Nella foto: Roberta Di Laura. Foto di ©Massimo Danza

Con uno spettacolo mozzafiato 30 “future promesse” di 4 scuole di balletto classico e moderno di Stoccarda (Tanzschule Chiara Matt, Tanzatelier Stuttgart, Ktms Stuttgart e Tanzstudio Royal Dance) hanno inteso ringraziare e festeggiare la loro stimatissima maestra Roberta Di Laura per i suoi 10 anni di meticoloso lavoro d’insegnamento di balletto classico e moderno.

La 32enne pluripremiata ballerina tarantina, che ha calpestato molti teatri europei ed americani, ha optato di stabilirsi definitivamente nella capitale del Baden-Württemberg.

Con molta dedizione e duro lavoro la nota Roberta riesce a mantenere alta la quota di giovanissimi che si avvicinano al mondo della danza classica e moderna.  E ciò in una Stoccarda che nel settore del balletto gode di una straordinaria fama internazionale. I suoi allievi sono di diversa età: bambini, adolescenti e giovani. Come in altri ambiti sportivi, lavorativi ed artistici così nel selettivo mondo del balletto classico e moderno c’è un continuo ricambio. Perciò è importante entusiasmare ed investire sui piccoli.

Roberta Di Laura, che ha sperimentato sulla propria pelle la dura fatica e la disciplina per poter salire su molti palcoscenici, da 10 anni cerca di trasferire le proprie conoscenze, competenze ed i suoi saperi artistici alle giovani generazioni. Ed è proprio per rafforzare la voglia e le qualità dei suoi allievi che ha ideato e realizzato a Milano l’International Dance Gala, una sorta di fusione di disciplina, passione, agilità e piacere messe in risalto da una straordinaria coreografia, volta ad evidenziare stile, bellezza e capacità creative, tutti fattori molto importanti che rendono particolare il metodo d’insegnamento di Roberta.

Per i 30 partecipanti in età 3-27 anni l’esibizione a Milano è considerata un’importante prova di coesione di passione e stress psico-fisico al vaglio di un pubblico internazionale che ha apprezzato molto i bellissimi tutu per la danza classica e il variegato outfit per la danza moderna in chiffon e classici body con leggins, indossati con grazia per le rappresentazioni delle Opere  “La bella addormentata, Raymonda, Coppella e Don Chisciotte.

L’affermazione all’International Dance Gala di Milano – ci dice Roberta –  è costata ovviamente un’enorme lavoro sia dal punto di vista organizzativo che di intensità  e accurata preparazione dei saggi artistici . L’International Dance Gala è stata veramente molto impegnativa. Ho lavorato per un anno intero fino all’andata in scena in teatro. Tuttavia il gioco ne è valsa la classica candela. È  stata una bella sfida ed una  onerosa responsabilità organizzare tutto da sola e curare ogni minimo dettaglio. Per me è stata veramente una grandissima soddisfazione portare da Stoccarda  sul palco di Milano ben 30 ballerine e ballerini di diverse fasce d’età dai 3 ai 27 anni. È stato questo il miglior modo per poter festeggiare i primi dieci anni della mia carriera artistica.

Nella foto: Roberta Di Laura. Foto di ©Massimo Danza

Quanto appagante è lavoro con i tuoi allievi?

Il lavoro con i miei allievi mi regala tantissime emozioni. Sono estremamente orgogliosa di tutti i miei studenti ed ogni giorno gioisco con loro  per ogni piccolo progresso in una delle discipline più difficili.  Credo che non ci sia nulla di più bello che portare per mano, passo dopo passo,  i propri allievi verso la realizzazione dei loro sogni.

In che cosa consiste il tuo lavoro d’insegnante di balletto classico e moderno a Stoccarda?

Mi occupo della formazione di bambini e adulti per le discipline di Predanza, Danza classica e Danza moderna. Il mio lavoro consiste nel tenere giornalmente lezioni di queste discipline e curare le coreografie per gli spettacoli degli allievi. Organizzo inoltre gli esami di fine corso in tutte le scuole dove insegno, mi occupo  della programmazione delle esibizioni all’estero per gli studenti e svolgo lezioni private anche 00,di  preparazione a competizioni, audizioni in accademie e compagnie di danza.

Che cosa spinge i ragazzi ad avvicinarsi al balletto classico?

Molte volte è la curiosità di esplorare da vicino questa disciplina così magica ed affascinante. Spesso molte bambine iniziano per caso, a volte spinte dai genitori o in alcuni casi sono loro a chiedere di danzare dopo aver visto degli spettacoli o semplicemente spinte da un’amichetta che già frequenta un corso.

Qual è la l’età più critica dei tuoi allievi?

