Saluto al delegato p. Tobia Bassanelli e il vicedelegato mons. Luciano Donatelli uscenti da parte del neo delegato don Gregorio Milone, della Redazione del Corriere d’Italia e dell’Ufficio Udep
Caro Padre Tobia,
diventa difficile trovare le parole giuste per esprimere il mio ringraziamento personale, ma anche quello di tutti qui presenti, per il lavoro svolto in questi 10 lunghi anni. Un lavoro svolto – come ha ricordato il presidente della Conferenza Episcopale Tedesca Mons. Bätzing – con generoso impegno. La generosità! Ecco proprio questa parola mi sembra la parola chiave che esprime la sintesi di tutto il tuo lavoro svolto perché non ti sei mai risparmiato, hai sempre cercato di dare una buona parola di sostegno e di incoraggiamento verso tutti quelli che lavorano nelle nostre comunità italiane e lo hai sempre fatto con un sorriso sulle labbra. Proprio quel sorriso, come lo potremmo dimenticare? Quel sorriso che ha sempre espresso la semplicità della tua persona ma anche la tua grande umiltà.
Come nuovo delegato delle comunità di lingua italiana, mi auguro di poter far tesoro dei tuoi grandi insegnamenti e di poter seguire i tuoi passi. Cercherò di svolgere questo nuovo incarico, ovviamente mettendoci del mio, con tutto l’impegno possibile per questo delicato compito che il Signore mi ha affidato, cercando di garantire sempre il bene delle nostre comunità italiane in Germania. C’è un piccolo regalo per te che vuole esprimere il nostro grazie, e che ti consegno anche a nome del vecchio e del nuovo consiglio di Delegazione e del personale che lavora presso la nostra Delegazione.
È un’icona dipinta a mano, ed è la Madonna della tenerezza. Quando l’ho vista, ho subito pensato a te e mi è sembrato il regalo più bello che potevamo mettere tra le tue mani. Perché con il tuo stile e il tuo modo di fare, hai sempre suscitato nei nostri cuori tanta tenerezza. Ti abbiamo sempre visto come un papà, un padre buono, anche quando la stanchezza era visibile sul tuo volto per i tanti impegni che bisognava portare avanti. Quella stessa tenerezza che esprime la grande nobiltà del tuo cuore.
Mons. Bätzing, nella sua lettera di ringraziamento, continua dicendo che una tua preoccupazione centrale è stata sempre quella di render chiaro che le comunità di lingua italiana sono una parte integrante delle varie diocesi.
Lo sappiamo, i tempi sono cambiati, ed è in questa direzione che deve proseguire il lavoro della nostra Delegazione. Bätzing ricorda che le comunità di lingua italiana sono una parte integrante delle varie diocesi. Sottolineando queste parole, vogliamo ringraziare anche il vicedelegato, Monsignor Donatelli, per il lavoro svolto. Grazie don Luciano perché queste parole del Vescovo ce le hai sempre ricordate nei nostri incontri, e che è impensabile progettare una pastorale nelle nostre comunità senza collegamenti concreti con le comunità tedesche locali. “Costruttori di ponti”, questa è la missione che viene affidato a tutti i nostri sacerdoti missionari.
Concludo augurando a padre Tobia e a don Luciano tutto il bene possibile e invocando sulle vostre care persone la benedizione del Signore.
Grazie.
Don Gregorio Milone, delegato nazionale
Padre Tobia Bassanelli non ami essere al centro dell‘attenzione, soprattutto in momenti ufficiali o di quasi ufficialità.
Ma tu non devi fare nulla, siamo noi. Silvia, Licia ed io, che desideriamo dirti un grazie sincero per il tuo lavoro e il tuo stile. Sono l’ultima arrivata nel team della Delegazione, ma in questi quasi due anni abbiamo lavorato molto insieme e credo di conoscerti, almeno un po’.
La prima volta che ci siamo parlati è stata al telefono per un’intervista radiofonica per Radio Colonia. Mi colpì il fatto che non ti nascondevi dietro le parole fumose, le tue parole sono sempre state, chiare, oneste. Esprimevi la tua analisi in modo chiaro, lineare, senza preconcetti ma sempre in maniera rispettosa di posizioni diverse dalla tua, cercando di comprendere le ragioni altre, e sempre con il beneficio del dubbio, aperto a considerare aspetti non presi sinora in questione, mai chiuso su posizioni che potremmo dire “dogmatiche”.E fu grazie a una seconda intervista che ti feci per Radio Colonia che sono arrivata in Delegazione. Quella volta venni negli uffici della Mainzer Landstrasse e dopo le mie domande, fosti tu a fare a me l’intervista e a propormi poi di lavorare per il Corriere d’Italia e per la Delegazione.
Hai creato un ambiente di lavoro, qui in Delegazione, improntato su questa fiducia che ti ha sempre consentito di vedere il lato migliore in ciascuna persona, in ciascuna situazione, anche in quelle più difficili, mi confermava Silvia che ti conosce da più anni di me. Per chi lavora con te il tuo modo di porti, significa dare motivazione, offrire uno spazio di autonomia dove chi lavora può mettere a frutto le proprie competenze, e quando si tratta di nuove idee e iniziative sono nate insieme in un lavoro di team, aperto e costruttivo.
Sul lavoro hai sempre creduto nel valore dell’informazione, già dai tempi quando cominciasti al Corriere d’Italia, e ancor prima in Italia, presso le Dehoniane di Bologna, come mi hai raccontato per un’intervista al Corriere d’Italia. Il valore dell’informazione come formazione per aprire gli orizzonti nelle persone, per sviluppare lo spirito critico, per far conoscere la realtà, le realtà prima di giudicarle. Sempre con uno spirito di tenacia, perseveranza, trasparenza e anche testardaggine, quando è necessario.
Grande umanità è la cifra che ti contraddistingue. Una grande umanità che viene dalla fiducia nell’umano. Una fiducia che non è ingenua né sentimentale, ma che ti viene dalla fede, dalla buona novella vissuta e incarnata ogni giorno.
Che ti dà il coraggio della verità, anche quando è scomoda, ma mai offensiva o aggressiva. Un coraggio e una forza che ti vengono dal messaggio del Vangelo, sempre a fondamento del tuo agire, del tuo pensare e del tuo scrivere. Il coraggio della verità semplice della buona novella che libera sempre e libera tutti. Questo comunica la tua persona e il tuo lavoro ed è questo per me ogni giorno il tuo insegnamento. Grazie padre Tobia.
Paola Colombo, responsabile ufficio Udep
Caro Padre Tobia, caro don Luciano,
dopo diversi anni di servizio insieme, non possiamo fare a meno di scrivere qualche parola, per dirvi grazie per tutto ciò che avete fatto per noi. Senz’altro queste righe sono condivise da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarvi lungo il cammino professionale e, quindi, della vostra vita. Ci conosciamo da tanti anni e possiamo dire con tutta sincerità che siete persone vere, capaci di ascoltare le esigenze di tutti, generosi e altruisti, cordiali, bonari e concilianti. In questi dieci anni non avete mai mancato ad aiutarci quando avevamo bisogno di un conforto o di un consiglio. Vi ringraziamo per il supporto, la fiducia, la guida e l’incoraggiamento che ci avete fornito durante questi 10 anni. E grazie anche per il magnifico rapporto di collaborazione che avete creato con ciascuno di noi e per la professionalità che avete saputo trasmetterci giorno dopo giorno.
Vi auguriamo buona fortuna, tanto relax e tanta salute.
Licia, direttrice CdI, Silvia segretaria Delegazione