L’esperienza del presidente Comites Luigi (detto Gino) Bucci di Stoccarda
È ormai trascorso un anno dall’insediamento dei nuovi Comites. Nonostante la forte delusione della bassissima partecipazione alle consultazioni elettorali della collettività (al di sotto del 2%), gli eletti hanno avuto un approccio certamente positivo verso il loro mandato.
Uscendo da un periodo di due duri anni di pandemia che ha notoriamente stravolto molti rapporti sociali, lavorativi e scolastici di intere generazioni, non è stato affatto semplice avere un approccio con la propria collettività, residente nella circoscrizione consolare di riferimento.
Con il presidente del Comites di Stoccarda Luigi Bucci intendiamo fare un bilancio di un anno della prima esperienza di mandato. Ricordiamo che nella Circoscrizione consolare di Stoccarda (che è anche quella del Comites) risiedono scarsi 200mila connazionali di tutte le età e di varie estrazioni sociali, accomunati da un comune amor patrio e senso di appartenenza all’Italia.
Se il Consolato è chiamato ad erogare servizi alla collettività, i Comites sono chiamati a rappresentare ai Consoli le istanze dei connazionali.
I problemi più acuti, vissuti dalla collettività e rappresentati dai Comites presso l’Autorità consolare, sono due: l’erogazione di documenti d’identità e la promozione della lingua e cultura italiana nel mondo della scuola locale.
Entrambi i settori stanno languendo. Per il rinnovo di una carta d’identità o passaporto bisogna attendere mediamente 8 mesi per un appuntamento, e per l’aspetto scolastico gli intoppi burocratici e amministrativi sono talmente tanti che gli enti gestori/promotori sono vicino al collasso finanziario.
Questo è comunque il bilancio del primo anno del mandato del Comites di Stoccarda, tracciato dal presidente Bucci.
“Il nostro primo atto legislativo che come ogni Comites è chiamato a svolgere è stato quello di procedere alle elezioni delle cariche sociali, l’approvazione del regolamento interno, la nomina dei revisori dei conti e la nomina delle varie commissioni di lavoro”.
A causa delle elezioni a dicembre 2021, i nuovi Comites sono stati chiamati ad approvare i bilanci consuntivi degli “uscenti”. Che situazione avete trovato?
La pandemia non ha consentito di poter realizzare diversi progetti. Per cui abbiamo trovato un bilancio con un saldo attivo di 8.500 euro. Ciò ci ha consentito di poter lavorare durante i primi mesi di attività. Comunque è una situazione anomala dover approvare un bilancio cui i nuovi Comites non hanno contribuito minimamente.
Che cosa avete ereditato e che cosa siete riusciti a realizzare nell’arco del 2022?
Sicuramente abbiamo ereditato vari progetti. Noi siamo riusciti a realizzarne due: il progetto “Sportello Comites” fino a giugno 22 e poi sospeso per mancanza di fondi, arrivati poi solo il 14 dicembre scorso. Il secondo progetto è stato “Le eccellenze nel BW”, manifestazione che ha avuto successo nelle precedenti tre edizioni, ma che per causa Covid non era stato realizzato durante gli ultimi due anni. Abbiamo girato un trailer sulle attività del Comites. Abbiamo attualizzato sia il sito internet che la pagina Facebook.
Quanto è informata e coinvolta la collettività che ovviamente non risiede solo nella città di Stoccarda, ma in tutta la circoscrizione consolare le cui statistiche parlano di quasi 200mila nel Württemberg e Nord-Baden?
Purtroppo poco. E lo si è notato anche durante le ultime elezioni tramite la scarsa partecipazione della collettività. Il Comites precedente era riuscito, prima della pandemia, ad organizzare alcune assemblee in varie città della circoscrizione incontrando i connazionali del posto. Noi stiamo valutando anche dove poter organizzare prossimamente almeno un’assemblea fuori Stoccarda entro quest’anno. Abbiamo riattivato il sito e aggiornato la pagina su Facebook. Qui i connazionali trovano varie informazioni e tutti i bilanci, i verbali e i lavori svolti dal Comites. Viviamo nell’era dei social e quindi comunichiamo anche in questo modo.
La nota più dolente riguarda la carenza dei servizi consolari che si ripercuote inevitabilmente sulla vita quotidiana di ogni cittadino. Quali pressioni politiche sono state fatte presso il governo, vecchio e nuovo, per sanare o per lo meno lenire questa ferita che crea quotidiani problemi a decine di migliaia di connazionali.
