Migliorare i servizi consolari, proteggere i frontalieri e promuovere la cultura italiana: le priorità emerse dall’Assemblea Plenaria
Il Consiglio generale per gli italiani all’estero (CGIE) ha concluso la sua prima riunione plenaria. Uno degli argomenti chiave affrontati durante l’incontro riguarda il fenomeno del “frontalierato”.
Il Consiglio generale ha, infatti, sostenuto la necessità di rivedere la legislazione esistente e definire nuovi principi generali per proteggere i lavoratori frontalieri. Si è fatto riferimento all’accordo italo-svizzero come un esempio positivo da seguire poiché già ratificato dal Parlamento italiano.
Ma non è tutto
Nel suo discorso conclusivo, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, ha sottolineato che la relazione presentata elenca solo alcuni punti cruciali che richiedono la collaborazione delle istituzioni competenti. Ha evidenziato poi che spetta all’assemblea e alle commissioni di lavoro appena costituite il compito di presentare ulteriori priorità da affrontare, coordinate dal Comitato di Presidenza, secondo quanto stabilito dalla legge.
Dalla Germania grande soddisfazione per l’elezione di Tommaso Conte nel Comitato di Presidenza
Sono solo due i membri CGIE eletti in Europa e che hanno ottenuto una presenza nel Comitato di Presidenza del CGIE, di cui un eletto in Germania: Tommaso Conte. Gli organismi elettivi italiani in Germania, primi fra gli altri i Comites, ripongono in questo ruolo grandi aspettative, confidando nel fatto che l’argomento “Germania” sia, per il tramite del Dr. Conte all’attenzione del CGIE per la ricerca di soluzioni e proposte a favore del milione d’italiani che vive nella Bundesrepublik.
Le premesse e le promesse del Ministro Tajani
Durante l’incontro, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani (FI), ha riconosciuto l’importante contributo degli italiani all’estero al progresso industriale dell’Italia e ha promesso di ascoltare le richieste dei connazionali. Ha delineato le priorità del Governo, tra cui il potenziamento dei servizi consolari, l’introduzione della carta d’identità elettronica in più sedi all’estero e un aumento del personale nelle reti consolari. Ha anche menzionato il progetto “Turismo delle radici”, finanziato anche con fondi del PNRR, che mira a far riscoprire agli italo-discendenti i luoghi di origine dei loro antenati.
I neo eletti consiglieri hanno sottoposto al Ministro Tajani una serie di questioni come l’applicazione della circolare ministeriale n.4 sulla promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. I consiglieri hanno sollevato anche il problema dell’aggiornamento dell’AIRE –Anagrafe Italiani all’Estero-, della rappresentatività territoriale dei consiglieri CGIE, del ruolo dei Comites e dell’aumento delle opportunità di partecipazione al voto.
In risposta alle domande e alle osservazioni dei consiglieri, il Ministro Tajani ha condiviso l’importanza di aggiornare gli organismi dal punto di vista generazionale e territoriale. Ha anche promesso uno sforzo per aumentare le risorse ai Comites, al CGIE e ai Consolati al fine di migliorare i servizi offerti agli italiani all’estero.
Molta carne al fuoco dopo 14 mesi di attesa
1. “Frontalierato”: Si è sottolineata la necessità di rivedere la legislazione e definire principi generali per proteggere i frontalieri italiani. Si è preso ad esempio l’accordo italo-svizzero come un modello positivo da seguire.
2. Servizi consolari: È stata posta l’attenzione sulla necessità di potenziare i servizi consolari per garantire un’adeguata assistenza ai cittadini italiani all’estero. Si è parlato di aumentare il personale nelle reti consolari e d’introdurre la carta d’identità elettronica in più sedi all’estero.
3. Turismo delle radici: È stato menzionato il progetto di turismo delle radici, finanziato anche con fondi del PNRR, che mira a far scoprire ai discendenti italiani i luoghi di origine dei loro antenati e rafforzare i legami culturali.
4. Lingua e cultura italiana nel mondo: Si è discusso sull’applicazione della circolare ministeriale n.4 relativa alla promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo e sono state sollevate questioni riguardanti l’aggiornamento dell’AIRE e il ruolo dei Comites.
Michele Schiavone, rieletto Segretario Generale del CGIE: “l’insediamento del CGIE un punto di svolta”
Il nuovo Segretario Generale è il Segretario Generale di prima, Michele Schiavone, residente in Svizzera. “L’Assemblea generale per l’insediamento del consiglio generale degli italiani all’estero, è stata di per sé rappresentata da un punto di svolta rispetto alla fase di blocco che il Consiglio generale degli italiani all’Estero ha subito in seguito ad una decisione dell’avvocatura dello Stato, per cui per oltre 14 mesi siamo stati inoperosi e abbiamo potuto sbrigare solamente attività di ordinaria amministrazione, in particolare le questioni relative a pareri urgenti e inderogabili.
