MONACO DI BAVIERA – Manifestazione serale di Gala
Eccezionale partecipazione di pubblico e alte rappresentanze governative nella storica Silbersaal (1896) del Deutsches Theater a Monaco di Baviera, per l’evento internazionale “Dolce Époque” dedicato all’Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Tutto esaurito con due giorni di anticipo sulla serata, mentre il pubblico ha formato una lunga coda all’ingresso, nella speranza di ottenere un posto libero tra i 200 andati subito a ruba. Per ragioni di sicurezza, dato l’ingente afflusso di pubblico, si è dovuto disdire l’invito anche a diversi partner istituzionali, invitati dal coro consolare. Hanno presenziato ufficialmente alla serata il Console Generale d’Italia a Monaco di Baviera (Renato Cianfarani), il Console Generale di Croazia (Petar Uzorinac), il Console d’Austria (Günther Lazelsberger), la Console d’Ungheria (Zita Karpati-Batri) e il Console Onorario della Repubblica del Mali (Dr. Helmut Schmidt). Nel pubblico erano presenti esponenti di varie associazioni e circoli culturali, tra cui la presidente del Comites Dr. Daniela Di Benedetto, la Presidente del Migrationsbeirat di Monaco Dimitrina Lang, la presidente del Europäische Bewegung Bayern Ulla Rüdenholz, la presidente dell’associazione polacca Solidarni e.V. Junstyna Weber, come pure rappresentanti del Consolato generale del Canada, della Europäische Union di Augsburg, dell’Associazione Tedesco-svedese, dell’Ufficio Europeo dei Brevetti e del Gruppo FTI-Touristik, quarto operatore turistico più grande in Europa.
La manifestazione è stata incentrata sull’inedita presentazione della cittadina croata di Abbazia (oggi Opatija, sulla costa orientale dell’Istria), già nota tra il 1890-1920 come rinomato e benefico “Luogo di cura”, nonché sede estiva eletta della monarchia austriaca. Abbazia fu frequentata dall’élite regnante europea (Imperatore Francesco Giuseppe II, Imperatore Guglielmo II di Hohenzollern, re Emanuele II di Savoia), per diventare subito dopo la 1a guerra mondiale meta di viaggio di noti intellettuali europei, quali musicisti (Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Gustav Mahler, Franz Léhar), scienziati (Albert Einstein, Gustav Glax, Herrmann von Helmholtz), medici (Max Joseph Örtel, Emil von Behring, Theodor Billroth), scrittori e poeti, tra cui diversi premi Nobel (James Joyce, Vladimir Nabokov, August Nöe, Salvatore Quasimodo, Gabriele D’Annunzio).
L’intensa frequentazione di Abbazia da parte di personaggi celebri anche in tempi storicamente turbolenti (prima e dopo la 2a guerra mondiale), contribuì all’internazionalizzazione del suo territorio, sito geo-strategicamente a raccordo sia tra il fronte occidentale e quello orientale, sia tra il Nord e il Sud dell’Europa.
Le occasioni d’incontro tra gli europei in questo lido balneare, non solo favorirono i rapporti di Abbazia con le maggiori città del continente (Vienna, Trieste, Venezia, Monaco di Baviera, Berlino, Praga, Budapest, Parigi), ma avvicinarono tra loro anche i rispettivi cittadini, in viaggio verso il Quarnero per svago, curiosità esplorativa, salute o per la gestione dei propri affari.
Lo scambio e la convivenza di genti, tradizioni, lingue e culture differenti ha così gradualmente promosso sulla Riviera di Abbazia lo sviluppo del turismo moderno, ma ha permesso soprattutto ai suoi ospiti e cittadini di sperimentare con largo anticipo sui tempi quei valori etici e civili, quali la tolleranza e il mutuo rispetto, divenuti solo più tardi i capisaldi dell’Unione Europea. Abbazia, in una prospettiva storica che risale a oltre 100 anni fa, si è quindi rivelata un eccellente prototipo di città europea, nonché un dinamico esempio di civiltà moderna ante tempore a cui ispirarsi.
Il discorso d’apertura è stato tenuto dal Direttore dell’Ufficio di rappresentanza del Parlamento Europeo (Tobias Winkler) e dal Presidente dell’Associazione culturale per l’Integrazione Europea Pro Europa Una e.V. Andrea Masciavé.
Come ha sottolineato Andrea Masciavé, “L’integrazione in Europa è possibile solo favorendo un intenso scambio transculturale tra le nazioni” affinché “tradizione ed innovazione possano incentivare i cittadini europei ad incontrarsi e conoscersi”. In particolare è necessario, secondo Tobias Winkler, “che gli stati membri della Comunità Europea abbandonino il sentiero pericoloso di un esasperato nazionalismo, a favore di un comune percorso all’insegna della cooperazione transnazionale e del reciproco rispetto”.
“Uniti nella diversità” è dunque il motto cui gli europei di oggi, traendo spunto dai precedenti storici di Abbazia, sono invitati a far proprio: solo così saranno in grado di vivere con responsabilità civile all’interno di una società multiculturale, in cui poter far valere la propria vocazione di cittadini europei. Il progetto “Dolce Époque” presentato dalla Dr. Marlene Prischich è quindi non solo creativo nella sua concezione, ma sorprendentemente innovativo. Alle proiezioni di antiche fotografie e cartoline d’epoca, in cui sono stati presentati paesaggi e scene di vita quotidiana sulla Riviera di Abbazia, si sono alternati brevi resoconti storici e aneddoti, accompagnati da momenti musicali di inaspettata brillantezza e vivacità scenica.
Sul palco si sono alternati gli artisti Selene Zanetti, Soprano, Dr. Stefania Passamonte, Pianoforte, Prof. Cecilia Radic, Violoncello, Nostalphoniker, Ensemble vocale di Monaco di Baviera.
All’Associazione Pro Europa Una, che da 25 anni a Monaco di Baviera sostiene e promuove iniziative e progetti culturali transnazionali, dediti ai temi dell’integrazioneeuropea, va il merito di aver riconosciuto, sostenuto e promosso l’eccellenza di questa manifestazione di portata europea.