Marta di Giulio vanta una grande esperienza nel campo del musicale in Italia, in Svizzera e in Germania da 3 anni con Aladdin ed ora capo balletto nella produzione di Stage Entertainment a Stoccarda
In qualità di capo balletto, quali sono i tuoi doveri?
Sono tanti. Li ho scoperti pian piano e, ultimamente, mi sono abituata alla posizione. Devi essere un leader, devi conoscere tutto lo spettacolo: dalle posizioni al backstage, al palcoscenico. Devi anche essere uno psicologo, aperta ad ascoltare i problemi del cast, avendo un modo di comunicare con ognuno in modo diverso, entrando nella cultura e del carattere di ognuno. Devo conoscere la mia truppa.
Come sei arrivata in Germania e hai iniziato a ballare?
Ho iniziato a fare danza da piccolina, una volta a settimana. L’ho portata avanti, però in parallelo, con il liceo classico. Mia mamma, un giorno, mi portò a fare l’audizione per il programma televisivo «Amici» di Maria di Filippi. All’epoca era già alla 4° edizione e, di punto in bianco, mi sono trovata catapultata in questa realtà. Così sono diventata famosa, e da lì ho deciso che avrei fatto la ballerina. Ed è proprio grazie alla mamma che mi sono trovata in questa realtà. A causa di una delusione di amore, ho deciso di andarmene dall’Italia. Capitò l’audizione per Dirty Dancing che mi portò ad Amburgo. Poi seguirono ingaggi per Tarzan (con Gian Marco Schiaretti) e altri in Svizzera e Vienna.
Tu e il tedesco?
Una relazione complicata. I primi 3 anni mi sono rifiutata completamente, perché volevo migliorare l’inglese. Poi mi hanno proposto di prendere la cittadinanza tedesca, e li ho preso l’occasione al volo. Cosi, ora ho la doppia cittadinanza e parlo anche tedesco.
Cosa ne pensa la tua famiglia in Italia?
Mia mamma è una hippie sfegatata. Ha sempre viaggiato e mi ha sempre spronato ad essere autonoma. Se ami tuo figlio, lei dice, vuoi che spicchi il volo e che si goda la vita al massimo. Mi ha sempre permesso di godere tutto e non avere rimorsi. Quando ne parlo, mi rendo conto di avere una bella vita e una gran fortuna, molto per cui ringraziare. Quando mi è venuta a trovare mia madre per la prima volta, per assistere a uno spettacolo ero molto nervosa. A Tarzan mi sono fatta malissimo, perché volevo strafare e renderla orgogliosa di me.
Con 8 spettacoli a settimana c’è una vita privata?
Il problema è che la routine, mi porta a portare il lavoro a casa. Essendo molto empatica e passionale, e poi non riesco a staccare e scindere i due mondi. Avendo una responsabilità a livello professionale, devo sempre dare il massimo, indipendentemente da quello che ti sia successo quel giorno.