I genitori spesso si chiedono se sia importante impartire ai propri figli delle regole chiare da subito oppure se sia meglio rinviare questo momento a quando i figli saranno un po’ cresciuti. Spesso capita anche che i genitori entrino in contrasto tra loro quando le regole definite vanno fatte rispettare o vadano applicate le punizioni, nel caso in cui il figlio non le rispetti.
Indipendentemente dal metodo che si sceglie di adottare, i genitori devono avere chiaro che per riuscire a far rispettare le regole sono indispensabili tre elementi: costanza, perseveranza e buon esempio. Quest’ultimo probabilmente è il più difficile da dare e soprattutto da mantenere, perché spesso ci si lascia travolgere dagli impegni e dai pensieri della vita quotidiana; delegando questo difficile compito agli insegnanti.
La famiglia costituisce il primo gruppo sociale nel quale un bambino vive ed è il luogo dove inizia a relazionarsi e, attraverso l’esempio, impara le regole di vita.
Nell’ambiente familiare un bambino comprende se il suo comportamento viene accettato, se va bene o se deve cambiarlo; impara che non può fare quello che vuole perché le sue azioni possono ferire altre persone e che ad ogni azione corrisponde una conseguenza.
Nella prima infanzia è difficile definire delle regole, ma è molto importante riuscire a farlo.
Vanno definiti dei limiti precisi che non possono essere oltrepassati e che devono necessariamente essere chiari, precisi e inequivocabili. Pochi ma impossibili da confondere.
Le regole, non devono essere considerate soltanto un limite, ma sono molto importanti perché fungono da protezione, fanno capire al bambino che non è abbandonato ma che ci sono dei chiari punti di riferimento, per lui sempre disponibili.
La guida autorevole della mamma o del papà aiuta il bambino a non sentirsi perso ma a gestire tutte le nuove emozioni che prova ogni giorno, comprendendole e scegliendo la via migliore.
Ma l’importante compito di un genitore non si esaurisce qui: il bambino ha bisogno anche di ricevere conferme e gratificazioni per le buone azioni che svolge.
Svalutare e minimizzare le scelte dei bambini è sempre negativo e rischioso, perché costruisce nel bambino un’immagine negativa e passiva o, al contrario, aggressiva. Un bambino non visto e sminuito nelle sue azioni e nei suoi successi, diventerà un adulto insicuro e con un basso livello di autostima.
I troppi “no” o, al contrario, l’assenza di “no” alimentano la rabbia di un bambino, che può essere repressa o manifesta, ma sempre devastante.
Il primo passo importante per un genitore, per insegnare ai propri figli a gestire le emozioni e a costruire la migliore versione di se stessi, è quello di imparare a controllare il proprio comportamento, adattandolo alle diverse situazioni nelle quali ci si trova, rispettando i limiti, prendendosi cura di se stessi e correggendosi senza paura quando si sbaglia.