Prorogata al 30 settembre 2021 la scadenza per iscriversi allo Spid. Abbiamo posto all’ambasciatore d’Italia in Germania, Luigi Mattiolo, alcune domande
La scadenza per iscriversi allo Spid entro il 28 febbraio prossimo, che tanta preoccupazione aveva sollevato nei fruitori del servizio pubblico, è stata procrastinata al 30 settembre prossimo. Lo Stato ha implicitamente dovuto riconoscere che le critiche sollevate anche dal nostro giornale nel numero di dicembre 2020 erano fondate. Così ha comunicato ufficialmente che per i servizi erogati dagli uffici all’estero il passaggio all’uso esclusivo di SPID e Cie per l’identificazione degli utenti è stato prorogato al 30. 09. 2021 e che sarà inoltre possibile oltre tale data, e sino al 31 dicembre 2021 utilizzare le credenziali già in possesso degli utenti per accedere ai servizi in rete.
Le autorità ministeriali rinnovano quindi l’invito a tutti i cittadini italiani all’estero a richiedere le credenziali SPID agli identity provider abilitati in internet ai fini della richiesta. I presupposti restano gli stessi: maggiore età, essere provvisti di un documento d’identità e di codice fiscale italiano in corso di validità, (incluso il certificato prodotto dall’Agenzia delle Entrate contenente il codice fiscale e vidimato dall’Ufficio consolare), nonché di un indirizzo di posta elettronica e di un numero di cellulare.
Il problema per i nostri connazionali all’estero che abbiamo stigmatizzato, si ricorderà, consisteva proprio nell’accesso a tali siti internet messi in lista dal ministero.
A tale proposito abbiamo posto al nostro Ambasciatore d’Italia a Berlino, Luigi Mattiolo, alcune domande.
Come da noi in precedenza accertato, i siti internet di riferimento per ottenere lo Spid sono impraticabili per chi risiede in Germania o all’estero. Sa se sono state prese delle contromisure per attivarli e come?
È vero, permangono molte difficoltà per chi desidera ottenere lo SPID dall’estero: di questo siamo consapevoli sia noi, nella rete consolare qui in Germania, sia soprattutto il Ministero degli Affari Esteri, che da tempo ha avviato un dialogo con l’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) e con gli stessi provider che forniscono l’identità digitale, per semplificare l’accesso a chi risiede all’estero. La questione riveste la massima priorità per la Direzione Generale Italiani all’Estero e confidiamo che presto vi siano dei miglioramenti. E’ questo il motivo per cui finora la nostra rete consolare non ha avviato una campagna informativa “a tappeto” sulla possibilità e la necessità di richiedere lo SPID: ci auguriamo infatti che a breve il procedimento diventi molto più semplice (e gratuito) e vorremmo evitare che i nostri connazionali si confrontino con delle problematiche che dovrebbero essere in via di soluzione.
Un gran numero di emigrati, specialmente persone anziane che non hanno dimestichezza con il computer o non ne hanno per niente, non hanno a disposizione in Germania le stesse alternative che hanno in Italia (ad es. gli uffici postali). Che cosa possono fare costoro per non restare tagliati fuori dai servizi consolari?
Come dicevo, il nostro Ministero sta cercando in tutti i modi di rendere più semplice l’accesso al servizio dall’estero, con riguardo anche alle persone che incontrano maggiori difficoltà nell’utilizzo delle nuove tecnologie. In una prospettiva di medio periodo, potremo contare anche sulla graduale diffusione nella collettività della Carta d’identità elettronica, che è, da questo punto di vista, equivalente allo SPID (poiché fornisce al possessore un’identità digitale e potrà dunque essere utilizzata anche per accedere ai servizi online). Tuttavia, è evidente che dovremo gestire al meglio la fase di “transizione”, individuando dei meccanismi che rendano i servizi consolari comunque accessibili per tutti. Posso assicurare a tutti i lettori del Corriere d’Italia che l’attenzione della nostra rete consolare su questo tema è massima e che stiamo valutando insieme al Ministero degli Affari Esteri tutte le possibili soluzioni. Nel frattempo, come è noto, il Ministero è riuscito a ottenere la proroga del termine inizialmente previsto per l’entrata in vigore delle nuove regole, mentre continuiamo a lavorare anche ad altre misure per minimizzare il loro impatto sulla collettività all’estero.
Particolarmente interessante sarebbe una soluzione europea. Ad esempio, non sarebbe possibile un giorno registrarsi -alternativamente- con il numero della carta d’identità tedesca anziché di quella italiana?
Certamente sì. A livello europeo si è deciso da anni, ormai, che i vari sistemi di identità digitale devono essere mutualmente riconosciuti tra i diversi Paesi dell’UE (c’è un Regolamento che lo prevede dal 2014): questo vuol dire sia che l’identità digitale rilasciata dalla Germania potrà essere utilizzata per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione italiana, sia – viceversa – che con lo SPID o la carta d’identità elettronica si potrà avere accesso ai servizi delle amministrazioni tedesche. Ci sono ancora alcune difficoltà operative, ma questo è chiaramente l’obiettivo. L’Italia – essendo uno dei Paesi dell’UE in cui il processo di digitalizzazione è più avanzato – è naturalmente tra quelli che premono maggiormente affinché questa interoperabilità dei diversi sistemi sia completata nei tempi più rapidi possibili. Stiamo verificando proprio in queste settimane, con le competenti Autorità tedesche e italiane, se sarà possibile aggiungere quest’ulteriore modalità di accesso ai nostri sistemi già nei prossimi mesi. Evidentemente si tratterebbe di un’importante facilitazione per tutti i connazionali che dispongono di una carta d’identità tedesca (o della eID Karte, che ormai possono richiedere tutti i cittadini UE che vivono in Germania). Siamo quindi di riuscire a conseguire questo risultato in tempi rapidi!