Chiesa di San Martino di Canale, luogo del decesso di Gioacchino, appena restaurata.

Il focus della Guida Turistica redatta da Thomas Raiser è costituito non solo dalle meravigliose spiagge, dalla straordinaria cucina ricca di sapori, dai vini pregiati, dalla Sila o dalle tanto decantate bellezze storiche ed artistiche di numerosissime località ma anche dall’individuazione e dalla descrizione semplice e precisa dei Cammini

La guida, presentata recentemente nella sala parrocchiale Maria Regina di Fellbach (alle porte di Stoccarda), è stata accolta con molto interesse da un centinaio di tedeschi ed italiani, per lo più calabresi.

Nella foto: Thomas Raiser

La guida, che consta di 280 pagine in formato tascabile (al prezzo di 24,80€), è in lingua tedesca. La versione italiana è in elaborazione.

Con “Wandern-Radfahren-Pilgern auf den Spuren von Joachim von Fiore” Thomas Raiser descrive, in modo semplice e chiaro,  il percorso del Sentiero o Cammino da percorrere, sia a piedi che in bicicletta, per scoprire bellezze artistiche, religiose e della natura.

L’autore indica anche luoghi con numeri di telefono ed indirizzo dove fermarsi sia per rifocillarsi che per dormire.

Questo “manuale” di consultazione ed orientamento è frutto di anni di viaggi che l’autore ha voluto fare in Calabria come Responsabile della Gioventù cattolica della diocesi di Rottenburg/Stoccarda, immisario importante di emigrazione italiana verso la Germania.

È da anni che Raiser si reca in Calabria per incontrare calabresi, un tempo emigrati a Fellbach e dintorni, rientrati in età di pensione nelle piccole località di origine.

A mo’ di esempio l’autore cita Cariati, cittadina di 7mila abitanti in provincia di Cosenza. Da questa località di mare provengono ben 900 cariatesi che risiedono stabilmente a Fellbach. Pertanto è legittima la richiesta  della comunità all’autore di fare ogni sforzo per presentare una versione della “Guida” anche in lingua italiana.

In questo modo – ci dice Thomas Raiser – non solo i tedeschi ma anche numerosi italiani potranno essere incuriositi  e spinti a visitare una Calabria diversa, lungo i sentieri, percorsi dal grande frate Gioacchino. E aggiunge:

 “Fin dall’inizio, le mie visite in Calabria hanno avuto carattere pastorale. Ho visitato persone anziane e ammalate che in passato hanno fatto parte di una Comunità Italiana della nostra diocesi. Ho fatto visita a persone rientrate per matrimonio, malattia o per prendersi cura dei genitori anziani non più autosufficienti. Attraverso questa esperienza ho notato quanto importante sia creare ponti fra i paesi di origine in Calabria e la nuova “Heimat” in Germania. Inoltre ho voluto conoscere la terra, le radici culturali, sociali e religiose di numerosissime famiglie calabresi che oggi fanno parte delle parrocchie della diocesi di Rottenburg-Stuttgart.

Recentemente hai pubblicato una guida con cui inviti i tedeschi a visitare la Calabria percorrendo i sentieri di Gioacchino da Fiore. Di che itinerario si tratta?

Questa guida rappresenta una identità culturale di una Calabria meno nota, ma comunque ricca di storia medioevale con al centro il Regno degli Svevi e dei Normanni. I protagonisti di oggi sono le associazioni culturali, che si sono costituite in molte località. Quelle con cui ho lavorato sono: quella di Lamezia Terme che si riferisce a un’esperienza del Cammino di Santiago e quella di Celico che intende richiamare  alla memoria il messaggio del giovane Abate Gioacchino. Anche questo turismo dell’escursionismo e dei pellegrinaggi ha un ruolo importante per l’economia della regione e per i giovani che si trovano davanti alla scelta di emigrare o di rimanere. Questa preoccupazione del lavoro per i propri figli è sempre presente anche negli incontri che ho con amici e con varie persone che ho incontrato ed incontro in Calabria.

Perché questo monaco, vissuto in Calabria fra il 1135 e il 1202,  è famoso ancora oggi?

Gioacchino da Fiore è noto come „Il profeta della speranza“ e  „Il pensatore di una umanità perfetta“. Questo frate era noto anche a Papa Benedetto XVI, a Dante Alighieri nella sua Divina Commedia e a Karl Marx nell’ottica di un mondo, libero da schiavitù e da violenza.

Vorrei ricordare che Gioacchino deve la sua notorietà fino ai giorni nostri grazie all’idea che la storia dell’umanità si articola in tre età, orientate alla divina Trinità: l’età del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che dovrebbe essere un’età di pace e giustizia.

Lo stesso Papa Francesco è ritenuto  un „papa gioachimita“, cioè un „profeta della speranza“.