Il Comites uscente come quello attuale, attraverso il progetto “Sportello Comites” continua nel suo piccolo ad aiutare il maggior numero possibile di connazionali a prendere appuntamenti online tramite il sistema “Prenot@Mi” per il rinnovo dei passaporti e delle carte d’identità. Si tratta di connazionali che non hanno dimestichezza con i computer e la lingua italiana. Purtroppo le procedure telematiche richieste dal Ministero degli Esteri penalizziamo moltissime persone. Siamo quotidianamente in contatto col Consolato per le varie emergenze e disagi di ogni genere che ci segnalano i nostri connazionali. In questo modo riusciamo, anche se non è molto, a soddisfare le esigenze di alcuni connazionali. Abbiamo segnalato più volte tramite l’Intercomites i disagi dei servizi consolari all’Ambasciata. Stiamo aspettando che il nuovo Cgie si insedi per sollecitare il nuovo governo ad intraprendere delle iniziative a riguardo. Non è ammissibile che oggigiorno per rinnovare un documento si debba attendere mesi. Stiamo prendendo appuntamenti per il mese di ottobre/novembre. È assurdo! I vari politici eletti all’estero, vecchi e nuovi, sono ben informati sulla situazione. Il problema resta. Nei consolati manca il personale, mentre i connazionali che arrivano nella circoscrizione, aumentano giorno per giorno.
Qualche settimana fa il nostro Ministero degli Esteri ha sottoscritto un “protocollo d’intesa” col Ministero del Turismo e della Cultura, volto a favorire il “Turismo delle radici”. La Regione Basilicata per prima dedicherà in maggio un’intera giornata di lavoro a Maratea con i consultori lucani all’estero. Sono stati coinvolti anche i Comites in questa grande operazione di rilancio del turismo in molti piccoli comuni del Meridione, duramente colpiti dallo spopolamento?
Abbiamo ricevuto un invito per una riunione online a fine ottobre dove ho partecipato. Secondo il Ministero degli esteri, il progetto è rivolto agli emigrati italiani sparsi nelle Americhe, in Australia, Sudafrica e Europa. Ne abbiamo discusso anche brevemente nell’Intercomites. Ho una mia opinione a riguardo. È un progetto che potrebbe interessare di più gli emigrati italiani che vivono fuori Europa e quindi più distanti dall’Italia. Non so fino a che punto i Comites possano essere coinvolti. Questi milioni di Euro (tanti) avrei preferito fossero investiti sul personale nei consolati, o consegnati agli Enti Gestori che stanno fallendo, ai Comites che non hanno ricevuto alcun contributo ministeriale. Il Comites non può diventare un’agenzia viaggi o svolgere da sponsor su determinate regioni e meno verso le altre. Sinceramente, sono soldi spesi male.
Quali attenzioni riserva il vostro Comites all’integrazione sociale e scolastica della nuova emigrazione?
La situazione scolastica è drammatica, come è ben noto. Molti enti gestori/promotori stanno fallendo o sono falliti per la mancanza di fondi. Il numero degli studenti che frequentano i corsi di lingua e cultura è basso. Molti studenti sono costretti a spostarsi in altre scuole per il ritardato arrivo di alcuni insegnanti di ruolo. Il Comites ha in programma un incontro con alcuni rappresentanti di genitori, con il consolato ed il dirigente scolastico in modo da poter valutare come andare incontro alle problematiche. Per quanto riguarda la nuova emigrazione e l’integrazione stiamo valutando come poter intervenire nella nostra circoscrizione.
Le poche “compagnie teatrali” presenti da decenni nelle diverse circoscrizioni lamentano in generale una scarsissima sensibilità del Comites verso la loro opera di diffusione della cultura popolare italiana anche in terra svevo-badense. Come mai?
Sicuramente la tematica potrebbe essere reciproca. Il nostro Comites, l’anno scorso, tramite la commissione associazioni, aveva programmato diversi progetti tra cui uno che riguardava anche una compagnia teatrale di Stoccarda. Non voglio entrare nei particolari, ma sicuramente da parte del Comites c’era tutta la volontà di portare avanti il progetto. Forse per nostra mancanza o per inesperienza non siamo stati in grado di portare a termine il progetto. Ciò non vuol dire che da parte del Comites ci sia una scarsa sensibilità verso le compagnie teatrali. Al contrario. Dopo questa “disavventura” abbiamo capito dove e che cosa si è sbagliato. Se ci dovessero essere i presupposti per una nuova collaborazione, saremo i primi a ricontattare la compagnia teatrale e non solo. Probabilmente i nostri predecessori avranno avuto forse meno sensibilità a riguardo.
