totale. La pensione di invalidità viene concessa, generalmente, a tempo determinato, in relazione al tipo di malattia e potrà venire rinnovata, previa presentazione della domanda, allo scadere del termine stabilito, se permarrà lo stato invalidante.
Pensione anticipata per lunga carriera assicurativa
A questa pensione si ha diritto, con decurtazione, già al compimento del 63° anno di età, a patto che risulti soddisfatto il periodo d’attesa di 35 anni. In questo periodo contributivo rientrano anche i periodi contributivi obbligatori, quelli volontari, gli anni scolastici in istituti di istruzione superiore ed università, nonché i periodi di congedo parentale dedicati all’educazione dei figli.
Il limite d’età per la riscossione di questa pensione di vecchiaia senza decurtazioni viene innalzato gradualmente dal 2012. Le decurtazioni in caso di pensionamento anticipato, aumentano dello 0,3% per ogni mese anticipato.
Pensione di vecchiaia per assicurati grandi invalidi
A questo trattamento pensionistico si ha accesso, con decurtazioni, dopo il compimento del 60° anno di età. Il periodo d’attesa richiesto è pari a 35 anni. Deve inoltre risultare un grado di invalidità minimo del 50%. Dal 2012 il limite dell’età pensionabile è stato innalzato sia per i pensionamenti anticipati che per le pensioni senza decurtazioni.
Pensione di vecchiaia per assicurati con anzianità assicurativa particolarmente prolungata
Dal 2012, per chi vanta un’anzianità assicurativa particolarmente prolungata, è stata introdotta una pensione percepibile dal 1° luglio 2014 a condizioni facilitate. Se si sono versati almeno 45 anni di contributi obbligatori maturati durante l’attività lavorativa dipendente o l’attività lavorativa autonoma, è possibile percepire la pensione già a 63 anni senza decurtazioni.
Pensioni vedovili
Il coniuge deceduto, o il convivente registrato in sede civile deceduto, deve aver assolto ai propri obblighi contributivi per il periodo minimo di cinque anni. Per poter percepire la pensione, al momento della morte del coniuge, o del convivente registrato in sede civile, occorre essere stati sposati, o avere avuto una convivenza registrata, in sede civile da almeno un anno.
Inoltre, in qualità di vedova/o, non si deve aver contratto un nuovo matrimonio oppure, in qualità di convivente, non si deve avere avviato una nuova convivenza. Per quanto concerne la durata del diritto alla pensione e l’ammontare della medesima, esistono differenze tra le pensioni vedovili complete o ridotte. Si ha diritto alla pensione vedovile completa se
• si sono compiuti 47 anni, ovvero
• si ha un figlio minore a carico, ovvero
• la propria capacità lavorativa è ridotta.
La pensione vedovile ridotta potrà essere corrisposta per non più di 24 mesi in seguito alla morte del titolare della pensione, la pensione vedovile completa viene invece corrisposta in maniera duratura. L’ammontare della pensione può variare e viene calcolato sulla base dei periodi riscattabili ai fini pensionistici del defunto.
L’importo mensile della pensione è calcolato in percentuale in relazione alla pensione percepita precedentemente dal dante causa e in relazione agli eventuali redditi percepiti.
Pensioni orfanili
I figli di assicurati deceduti possono richiedere una pensione orfanile (parziale o completa) se il dante causa ha assolto al suo obbligo contributivo per un minimo di cinque anni. Questa pensione viene corrisposta fino al compimento del 18° anno d’età, ovvero fino al compimento del 27° anno di età, in presenza dei seguenti requisiti:
• formazione scolastica o professionale,
• svolgimento di attività sociali e ambientali volontarie della durata di un anno o il servizio volontario federale oppure
• quando non si è autosufficienti economicamente a fronte di handicap fisico, mentale o psichico.
Durante il servizio volontario di leva non si ha diritto a una pensione orfanile. In caso di formazione professionale o scolastica, il diritto alla pensione orfanile può essere prolungato, a determinate condizioni, anche oltre il compimento del 27° anno di età.
Lavorare oltre l’età pensionabile ordinaria
È possibile posticipare la decorrenza della pensione di vecchiaia ordinaria e continuare a svolgere un’attività lavorativa. Vantaggi: per ogni mese in cui si continua a lavorare oltre l’età pensionabile ordinaria e non si percepisce una pensione, è previsto un supplemento di pensione dello 0,5%. Pertanto, per ogni anno posticipato, il supplemento corrisponderebbe al 6%.
Lavorare mentre si percepisce la pensione di vecchiaia ordinaria
Una volta raggiunta l’età pensionabile ordinaria, è possibile continuare a prestare attività lavorativa. L’importo della pensione di vecchiaia ordinaria non subisce variazioni.
Tuttavia, si ha la possibilità di dichiarare al datore di lavoro il desiderio di rinunciare all’esenzione dall’assicurazione e di continuare a pagare i contributi assicurativi per la pensione. La pensione viene poi incrementata una volta all’anno dai contributi versati.
Nei prossimi articoli tratteremo in modo più dettagliato alcune particolarità relative a determinati tipi di pensione e alla possibilità/opportunità di versare contribuzione volontaria, al fine di completare il periodo d’attesa richiesto, oppure nel caso in cui si sia già titolari di pensione tedesca ma non risultino soddisfatti i presupposti assicurativi per altri tipi di pensioni.