Saarbrücken – Comites/Saar, Intercomites, C.G.I.E e Confsal-Unsa, tutti felici e contenti. Riaperto lo Sportello Consolare
Breve riassunto di un percorso durato sei anni
Era il 2014 quando Iris Lauriola, Segretario nazionale del coordinamento estero del Sindacato Confsal-Unsa, insieme con il Presidente del Comites di Saarbrücken Giovanni Di Rosa e una cinquantina di connazionali, occupava lo sportello Consolare a Saarbrücken per protestare contro la chiusura appena annunciata.
Tra i dimostranti, anche Claudio Micheloni, Senatore del PD eletto nella circoscrizione Europa. Si sfiorò per poco l’intervento della Polizia già parcheggiata sotto all’edificio e pronta a sgomberare i locali senza troppi complimenti, incluso un Senatore della Repubblica Italiana.
La delegazione Lauriola, Micheloni, Di Rosa e Pasquale Marino (Responsabile Confsal per il Saarland), fu subito dopo ricevuta dal sindaco di Saarbrücken Charlotte Britz, la quale aggiunse la sua offerta di ospitare l’Ufficio Consolare in locali gratuiti del municipio a quella già avanzata dalla Governatrice del Saarland, Signora Kramp-Karrenbauer.
All’epoca erano, infatti, tutti convinti che la chiusura dello Sportello consolare a Saarbrücken fosse dettata da motivi di risparmio e che sollevando il Governo italiano dall’onere delle spese di affitto, l’utile ufficio consolare sarebbe potuto restare aperto per i venticinquemila italiani del Saarland.
Questo imponeva la logica comune che però non era la logica del Ministero degli Affari Esteri, esclusivamente preoccupato di allungare la lista delle chiusure per soddisfare le esigenze di risparmio del Governo di allora. Lista lunga, lista buona, anche se senza risparmio alcuno, tra cui fu incluso un ufficio consolare che non provocava alcuna spesa straordinaria per l’Erario.
Il console onorario
Un maldestro tentativo ministeriale di riparare al torto fu realizzato appena un anno dopo con l’impianto a Saarbrücken di un Consolato onorario. Onorario significa non retribuito e coerentemente si comportò il console onorario, un avvocato tedesco, aprendo l’Ufficio appena due volte al mese poiché altro tempo gratuito a favore dei nostri connazionali non ne voleva mettere a disposizione.
In questi sei anni il fegato degli italiani nel Saarland è pressoché scoppiato, soprattutto dopo che il loro console onorario aveva rifiutato il macchinario per il prelievo delle impronte digitali, costringendoli ad attendere una volta al mese la venuta degli impiegati di Francoforte.
I calci alle porte del Consolato Generale a Francoforte (non solo in senso metaforico) contro il Consolato Onorario di Saarbrücken, così avaro di giornate di apertura, non erano più cosa rara.
Le forze attorno alle proteste dei connazionali si consolidavano. Utile alleato, il Coordinamento estero del Sindacato Confsal/Unsa che si batteva per la stessa causa anche se da un’angolatura diversa e cioè la lotta contro la riduzione dei posti di lavoro sulla rete consolare, quale conseguenza della soppressione di oltre trenta uffici, tra cui consolati generali, consolati, agenzie consolari, sportelli consolari e Istituti Italiani di Cultura.
L’Intercomites/ Germania e i consiglieri C.G.I.E. del posto fungevano da megafono, unendosi al concerto con la voce tenorile dei due presidenti Comites di Saarbrücken e di Francoforte.
Il cavallo di battaglia dell’Intercomites Germania, coordinato da Tommaso Conte da Stoccarda, si sintetizzava nello slogan “Meno Consoli e più uffici consolari, per una decentralizzazione definitiva dei servizi”.
La richiesta non è cambiata
In un recente comunicato stampa si legge, infatti: “Il Comites di Saarbrücken, l’Intercomites Germania e il Cgie sono perfettamente coscienti che la creazione di una micro unità consolare a Saarbrücken, forte di appena due impiegati, che al momento erogano tutti quei servizi che implicano la presenza fisica dell’utente, rappresenta un primo passo verso una più vasta e auspicata decentralizzazione dei servizi consolari in presenza e a distanza”.
Comunicati, lettere, incontri e seminari non erano certo mancati nel corso dei sei lunghi anni dalla chiusura. La risposta alla richiesta di riapertura, che poi equivale a “non c’è niente da fare”, è stata in questi anni una sola valida per tutti: È una decisione politica!
Il Senatore Ricardo Merlo
Ed ecco spuntare all’orizzonte del Parlamento Italiano Ricardo Merlo. Grande Ricardo Merlo dalla simpatia travolgente del caballero che ballava il tango nella pubblicità del caffè Paulista, “Carmencita chiudi il gas e vieni via”, ve lo ricordate? Scherzi a parte, Ricardo Merlo ha unito alla simpatia una capacità di concentrazione sui bisogni degli italiani all’estero mai vista dai tempi di Mirko Tremaglia. Il suo obiettivo: riparare gli errori del passato delle chiusure scriteriate dei consolati. Saarbrücken, pertanto, non poteva lasciarlo indifferente. Dal primo colloquio del Senatore Merlo con il Governatore del Saarland, Tobias Hans, alla riapertura dello Sportello Consolare a Saarbrücken sono trascorsi appena otto mesi che, per i ritmi del MAECI, significano la velocità della luce.
Il Senatore Merlo a tutt’oggi non molla e il suo motto è “Avanti Tutta!”, anche se Mario Draghi ha preferito non averlo nella sua squadra di governo (dimenticando peraltro sino ad oggi di conferire a qualcuno la delega per gli italiani all’estero) e pensa alle altre collettività rimaste a bocca asciutta.
Ricardo Merlo: “Dopo la riapertura della sede consolare a Saarbrücken, è necessario, oltre che urgente, riaprire prima possibile lo sportello consolare a Norimberga”.
Questa la storia della riapertura, veniamo ai giorni nostri
Nell’ultima puntata del programma radiofonico sulla rete nazionale tedesca SR, realizzato in collaborazione con il Consolato a Francoforte, “Mezz’Ora Italiana”, abbiamo sentito la filosofia del resuscitato Sportello consolare: “Lo Sportello consolare è stato concepito innanzitutto per evitare ai connazionali la trasferta a Francoforte per alcuni servizi che implicano la presenza fisica dell’utente. Parliamo quindi, in prima linea, del prelievo dei dati biometrici per passaporti e carte d’identità che, ovviamente, non si può effettuare a distanza. Per tutti gli altri servizi consolari, vale la direttiva di sbrigare per posta o per posta elettronica tutto ciò che è possibile richiedere a distanza”.
In sintesi
Per la carta d’identità, registrazione online su www.consfrancoforte.esteri.it, programma “Prenota Online”, e poi si sceglie Saarbrücken come luogo dove rendere i dati biometrici.
Per i passaporti, domanda scritta di rilascio del passaporto che s‘invia allo Sportello Consolare per posta all’indirizzo 66117 Saarbrücken, Am Ludwigsplatz 7, in attesa di essere convocati.
Per gli altri servizi, richiesta di appuntamento per posta elettronica all’indirizzo mail Sportello.saar@esteri.it, o per telefono 0681/ 925 66 66 6 dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
Lo sportello consolare riceve quindi solo su appuntamento.