L’Associazione dei cuochi italiani in Germania ha eletto il suo nuovo presidente
Dopo un quarto di secolo, il 76enne siciliano Nino Russo, socio-fondatore dell’Associazione dei cuochi italiani in Germania, ha passato il timone a Gianluca Casini che ha ottenuto 42 voti, contro i 28 di Mario Mollo di Donzdorf (Stoccarda). Classe 1975, dopo aver conseguito il Diploma presso l’Istituto Alberghiero nella sua Livorno, Gianluca ha fatto la classica gavetta in diversi ristoranti e alberghi toscani per poi, nel 2002, trasferirsi a Düsseldorf per seguire la figlia di emigrati calabresi.
Dopo 10 anni di esperienza in diversi ristoranti di rango nella zona di Düsseldorf, città capoluogo del Land Nordreno Vestfalia, da buon toscano, per dare maggiore rilievo ed importanza alla freschezza e alla genuità dei prodotti, ha aperto a Geresheim il ristorante “L’arte in cucina”, pluripremiato dalla Michelin e dal Gambero Rosso.
Ora Gianluca intende mettersi al servizio dell’Associazione dei Cuochi italiani in Germania. Un’eredità certamente non facile.
“Certamente il nostro Presidente – ci dice Gianluca Casini – lascia in eredità una grande famiglia di colleghi, che negli anni si è dimostrata sempre più unita e motivata a crescere e salvaguardare il Made in Italy in Germania. In più è stato ed è tutt’oggi un esempio per tutti noi che ti fa capire che avere degli obiettivi nella vita ti può fare avere delle grandi soddisfazioni. In 25 anni lui è riuscito ad unire dei cuochi tra loro e a farli collaborare, insieme! Il che è già un „traguardo“ che tra italiani non sempre è dato per scontato. Inoltre, il suo impegno ha reso possibile la comunicazione con le istituzioni tedesche e italiane, nonché con le aziende italiane coinvolgendo tutti noi nel difficile compito di difendere il Made in Italy sul territorio attraverso manifestazioni mirate tra i ristoratori. Nino Russo rimane comunque il nostro Presidente Onorario e, per quanto mi riguarda, è per me un imprescindibile riferimento per consigli e suggerimenti per questa mia prima esperienza presidenziale”.
Il sale di una competizione elettorale sono le candidature. Più ce ne sono e meglio è. Tu hai avuto certamente dei validi concorrenti. Come intendi coinvolgerli in questo tuo primo mandato?
Tengo a precisare che da parte mia non è stata una competizione. Ho voluto proporre la mia candidatura agli Associati perché credo di aver lavorato sodo e sono sicuro di essere in grado di far crescere l’associazione e quindi gli associati. Le candidature erano soltanto due con programmi abbastanza simili.
Che squadra hai formato come “direttivo”?
Direi veramente forte! Sono tutti colleghi ambiziosi e pieni di voglia di fare. I delegati di zona sono passati da 4 a 12 con una copertura di quasi tutti i Ländern. C’è tanto lavoro da fare e l’affiatamento è veramente forte.
Quali obiettivi intendete raggiungere a breve e medio termine?
Visto il successo ottenuto nel 2022 a maggio abbiamo in programma l’evento „The italian show“ alla sua seconda edizione. Sarà certamente una grande festa per il Made in Italy. Più di 35 aziende e 9 consorzi italiani presenteranno i loro prodotti. Ovviamente non mancheranno i „biglietti da visita“ dell’Italia come il vino e il Parmigiano Reggiano, sponsor ufficiale della Kermesse. Si ripresenterà anche l’occasione per tutti i professionisti di partecipare al Contest „the best chef of italian cuisine 2023“ che lo scorso anno ha visto vincitore Simone Dallosta dell‘Hotel Restaurant Adler Reichenbach, e „La settimana italiana nel mondo“ immancabile occasione per proporre per una settimana una ricetta della tradizione italiana ai nostri clienti.
