Il Presidente della Repubblica è stato in visita a Berlino in occasione della consegna del “Premio dei Presidenti per la cooperazione comunale tra Germania e Italia”. Nessuna delegazione dei rappresentanti eletti in Germania all’importante incontro. Pubblichiamo la lettera aperta al Presidente della Repubblica, con la quale il Coordinatore Intercomites, Tommaso Conte da Stoccarda, sottolinea che sono stati proprio i primi emigrati italiani in Germania a fare conoscere i propri comuni agli amici tedeschi e che la cooperazione comunale è nata e cresciuta per il lavoro degli italiani che da decenni sono impegnati nei consigli comunali tedeschi
Illustrissimo Signor Presidente,
si è appena conclusa la Sua visita di stato a Berlino, durante la quale ha incontrato il Presidente Frank-Walter Steinmeier ed ha reso omaggio alla Cancelleria Angela Merkel. È stata questa l’occasione per consegnare il “Premio dei Presidenti per la cooperazione comunale tra Germania e Italia”, che grazie a una straordinaria intuizione, contribuisce a consolidare gli ottimi rapporti di amicizia e di integrazione comunitaria di cui sono portatori i nostri due Paesi.
Avevamo chiesto alla nostra Ambasciata a Berlino di poter essere presenti con una piccola delegazione dei Rappresentanti eletti della comunità Italiana in Germania, per farLe sentire la nostra vicinanza, per porgerLe il nostro saluto e il nostro ringraziamento a nome degli italiani in Germania, in segno di riconoscenza per la sensibilità dimostrata per gli italiani all’estero e per l’eccellente lavoro svolto durante il Suo settennato.
Eravamo e siamo convinti che la nostra presenza, in veste di eletti in seno ai Comites e al CGIE, sarebbe stata opportuna e adeguata, per la portata e il senso valoriale della Sua visita, anche perché, i gemellaggi realizzati tra i comuni tedeschi con i comuni italiani si basano innanzitutto sui rapporti di amicizia e di fratellanza, costruiti e curati nei decenni dai cittadini italiani in Germania con i concittadini tedeschi.
È questo l’humus nel quale sono germogliati e sono maturati questi rapporti: sono stati, infatti, gli emigrati italiani in Germania i primi a fare conoscere i propri comuni, i primi a invitare in Italia i propri vicini di casa, i propri colleghi di lavoro, i compagni di scuola dei propri bambini.
I pilastri sui quali è edificata l’amicizia tra i comuni italiani e i comuni tedeschi sono e resteranno per sempre le ragioni umane degli italiani che vivono in Germania, soprattutto di coloro che da decenni sono impegnati per valorizzare la nostra rappresentanza presso le istituzioni territoriali e nei consigli comunali tedeschi.
Purtroppo, ci rendiamo conto che tali considerazioni non sono state ben valutate dalla nostra Ambasciata a Berlino, quando con miopia, ha deciso di escludere la nostra rappresentanza dall’invito, asserendo che per noi non vi era spazio di tempo, né opportunità protocollare.
Speriamo che questa esclusione non diventi un’abitudine, un nuovo modo di agire nei nostri confronti. Peccato. Avremmo voluto e potuto portarLe l’abbraccio degli Italiani in Germania, che vedono nella Sua onoratissima Persona, l’emblema di tutti quei valori che continuano a legarci alla Patria.
Siamo dispiaciuti e convinti, che proprio in questa occasione, Le avrebbe fatto piacere incontrarci, alla stregua dei passati incontri, quando ci siamo intrattenuti rendendo familiare la Sua visita.
Con l’occasione Le avremmo consegnato un documento per segnalarLe le ansie e le preoccupazioni degli italiani in Germania. Tra queste, avremmo richiamato la Sua attenzione sulla triste realtà in cui versano i servizi consolari in questo Paese, difficoltà diffuse di disfunzioni amministrative che si sono acuite con gli anni e ci costringono a lunghe attese, anche di un anno, per ottenere una carta d’identità o un passaporto.
Le stesse difficoltà si riscontrano nelle scuole e nei corsi di Lingua e Cultura, per l’arretramento dell’insegnamento della lingua e della cultura italiana ai nostri figli, mentre assistiamo alla promozione culturale di stampo accademico, sotto l’egida dell’Ambasciata e dei Consolati, in maniera sproporzionata dell’uso di ingenti investimenti pubblici.
In questi programmi di promozione culturale sono sostanzialmente esclusi i nostri giovani, i nostri connazionali con una formazione media, gli anziani e altri gruppi meno integrati.
Le avremmo segnalato anche la triste e fallimentare realtà in cui sta procedendo la fantomatica e supina campagna preparatoria alle elezioni per il rinnovo dei Comites, in un periodo ancora contrassegnato dalla crisi pandemica, in cui l’iter burocratico si presenta impietoso e tendente all’esclusione delle elettrici e degli elettori.
L’iscrizione dei cittadini sulle liste elettorali, necessaria per partecipare alla scelta dei rappresentanti del proprio territorio, corrisponde ad una modalità artificiosa e macchinosa, non prevista dalla nostra Costituzione, per la quale sarebbe necessaria una informazione continua, capillare e popolare, che però è inesistente.
Peccato, illustrissimo Signor Presidente, non averLa potuta incontrare.
Siamo molto dispiaciuti perché una delegazione di nostri rappresentanti eletti è sempre stata invitata in occasione delle visite ufficiali in Germania del nostro Presidente della Repubblica.
Vogliamo ben sperare che questa esclusione non diventi un cattivo esempio, tanto meno un nuovo modo dell’Ambasciata italiana di Berlino di rapportarsi nei nostri riguardi, incomprensibile nei fatti e difficile da accettare.
Nel ringraziarLa per il Suo eccellente operato, Signor Presidente Mattarella, Le giungano i più profondi sentimenti di gratitudine e di riconoscenza da parte dei cittadini italiani in Germania, con l’augurio di ogni bene e di felicità per il Suo futuro.
Sinceri saluti Tommaso Conte