Che cosa intendete offrire in termini progettuali per favorire un graduale ritorno ad attività socio-culturali che la pandemia ha stroncato nella primavera del 2020?
Anche il Comites ha bisogno di un graduale ritorno alla normalità. In 14 mesi di mandato siamo riusciti ad incontrarci una sola volta in presenza. Non sottovalutiamo che ben 15 consiglieri su 18 sono alla prima esperienza Comites. Ci vorrà un po’ di tempo per poter tornare ad una normalità.
La nostra prima emigrazione sta fortemente invecchiando. Che cosa può fare un Comites per raccogliere le esigenze di questa numericamente considerevole parte della collettività e tradurle in progetti?
Gli anziani, e non solo quelli della prima generazione, rappresentano un’altra grande realtà da tenere in considerazione. Il nostro Comites ha anche questa tematica in progetto. Cercheremo di essere presenti attraverso interventi di carattere informativo, soprattutto per quanto riguarda informazioni sull’assistenza sociale e sanitaria. L’Intercomites con l’Ambasciata ha già pubblicato tempo fa il volume “I primi passi per la terza età”. Qui si trovano utilissime informazioni su varie tematiche. Il volume lo si può benissimo scaricare dal sito internet https://www.comites-stoccarda.de/
Nei giorni scorsi i Comites hanno messo al vaglio delle proprie assemblee i progetti per i quali sono stati chiesti dei contributi/finanziamenti al Ministero degli Esteri. Che cosa avete proposto? Quanto avete chiesto? Quali sono i tempi e le modalità di realizzazione?
Sul bilancio preventivo del Cap.3103 abbiamo chiesto un contributo di 96.500 euro. Per i vari progetti abbiamo chiesto un finanziamento di 51.900 €, di cui 10.000 € per “Spese per manifestazioni culturali, ricreative e sportive”, 36.000 € per il progetto “Sportello Comites”, 3.500 € per “Le Eccellenze nel BW” e 2.400 € per il progetto “Realizzazione nuovo sito internet Comites”. Il resto del finanziamento occorre per la gestione della sede, spese di viaggio ecc. La realizzazione dei vari progetti è prevista per tappe nell’arco del 2023. Vedremo quali progetti e quanto finanziamento riceveremo dal Ministero degli Esteri.
Ad un anno di presidenza, quali sono state le soddisfazioni e le insoddisfazioni?
Le soddisfazioni, se così vogliamo chiamarle, sono state poche. In primis, per causa della pandemia siamo riusciti a svolgere soltanto un´assemblea in presenza. Che questo ha sicuramente influito molto sul lavoro con i consiglieri e del Comites in generale. Siamo riusciti a realizzare la manifestazione “Le Eccellenze nel Baden Wurttemberg”, da febbraio a giugno tramite il progetto “Sportello Comites” abbiamo aiutato nelle zone di Stoccarda, Ludwigsburg e Mannheim tanti connazionali a prendere appuntamenti online per il rinnovo dei documenti. Abbiamo potuto conoscere tramite la commissione “Servizi consolari”, i loro responsabili, l’ufficio Passaporti e l´ufficio Stato Civile. Sicuramente la grande insoddisfazione resta la carenza dei servizi consolari, cui aggiungo il poco interesse nei confronti dei Comites in generale da parte delle istituzioni e del Governo italiano.
Quali sono i progetti che dovranno caratterizzare questo giovane 2023?
Per iniziare, abbiamo riattivato dall’ 1 febbraio lo sportello Comites che da lunedì a venerdì la accoglie le numerosissime richieste dei connazionali. Vogliamo sollecitare ancora di più in varie sedi (Ambasciata, Intercomites, Cgie, e nostri politici eletti all´estero) la problematica dei servizi consolari. Stiamo valutando come e quando organizzare un’assemblea con i connazionali fuori Stoccarda. Vogliamo intervenire sui vari temi riguardo i corsi di lingua e cultura, organizzare incontri con i connazionali sulle pensioni, diritti del lavoro ecc. Se riceveremo i finanziamenti richiesti, vorremmo volentieri riproporre “Le Eccellenze nel BW” e portare a termine gran parte dei progetti. Purtroppo la finanziaria del nuovo Governo prevede per i prossimi anni ulteriori tagli per gli italiani all´estero e soprattutto per i Comites e il CGIE. Non so quanti Comites riusciranno a sopravvivere. Il “progetto sogno” sarebbe l’assunzione o l’invio di personale da impiegare nei consolati in modo da ridurre sensibilmente i tempi d’attesa per il rinnovo dei documenti!!!