Dopo l’esperienza molto positiva del Progetto Pilota 2016/2017, che ha portato alla creazione ex novo di dodici unità didattiche, le tre neolaureate Aguiari, Arzilli e Candidi hanno accettato con piacere la sfida del secondo mandato del Progetto Pilota per l’anno scolastico 2017/2018 con l’Istituto IAL-CISL Germania.
La novità di questa seconda parte del progetto prevede la partecipazione diretta alla sperimentazione delle nuove unità didattiche anche dei circondari non direttamente coinvolti nel primo mandato; ma non solo: le neolaureate si occuperanno della digitalizzazione delle unità didattiche di livello secondario prodotte nel 2017 inserendole sulla piattaforma IALearning, per renderle disponibili agli alunni che sono interessati a fare esercizio in lingua italiana anche in momenti al di fuori dell’orario di lezione dei corsi e, soprattutto, per dare la possibilità di usufruire del materiale prodotto anche a coloro che, per motivi di studio o di altra natura, sono obbligati a interrompere la frequentazione dei corsi di lingua e cultura italiana offerti dallo IAL. Inoltre le neolaureate si occuperanno, nel 2018, della produzione di materiale specifico per i corsi AG di livello primario e secondario e per gli asili, che rappresentano un bacino di utenza fondamentale per la crescita dei corsi LCI, oltre che della produzione di nuove unità didattiche che verteranno su temi scelti sulla base degli interessi rilevati e dei suggerimenti degli alunni e dei docenti di tutti i circondari.
Questi i nuovi obiettivi da raggiungere, e queste le modalità di procedura: Aguiari si occuperà della produzione di materiale didattico per i corsi AG, Arzilli della produzione delle nuove unità didattiche per i corsi LCI e Candidi della produzione di materiale per gli asili.
Le prime esperienze nei nuovi circondari.
Per quanto riguarda la prima grande novità di questa seconda parte del progetto, le neolaureate hanno svolto due settimane (dal 29 gennaio al 9 febbraio 2018) di osservazione e sperimentazione delle unità didattiche da loro prodotte nel primo mandato nei circondari non direttamente coinvolti nel 2017. I circondari sono stati così ripartiti: Aguiari ha presenziato e operato nei circondari Heilbronn/Neckar-Odenwald/Hohenlohe-Kreis, Bodensee e Neckar-Odenwald/Main Tauber; Arzilli ha presenziato e operato nei circondari Göppingen/Rems-Murr, Neckar-Alb/Sigmaringen/Tübingen-Reutlingen e Ostalbkreis; Candidi ha presenziato e operato nei circondari Ulm e Neu-Ulm.
Dopo aver preso contatti prima con i Coordinatori di ciascun circondario e successivamente con i docenti, le tre neolaureate hanno progettato insieme a loro un orario che permettesse di assistere al maggior numero di corsi possibile, in modo da poter avere un’idea generale completa dell’operato degli insegnanti e della composizione dei corsi a livello di discenti (sia dal punto di vista anagrafico sia da quello linguistico). Si è quindi proceduto ad una prima settimana di osservazione (dal 29 gennaio al 2 febbraio), per dare la possibilità alle neolaureate di capire quale fosse il reale target di riferimento, far conoscenza con gli insegnanti del luogo e farsi conoscere dagli alunni che prendono parte alle lezioni.
A questa prima settimana è seguita una seconda (dal 5 al 9 febbraio) in cui le neolaureate si sono messe personalmente in gioco: sempre collaborando in modo attivo con gli insegnanti, per ciascun corso è stata scelta una tra le unità didattiche prodotte nel Progetto Pilota 2017 da proporre alla classe, compatibilmente con il livello sia linguistico che anagrafico della stessa; se e dove necessario, le unità sono state modificate e adattate, per garantirne l’effettiva efficacia.
Ma la collaborazione non si ferma qui: sempre in accordo con gli insegnanti dei corsi osservati, le neolaureate hanno lasciato in consegna delle unità da proporre nel periodo compreso tra febbraio e maggio; questo perché nel mese di giugno sono previste altre due settimane nelle quali le neolaureate ritorneranno personalmente nei suddetti corsi con dei test di valutazione da sottoporre agli allievi: in tal modo sarà possibile verificare che cosa effettivamente è stato da loro interiorizzato delle unità somministrate, in modo da poter eventualmente agire per migliorare l’efficacia delle stesse.
Inoltre, la collaborazione con questi “nuovi” circondari rappresenta un sussidio fondamentale per avere una visione a 360° delle necessità degli insegnanti dei corsi LCI, AG e degli asili, in modo da produrre del materiale che riesca a soddisfare una fetta sempre più ampia del pubblico (e non solo) a cui i corsi sono rivolti.
Ecco i primi feedback da parte delle tre ragazze di queste due settimane: durante la fase di osservazione iniziale abbiamo avuto l’occasione di conoscere gli approcci e le metodologie didattiche utilizzate dagli insegnanti dei circondari che ci hanno ospitate, scelte didattiche diverse atte a motivare e stimolare classi più o meno eterogenee per età e livello linguistico. La risposta degli allievi si è rivelata in generale molto positiva, l’interesse durante le lezioni è alto e i discenti sono incuriositi e appassionati allo studio della lingua. Durante la seconda settimana si è proceduto alla sperimentazione delle unità didattiche prodotte durante il primo mandato del Progetto; il materiale è stato utilizzato in corsi LCI e in classi AG, nelle quali è stato adattato alle esigenze di apprendenti di italiano LS di livello primario e secondario. L’impiego del materiale si è rivelato efficace e altamente spendibile. Il feedback di discenti e insegnanti ha confermato il successo della sperimentazione, suscitando curiosità e voglia di continuare a utilizzare le unità.
Queste due settimane hanno rappresentato un’importante occasione per conoscere e confrontarsi con insegnanti attivi in altre realtà dell’istituto IAL-CISL, lo scambio tra noi neolaureate e docenti continua e riteniamo rappresenti una grande fonte di arricchimento per ambo le parti: certamente noi neolaureate abbiamo cercato di adattarci alle modalità di insegnamento di ciascun docente, ma allo stesso tempo, portando in campo le nostre unità didattiche, abbiamo auspicabilmente lasciato “qualcosa” di noi, del nostro modo di insegnare, e magari qualche spunto di lavoro che potrà essere utile. Spesso uno sguardo esterno aiuta ad avere una visione oggettiva del proprio operato, mettendo in luce punti di forza e debolezza e fornendo preziosi feedback per sviluppi e miglioramenti futuri. Sicuramente, una valida esperienza sotto tutti i punti di vista.