Mi chiamo Valentina Candidi. Ho 28 anni e mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Roma TRE nel 2016 in Lingue Moderne per la Comunicazione Internazionale
Dopo aver discusso una tesi in Didattica delle lingue, sono stata selezionata per un progetto finalizzato all’insegnamento dell’italiano all’estero, un’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e rivolta ai giovani neolaureati italiani delle università di Roma TRE, Siena e Perugia. Convocata dallo IAL-CISL, istituto di lingua e cultura italiana, sono arrivata in Germania nel marzo 2017 con un contratto a tempo determinato e ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno aiutata nelle prime fasi di adattamento, assistendomi nella ricerca di una prima sistemazione e dandomi consigli utili che hanno facilitato il mio inserimento in questa nuova realtà. Sono arrivata a Stoccarda con altre due colleghe, Elisa Aguiari e Claudia Arzilli, ognuna di noi assegnata a una sede specifica: le colleghe alle città di Heidelberg e Pforzheim, nel Baden-Wüttemberg, e io ad Augsburg, in Baviera. Con il senno del poi, la scelta di questa assegnazione ha colpito nel segno e il calore della Germania del sud mi ha regalato sensazioni familiari che hanno reso il distacco da casa molto meno doloroso. Certo, la lontananza dalla famiglia e dall’Italia si è fatta sentire, ma quello che ho imparato è che bisogna correre dei rischi e avvicinarsi con fiducia al “nuovo”, consapevoli del fatto che qualsiasi nuova esperienza ci aiuterà a conoscere un po’ meglio noi stessi e a scoprire nuove potenzialità e interessi.
Il primo mandato del Progetto ci ha viste impegnate nell’ideazione e realizzazione di nuovo materiale didattico per l’insegnamento della lingua italiana. Un lavoro, questo, accompagnato da un’analisi volta a conoscere il contesto di lavoro dello IAL e a indagare punti di forza e problematiche di una realtà, quella tedesca, stimolante ma anche molto complessa. Il materiale prodotto è stato utilizzato in classe ed è andato a integrare i testi di grammatica messi a disposizione dall’Istituto, arricchendo il materiale didattico di contenuti e fornendo agli insegnanti nuovi incentivi per la programmazione di attività fresche e stimolanti. Il forte spirito di squadra che fin da subito si è venuto a creare tra noi neolaureate, l’intesa con il corpo docente e l’Istituto, hanno spinto lo IAL a conferire un secondo mandato che è stato inaugurato in un clima partecipativo, stimolante e pieno di idee, con l’obiettivo di aiutare i bambini e i ragazzi a crescere con la lingua italiana.
Lo scambio avuto con gli insegnanti e, soprattutto, con gli allievi, è stato per noi una grande fonte di ispirazione che ha rinnovato il nostro entusiasmo e che ci permetterà di tornare a casa con un bagaglio pieno di nuove idee. Personalmente, posso affermare che la parola d’ordine che ha caratterizzato e che continua a caratterizzare questa esperienza in Germania è “collaborazione”; questo concetto è stato la vera chiave del successo di questa edizione del Progetto e non solo.
Lo spirito collaborativo ha pervaso ogni iniziativa intrapresa e caratterizzato lo scambio con i colleghi, i docenti, i tutor, le famiglie, i dirigenti e il corpo amministrativo dello IAL, una squadra che ha accompagnato il mio inserimento in una comunità straniera che in breve tempo è diventata “casa”. Infatti, “Accoglienza” è un altro concetto importante: la comunità italiana in Germania, la comunità tedesca, nonché l’insieme delle altre comunità linguistico-culturali presenti sul territorio, mi hanno teso la mano e condiviso con me esperienze che hanno contribuito ad allargare la mia visione del mondo. Un’avventura, posso dire senza alcuna incertezza, altamente formativa.
I giochi sono ancora aperti e noi neolaureate siamo qui, felici di poter continuare ad arricchire il nostro lavoro con proposte nuove che, speriamo, contribuiranno alla diffusione della lingua e cultura italiana in Germania. Rimanete sintonizzati.