Perché, secondo te, un turista tedesco, ben “in gamba”, dovrebbe percorrere questo cammino?

I tedeschi amano la Calabria, ma la conoscono poco. Ci sono delle zone quasi del tutto sconosciute, tutte da scoprire. Visitare i luoghi di Gioacchino da Fiore potrebbe essere un filo rosso che permette di immergersi nel mondo del Medioevo, di vivere con Gioacchino un momento importante della storia svevo-normanna attraverso esperienze  spirituali e personali. Camminare o pellegrinare a piedi permette di penetrare nel cuore di paesaggi, della natura, dell’ambiente, della gente, dell’economia e della cultura.

Vi sono guide parlanti italiano e tedesco, pronte ad accompagnare questa tipologia di turisti?

Si, ci sono persone che parlano tedesco ed altre che conoscono bene l’inglese. La pubblicazione di questa guida aiuterà il turista a comprendere quello che si incontra lungo il cammino.

Una delle carenze più ricorrenti al Sud è la segnaletica. Quanto affidabili sono le indicazioni lungo l’itinerario?

Purtroppo nel Meridione non esistono associazioni come l’Albverein o lo Schwarzwaldverein. Tuttavia il Club Alpino Italiano si sta  impegnando ad installare la segnaletica per certi Cammini, verificati sotto l’aspetto della percorribilità. Nell’ambito del Parco Nazionale della Sila, per esempio, esiste una rete di sentieri segnalati. Alcune associazioni come quella del Cammino di S. Francesco da Paola hanno già dotato di segnaletica i loro Cammini. Nel 2023 la Regione Calabria ha emanato una legge che favorisce la qualificazione di 10 Cammini ed ha  assegnato anche diversi contributi.

Comunque guida „Joachimswege in Kalabrien“ descrive i Cammini in modo preciso e dettagliato. Oggi per orientarsi si può far ricorso anche a strumenti tecnologici: gps, cellulare con google maps, opentopomaps, Komoot ecc. Alcune tappe, descritte nel libro, riprendono sentieri segnalati dal Club Alpino Italiano.

Quali località sono toccate dal  Cammino di Gioacchino da Fiore?

Il Cammino di Gioacchino da Fiore va dalle spiagge di Lamezia Terme fino a San Giovanni in Fiore. È  un percorso di 113 km. Si passa attraverso Lamezia Terme Santa Eufemia, Sambiase con le Terme di Caronte, Nicastro e poi si sale sul massiccio del Reventino con i Comuni di Platanìa,   Decollatura, Carlopoli (con l’Abbazia di S. Maria di Corazzo dove Gioacchino è stato Abate per 10 anni), Bianchi, Bocca di Piazza, Lorica / Lago Arvo fino a San Giovanni in Fiore, capoluogo della Sila dove giace custodito il corpo di Gioacchino. Si può andare anche oltre: a Serrisi e Camigliatello Silano per poi arrivare a Celico (paese di origine di Gioacchino) e Cosenza, luogo della sua adolescenza.

Un secondo Cammino gioacchimito, sviluppato dall’associazione Abate Gioacchino, parte da Celico e porta a Spezzano della Sila, a Casali del Manco e a Pietrafitta dove si trova la piccola chiesetta di San Martino di Canale, località dove si è spento Gioacchino da Fiore.

Altri cinque Cammini conducono a luoghi fuori dalla Calabria: Palermo, Etna, Casamari, Fossanova e Monte Tabor in Terra Santa.

Se qualcuno dimostra che ha percorso almeno tre tappe del Cammino: da Lamezia Terme a San Giovanni in Fiore riceve un „testimonium“ ovvero un documento che attesta il Cammino/pellegrinaggio fatto.

Di che equipaggiamento si ha bisogno?

Per la maggior parte delle tappe vi sono possibilità di pernottamento. Sempre importante è avere buone scarpe e un leggerissimo impermeabile, protezione dal sole, avere dell’acqua e del cibo. Dipende un po’ dalle abitudini dell’escursionista / pellegrino. Ci sono delle persone che si portano una tenda, altri che si affidano alle strutture esistenti, descritte nella guida..

C’è un servizio auto per i bagagli al seguito?

C’è una grande disponibilità da parte degli attivisti delle associazioni, ma anche dei proprietari delle strutture, pronti a dare una mano all’ospite. Li accolgono all’aeroporto di Lamezia Terme oppure alla Stazione Centrale. Su richiesta organizzano volentieri anche un servizio per i bagagli al seguito.

La tua guida indica anche alberghi e/o locande dove potersi anche lavare, rifocillare e riposare?

La guida elenca diversi alberghi lungo il  Cammino. Alcuni sono semplici (come l’Albergo del pellegrino), altri invece sono più quotati. Basta consultare anche il portale booking.com e altri portali.

Che c’è di così tanto interessante da scoprire e da non perdere da visitare?