Schiavone: “ci hanno parcheggiato nel limbo e non è accettabile”
“Questa situazione, di per sé, si è ripetuta in passato, senza decisioni dell’avvocatura dello Stato, perché anche in passato c’è sempre stato un periodo di vuoto, di limbo che è durato pressappoco sempre un anno. È una situazione che non è più accettabile perché con l’insediamento dei Comites, che avviene sempre qualche mese prima delle elezioni dei consiglieri Cgie, ovviamente la vita, le attività nelle comunità continuano e non è giusto che il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero sia bloccato per questioni a noi sconosciute”.
Schiavone: “ciononostante in pandemia e guerra, siamo stati attivi”
“Ho cercato di venire in soccorso alle emergenze causate dal lockdown oppure dal trasferimento di cittadini italiani che in quella fase si trovavano fuori dall’Europa. La stessa cosa abbiamo fatto con interventi di soccorso, soprattutto di vicinanza sociale, alle popolazioni sfollate dalla guerra in Ucraina dopo la situazione creata dalla Russia, cioè con l’invasione, ed anche lì, benché eravamo in una in una fase di blocco, siamo riusciti a mobilitare associazioni, comitati degli italiani all’estero e quant’altro”.
Schiavone: “ora tutti al lavoro”
“L’Assemblea plenaria è stata una assemblea istitutiva, siamo riusciti a ricomporre le commissioni tematiche che sono aumentate da 7 ad 8. Il CGIE ha rinnovato l’impegno a sostenere iniziative per quanto riguarda la digitalizzazione e l’innovazione, la ricerca e i lavori, università e studi approfonditi. A questo riguardo sono stati costituiti 5 nuovi gruppi di lavoro su materie che vale la pena studiare e approfondire. Tra i campi delle commissioni tematiche, soprattutto in prossimità delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, è stato costituito un gruppo di lavoro proprio per cercare di dare sostegno e soprattutto consigli e supporto al Governo, poiché anche questo rientra nelle nostre funzioni”.
Schiavone: “Il CGIE è per il ritorno alle radici”
“Sì, abbiamo discusso anche di questo. Il PNRR è lo strumento che oggi serve all’Italia per recuperare i gap, non solo geografici, tra il nord e il sud del Paese, ma anche per favorire il ritorno dei nostri connazionali, soprattutto dei professionisti, ma anche per creare condizioni nuove affinché la politica verso le nostre comunità all’estero non sia solamente una politica di aiuti ma anche una politica di proposte, nel senso che si possa contare sulla professionalità delle nostre comunità per avviare, attraverso loro, delle politiche economiche, sociali, culturali che passano già oggi attraverso quelle competenze, ma che non sono valorizzate con la giusta considerazione”.
Schiavone: “la Comunità italiana all’estero è una risorsa per il Paese”
“Queste professionalità italiane all’estero, all’interno di quelli che sono i progetti del PNRR, aiuterebbero il Paese davvero ad aggiungere ulteriori entrate, non solo di carattere finanziario, perché anche quelli che sono i beni immateriali fanno parte ed aiutano il Paese ad arricchirsi in maniera diversa. Lo stesso dicasi anche per il turismo delle radici. Ricordiamo che il nostro Presidente, Ministro Tajani, ha tracciato alcune modalità per creare condizioni nuove, diverse per stipulare delle convenzioni con i vettori aerei e con le Ferrovie dello Stato o altri servizi che possano, in un certo modo, incentivare e favorire la presenza in Italia degli italiani all’estero nel 2024. E lì ci sono ancora da recuperare, nei mesi prossimi, alcuni punti che non sono stati ancora chiariti per meglio coinvolgere i nostri connazionali, anche gli Italo discendenti, a rientrare per poter conoscere le aree, i territori degli avi””.
Schiavone: “è necessario fare rete per il migliore e più ampio coinvolgimento”
“Noi riteniamo che sia molto importante coinvolgere le migliori rappresentanze associative, gli enti, le camere di commercio ed altri affinché possano, dall’estero, svolgere un lavoro preparatorio e rendere maggiormente positiva la presenza delle nostre comunità che intendono poi nel 2024 raggiungere il nostro paese.
Sappiamo che non è semplice ma quello che bisogna evitare è che questo progetto sia solo episodico senza una chiara e stabile struttura. Nel frattempo, l’attenzione, la voglia di rientro per turismo, ma anche per ragioni sentimentali e familiari, delle nostre comunità, è presente e lo è sempre stato”.