CGIE spinge per un cambiamento legislativo
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) ha intensificato gli sforzi per garantire il riacquisto della cittadinanza italiana da parte degli italodiscendenti residenti all’estero che l’hanno persa. Questa iniziativa rappresenta non solo un legame con le radici culturali, ma anche un diritto fondamentale per molti italiani nel mondo.
Attualmente, tre disegni di legge sono in discussione al Parlamento italiano, miranti a correggere le lacune presenti nella normativa attuale. La legge 91/1992 ha aperto una finestra temporale per il riacquisto della cittadinanza, ma molte persone sono rimaste escluse, soprattutto coloro che risiedevano in Paesi che non ammettevano la doppia cittadinanza nel periodo considerato.
Il senatore La Marca del PD, insieme alla senatrice Menia del FDI e all’onorevole Tirelli del MAIE, hanno avanzato proposte legislative per affrontare questa questione, raccogliendo un ampio consenso trasversale in Parlamento. La senatrice La Marca ha anche ottenuto il supporto necessario per accelerare l’esame delle proposte in Commissione Affari Costituzionali, con l’obiettivo di portare il dibattito in Aula quanto prima.
Il CGIE auspica un accordo bipartisan su un testo unificato che possa finalmente risolvere questa situazione, ponendo fine alla discriminazione per migliaia di connazionali che oggi si sentono esclusi dal diritto di cittadinanza italiana.
Inoltre, il CGIE ha avviato un processo di revisione più ampio della normativa sulla cittadinanza, per adeguarla alle esigenze attuali e garantire una gestione efficace delle richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana da parte degli italodiscendenti nati all’estero. Questo approccio mira a sintetizzare le diverse proposte emerse, prendendo in considerazione anche le esperienze legislative di altri Paesi, al fine di presentare un testo completo all’Assemblea plenaria prevista per giugno.
Il principio di una cittadinanza consapevole è al centro delle proposte del CGIE, ribadendo l’importanza dello ius sanguinis come diritto inalienabile. Questo impegno è motivato dalla necessità di garantire l’uguaglianza di trattamento per tutti gli italiani, ovunque siano nati o risiedano.
Il dibattito su queste riforme è destinato a essere cruciale nei prossimi mesi, con l’auspicio che il Parlamento italiano agisca rapidamente per soddisfare le legittime aspettative della diaspora italiana nel mondo.