L’Abbazia di S. Giovanni in Fiore, i ruderi dell’Abbazia S. Maria di Corazzo e la Chiesetta di San Martino di Canale, luogo in cui Gioacchino si è spento. Suggestivo è il panorama del golfo di S. Eufemia, le Terme di Caronte che invitano a concedersi un po’ di relax, il Centro di Cosenza ma anche di Lamezia Terme e di Nicastro, tre città ricche d’arte.

Lungo il cammino ci sono fontane o pozzi per dissetarsi  e darsi una rinfrescata ?

La guida „Joachimswege“ di solito indica dove ci si può fornire di acqua potabile. Sulle pendici della Sila e del Reventino si trovano molte sorgenti d’acqua freschissima.

Qual è il periodo più indicato per una simile avventura?

Per le escursioni si raccomanda la primavera o l’autunno. Volendo però si può andare anche in estate considerato che sulle altitudini silane spira sempre un fresco venticello.

Per chi non è consigliabile il Cammino?

Certamente serve un po’ di esperienza escursionistica, ma nessuno dei sentieri richiede condizioni di alpinismo. I luoghi che si richiamano a Gioacchino da Fiore sono tutti facilmente percorribili.

Per poter pubblicare una guida di 280 pagine ti sarai recato certamente più volte sulla Sila Greca. Che cosa ti ha colpito positivamente e/o negativamente?

Di solito ho provato a muovermi in treno, partendo la sera da Stoccarda  o da Monaco. La mattina dopo si cambia a Bologna dove si prende la coincidenza per Lamezia Terme. È possibile quindi muoversi con i mezzi pubblici. Da Cosenza o da Lamezia Terme si raggiungono quasi tutte le località e i luoghi di interesse. Viaggiando anche da solo ho trovato sempre gente disposta a darmi una mano. Sono stato particolarmente colpito dalla varietà dell’ambiente: le spiagge del Mare Tirreno, l’altopiano boscoso con il pino laricio, la tradizione spirituale dei monaci basiliani , l’atmosfera dei santuari, l’acqua fresca delle sorgenti della Sila e l’entusiasmo di tanta gente che si mette in gioco per creare una Calabria del domani.

Quanta calabresità vivi nella tua Fellbach/Stoccarda che annovera quasi un migliaio di calabresi su 2.500 italiani?

La calabresità a Fellbach vive della memoria della prima e seconda generazione che ha sempre cercato di tenere vivo il ricordo delle origini. Per tanti tedeschi Cariati e i suoi dintorni sono diventati quasi una frazione di Fellbach, una meta desiderata per le ferie, ma anche per visitare compagni di lavoro, parenti, amici e conoscenti. Il rapporto Fellbach – Cariati è forse il gemellaggio più vivo e vivace di Fellbach, anche se non ufficiale. La comunità italiana di Fellbach è un punto di riferimento non solo per gli italiani ma per tutti i 40.000 abitanti.

Hai già qualche gruppo di camminatori calabro-tedeschi pronti o disposti a tagliare il nastro di questo nuovo percorso?

In parecchie persone ho riscontrato il desiderio di voler andare a visitare questi luoghi descritti nella guida. Le Associazioni in Calabria organizzano ogni tanto delle escursioni. Sarebbe interessante poter programmare un’escursione di più giorni con un gruppo di calabresi – tedeschi. Vediamo!

La pubblicazione della guida è in tedesco. È prevista anche una versione italiana?

Non solo in Italia, ma anche nel mondo tedesco mi chiedono di pubblicare  una versione della guida in lingua italiana. Le prospettive sono buone. Il motivo principale è la presenza desiderata del Cammino di Gioacchino da Fiore sul „mercato“ dei Cammini.

Nelle sale sta per essere presentato un film su Gioacchino da Fiore con il titolo „Il monaco che vinse l’apocalisse“;  un film che intende far conoscere meglio Gioacchino da Fiore in tutta Italia e all’estero. Il 24 aprile scorso sono stato a Cinecittà/Roma a vedere l’anteprima del film.

Il regista Jordan River,  Don Enzo Gabrieli (il postulatore della beatificazione di Gioacchino), il presidente del Centro Studi Gioachimiti, Riccardo Succurro, i vescovi di Cosenza, Catanzaro e Lamezia Terme, la presidente della Provincia di Cosenza e il sindaco di S. Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, mi hanno espressamente chiesto una versione italiana della guida. Ho già  tradotto il manoscritto cui sta seguendo la fase delle correzioni, e la Casa editrice Pubblisfera ha già dato inizio ai lavori.
Il mio obiettivo è di contribuire a far conoscere di più  la bella ed  amata Calabria al mondo di lingua tedesca, di offrire un piccolo contributo allo sviluppo di una cultura escursionistica in questa zona del Sud Italia e di sostenere il valore spirituale e pastorale sulle orme di Gioacchino da Fiore in Calabria.