Se ne dicono tante sul voto all’estero che vanno dalle schede sottratte agli elettori, alle schede contraffatte, dalle cene organizzate da candidati per la raccolta di schede in bianco, alle schede, sempre in bianco, comprate a 15 Euro “il pezzo” e chi più ne ha, più ne metta.
Ma che si sia messo all’opera un vero e proprio “falsario”, un contraffattore professionale per convincere i membri dei consigli pastorali di Francoforte e dintorni a dare il proprio voto a un determinato candidato, questa proprio ci mancava.
Però è successo. E a parlare di “falsari all’opera” è proprio il Console Generale a Francoforte in una sua lettera diretta a padre Tobia Bassanelli (ex editore di questo giornale) il quattordici ottobre scorso:
”Gentile Padre Bassanelli, il Consolato Generale ha ricordato in maniera ferma alla Presidenza del Comites il dovere di non utilizzare il Comites stesso per attività di campagna elettorale.
È stato precisato come un eventuale impegno di propaganda elettorale a favore di specifici partiti e candidati sia naturalmente lecito, ma a titolo personale. Questa regola di corretta condotta vale per tutti i membri dei Comites ovviamente.
La Presidenza del Comites ha successivamente precisato di aver sempre rispettato la neutralità del Comitato rispetto alla dialettica elettorale e di essere totalmente estranea alla lettera inviata a membri di Consigli pastorali.
La Presidenza del Comites ha puntualizzato che questa lettera è un falso, redatta da persona ignota con l’intento di screditare la Presidenza stessa.
Per il Consolato Generale la questione è chiusa e la documentazione sarà archiviata agli atti. Cordiali saluti”.
Ma che cosa c’entra il Comites di Francoforte, dichiaratamente vittima di un abile falsario?
I fatti sono questi: in piena campagna elettorale, alcuni membri di consigli pastorali delle Missioni Cattoliche italiane ricevono una letterina a firma del presidente del Comites di Francoforte, Manoti Carmelo, su carta intestata del Comites di Francoforte, con la quale è chiesto, a nome della Presidenza del Comites di Francoforte, il voto al candidato per le elezioni politiche 2022, Romagnoli Massimo.
Il candidato Romagnoli Massimo, si spiega nella lettera “Rappresenta il Comites di Francoforte”.
Il sostegno al candidato è importante, così continua la lettera, poiché senza l’appoggio a Romagnoli Massimo, il Comites di Francoforte non sarebbe più in grado di sostenere i connazionali nei rapporti con il Consolato Generale di…Francoforte!
Ovviamente, tale lettera lasciava tutti a bocca aperta giacché da tutti risaputo che il Comites è un organismo apartitico pur se l’impegno a favore dell’uno o altro partito politico da parte di membri e presidenti Comites non è nulla di nuovo e del tutto normale finché si muove nell’ambito personale e privato.
Di fronte a tale strabiliante lettera “ufficiale” del Comites di Francoforte, toccava quindi all’ex delegato per le Missioni Cattoliche in Germania, padre Tobia Bassanelli, chiedere al Console Generale che cosa stesse succedendo sotto l’egida di quel Comitato.
E, giustappunto, Bassanelli scriveva al Console Generale:
“Gentile Console Samà, non essendoci stato tempo nell’incontro del 7 ottobre per rispondere al mio quesito del 4 ottobre („gradirei conoscere il parere del Console sulla allegata lettera, che il presidente del Comites di Francoforte, su carta intestata ed a sua firma, ha mandato anche alla nostra Comunità, con indicazioni precise su chi votare. Vorrei sapere se è stata rispettata la legge elettorale – che, se non erro, impone alla Istituzioni pubbliche la neutralità -, e in caso contrario quali sanzioni sono previste“), attendo sempre una sua risposta scritta (come del resto concordato a voce quando mi ha accompagnato all’ascensore)”.
E il Console Generale, dopo aver accompagnato all’ascensore padre Bassanelli, deve aver indagato per dare risposta alla chiara domanda.
Il frutto delle indagini sono raccolte nella sua lettera: Abbiamo da fare con un falsario! La questione è chiusa! Punto e basta, la cosa è messa agli atti e… Cordiali saluti!
La lettera del Console non chiarisce se la questione sia stata segnalata al Ministero degli Affari Esteri.
La lettera non chiarisce se sia stata esposta denuncia contro ignoti per la falsificazione della firma del presidente Manoti Carmelo.
La lettera non chiarisce nemmeno se sia stato indotto il presidente Comites Manoti Carmelo a esporre denuncia contro “Il Falsario di Francoforte” visto che è stata lesa e discreditata proprio la sua persona in qualità di Presidente Comites.
Padre Bassanelli si pone le stesse domande e le gira ai diretti interessati con una lettera del 14 ottobre scorso:
“il Console Generale di Francoforte dr. Samà mi informa che l’allegata lettera del Presidente Manoti Carmelo ai membri dei Consigli Pastorali delle Missioni – di cui avevo chiesto spiegazione per verificarne la conformità alla legge elettorale – sarebbe un falso di persona ignota, per screditarvi.
Vi chiedo se avete sporto denuncia contro ignoti, per tutelare l’intero Comitato. Se non ancora avvenuto, vi chiederei di procedere al più presto e di informare la collettività sulla correttezza del vostro operare in occasione delle recenti elezioni.
Ringrazio del vostro impegno di volontariato a servizio dei connazionali e porgo cordiali saluti”.
Forse qualcuno degli interessati potrà fornire almeno ora qualche chiarimento, visto che il Comites, il quale nel frattempo si è riunito in assemblea pubblica il 17 di dicembre, a questa lettera non ha dato risposta (almeno sino ad oggi 22.12.2022).
E tra gli interessati, più interessati degli altri, dovrebbero rientrare tutti i membri del Comites di Francoforte, visto che il “Falsario di Francoforte” ha colpito il loro Comites.
Chiudiamo con un’annotazione a margine (anzi a piè di pagina): Il “Falsario di Francoforte”, per quanto abile e scaltro contraffattore, ha fallito l’obiettivo. Romagnoli Massimo non è stato eletto e, ancora una volta dopo vari tentativi, resta fuori dal Parlamento italiano.