L’adolescenza è il periodo in cui molte ragazze perdono l’interesse e la motivazione nello studio della danza perché distratte da altri interessi.

Chi abbandona prima, il maschietto o la femminuccia?

Non ho molti allievi maschietti. Purtroppo ancora oggi la danza viene considerata una disciplina soprattutto per bambine. Ciononostante l’unico allievo maschio che ho, mi dimostra davvero tanto interesse e passione per la danza. Credo che non si tratti di una distinzione tra maschio e femmina quanto invece di una questione di passione per una disciplina. Che sia un maschietto o una femminuccia, se c’è davvero una grande passione per quest’arte, di sicuro continuerà a danzare.

Qual è la percentuale di chi smette o è costretto a smettere, anche per infortuni?

La percentuale di chi smette è purtroppo molto alta, ma fortunatamente non è determinata da infortuni. La causa più ricorrente dell’abbandono tra i miei allievi è l’incompatibilità tra la scuola e l’attività della danza. Purtroppo arriva un momento in cui la scuola diventa sempre più impegnativa e prioritaria.  Un’altra causa è poi l’esaurirsi dell’interesse per la disciplina e la volontà di provare altre attività. Per poter andare avanti nel mondo della danza è davvero determinante una passione fuori dal comune, poiché le difficoltà da dover affrontare e gli allenamenti diventano naturalmente sempre più impegnativi. La danza classica, se fatta bene,  è una disciplina molto dura che può essere affrontata solo grazie a delle doti innate, ad una ferrea volontà ed uno spiccato spirito di sacrificio. Per cui non è una disciplina per tutti.

Qual è la giornata-tipo di un allievo/una allieva?

La giornata inizia sempre con la scuola, poi rientro a casa per un pranzo leggero e lo svolgimento dei compiti,  prima della preparazione per venire a scuola di danza. In seguito si svolge la lezione; i bambini rientrano a casa, studiano per la scuola  e poi si preparano per il meritato riposo.  Io mi raccomando sempre di ripetere anche a casa alcuni esercizi, fatti a lezione;  ma non sono sicura che lo facciano sempre e  tutti!

Riescono a conciliare gli obblighi scolastici con quelli della danza?

Molte volte no, purtroppo.

Quanto francese devono imparare i giovanissimi ballerini?

Ogni passo della danza classica ha un nome francese. Fin da subito faccio imparare i nomi dei paesi in francese. Attraverso il gioco. Devo dire che i bambini imparano velocemente e si divertono anche. Nel corso del tempo ho notato che si è diffuso l’uso  di tradurre ad esempio in tedesco i nomi degli esercizi, ma la trovo una pessima iniziativa. La danza ha un linguaggio universale ed è in francese ed in questa lingua che deve essere insegnata.

Dopo quanto tempo di preparazione possono infilare le prime scarpette?

Le tanto sognate scarpette da punta possono essere indossate solo tra gli 11 e i 12 anni ma a patto che i piedi e la muscolatura siano sufficientemente forti, altrimenti si causerebbero solo dei danni fisici. Stiramenti, tendiniti, cadute accidentali durante le prove, vesciche ai piedi.

C’è un’autoselezione o sono gli insegnanti a decidere l’esclusione del prosieguo del percorso?

Nelle scuole private solitamente non ci sono selezioni né al momento dell’iscrizione e neanche in seguito. L’insegnamento è aperto a tutti. Naturalmente ci possono essere delle selezioni per alcuni progetti in cui si possono inserire solo gli allievi migliori.

Chi riesce ad accedere alla prestigiosa Accademia John Cranko di Stoccarda, ritenuta una delle migliori al mondo?

Solo chi ha deciso di dedicare la sua vita alla danza. Accedere ad un’Accademia del genere non è per nulla semplice poiché sono necessarie doti naturali fin dalla nascita ed uno studio intensivo e con dei bravi insegnanti, davvero in grado di preparare gli allievi al superamento della difficile audizione alla presenza di tantissimi ragazzi determinati e molto preparati. Da questo punto di vista la preparazione dell’insegnante del candidato è davvero fondamentale.

Che ricaduta c’è quando una tua allieva approda in una compagnia di professionisti?

Si tratta della realizzazione di due sogni: quello della mia allieva ed il mio. La realizzazione dei propri allievi è per noi insegnanti un qualcosa di magico. Tutto il nostro impegno, il lavoro, la fatica, viene ripagato quando un allievo riesce a realizzarsi. Mi piace molto l’idea di lavorare alla formazione delle ali dei miei amati ballerini, affinché un giorno possano volare il più in alto possibile. È l’augurio più sincero e profondo che io faccio ad ogni mia allieva e mio allievo.