Se non andiamo errati, fra un anno si celebreranno a Stoccarda le Olimpiadi della cucina. Nella rappresentativa italiana è previsto l’innesto di qualche cuoco o pasticciere che opera qui in Germania?
Sì. Nel programma elettorale c’è anche la formazione del „Team Culinario“ che nel periodo del corona abbiamo dovuto ovviamente congelare. Pertanto la nostra presenza alle Olimpiadi sarà certa.
Quali sono i requisiti richiesti?
L’innovazione, la sostenibilità e l’armonia della ricetta.
Quali sono le cause che determinano una certa disaffezione dei giovani verso questo vostro importante mestiere, che ha reso e rende l’Italia il paese per l’eccellenza con la sua migliore cucina al mondo?
A mio avviso la causa principale è il mondo tecnologico. Si sono persi i valori del contatto umano e territoriale. La provenienza, le fatiche che occorrono per ottenere la “materia prima” di qualità, capire e saper riconoscere un prodotto di qualità. L’era tecnologica fornisce solo le informazioni. Oggi si riesce ad acquistare un prodotto D.O.P. oppure i.g.p. in internet senza problemi. Molto spesso mi trovo a confrontarmi con dei giovani che non conoscono nemmeno la differenza tra il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. Alcuni dicono che è solo un formaggio da grattugiare, quando invece dentro a quei formaggi esiste un mondo meraviglioso. Spero che l’informazione subisca dei cambiamenti, soprattutto negli istituti scolastici, diventando “formazione”. Solo da lì si può sperare in un miglioramento dell’apprezzamento del cibo da parte delle giovani generazioni.
Che cosa potete fare come Associazione per arrestare il fenomeno di essere dei datori di lavoro non sempre affidabili?
Beh, su questo punto non saprei rispondere perché ognuno gestisce un suo sistema di „lavoro“ e un proprio concetto. Mi permetto però di fare un appunto: in Italia sento spesso dire che ci si trova male perché ci si sente sfruttati, ma viene taciuto che spesso sono i dipendenti a chiedere o a pretendere una parziale retribuzione “in nero”. Inoltre, viviamo situazioni che hanno dell’incredibile. Si presentano richiedenti lavoro che raccontano di avere esperienze acquisite nel settore e pretendono anche un trattamento di vitto/alloggio che va oltre il comune stile di vita civile. Messi alla prova si scopre che sono poco seri e posseggono scarse competenze e preparazione. Purtroppo si è persa l’umiltà e il rispetto del lavoro. Pertanto non sempre è il datore di lavoro “l’avvoltoio” della situazione.
In un’Europa che mangia sempre più italiano, avete in programma una sorta di Erasmus ovvero un progetto che vi mette in grado di accogliere degli stagisti già in fase di formazione?
Sarebbe bello! Purtroppo i contatti con gli Istituti Alberghieri non funzionano molto, in quanto gli allievi preferiscono “mete“ diverse dalla Germania.
Avete mai tentato di creare una rete tutta vostra per la formazione professionale di cuochi, pasticcieri e camerieri?
È un idea che fa parte della mia proposta di programma. Sono certo che riusciremo a proporre delle belle iniziative al riguardo.
Che cosa ti auguri come neo-presidente che opera da Düsseldorf e che per la prima volta ci sarà una donna come Vice-Presidente e neo-Delegata per il Baden-Württemberg?
Da neo-presidente le mie ambizioni ovviamente sono molte. Essere affiancato da una donna nella figura di Vicepresidente trovo che sia un valore aggiunto. Spesso le migliori soluzioni si riescono a trovare con il confronto e la consultazione femminile e, viceversa. Concetta Ragusa è la neo vice e neo delegata per il Baden-Württemberg. Ha un forte temperamento, una grande determinazione e lo stesso desiderio di noi tutti, cioè di veder crescere l‘ associazione. Sono molto orgoglioso di questa scelta e felice che sia stata accolta all’unanimità dall’Assemblea.
Quali saranno i primi appuntamenti di quest’anno?
Darci degli obiettivi da raggiungere a breve e medio termine e realizzare bene l’evento “The Italian Show”.