Intervista a Gianmario Strappati, il giovane solista di tuba affermato a livello internazionale
Gianmario Strappati è un giovanissimo musicista, originario di Ancona, che ha scelto come strumento musicale la tuba e tiene concerti, in veste di solista, in tutto il mondo. Con l’occasione della sua venuta in Germania lo abbiamo intervistato.
Raccontaci un po’ di te. Quando sei venuto a contatto con la musica?
Fin dai primi anni di vita i miei genitori posarono tra i giochi un vecchio euphonium. Con questo cercavo di imitare il grande trombone della Banda degli animali, un cartone animato che seguivo con grande interesse.
Come è nata la passione per la tuba.
Mi innamorai del mio strumento all’età di tre anni. Un filmato con una grande banda, conquistò la mia fantasia. Fra gli strumenti dominava lui, il più grande e imperioso, dalla voce profonda e misteriosa: Il sousafono… la cosiddetta tuba americana. Già dalla scuola materna disegnavo con passione quel grande strumento che avrei voluto tanto suonare, fino a che le maestre chiamati i miei genitori, dissero loro che avrei dovuto volgere lo sguardo anche ad altro: paesaggi, alberi, personaggi ecc… Lo feci… disegnando un bellissimo principe azzurro che viveva felice nel suo castello, suonando una grande tuba d’argento.
Quanti anni avevi quando ti sei esibito per la prima volta.
A quattro anni mi esibii davanti ai miei compagni della Scuola Materna, ma anche in alcune bande musicali della mia regione. Allora suonavo l’euphonium una piccola tuba con la quale a nove anni incisi il primo cd dedicato alla canzone internazionale.
A 15 anni hai vinto il prestigioso premio Nino Rota, premio vinto dai grandi della musica per. es. Katia Ricciarelli. Cosa ha significato per te questo premio?
Non nascondo di provare ancora una grande emozione ricordando la magica serata del 7 Settembre 2015 a Cava de’ Tirreni (Salerno), il Concerto di Williams per tuba e orchestra, la celebre Czardas di Vittorio Monti seguito dal riconoscimento del prestigioso Premio Nino Rota, in precedenza assegnato a grandi artisti quali: Katia Ricciarelli, Joseph Horowitz, Peppino Principe, Lelio Luttazzi ed altre eminenti figure dello spettacolo. Alla soddisfazione per questo premio, se ne aggiungono altre tra le quali: la cittadinanza benemerita ricevuta dalla mia città e il riconoscimento di Artista dell’anno 2020 da parte della rivista americana Christopher Magazine.
Il 5 maggio a Lipsia hai suonato presso la tomba del famoso compositore tedesco Johann Sebastian Bach. Cosa ha significato per te questo evento?
Il 23 Marzo 2019 mi sono esibito al Bachmuseum di Lipsia in occasione del 334esimo compleanno di J. S. Bach. Il 5 Maggio 2022 ho eseguito la seconda Suite BWV 1008 in Re minore per tuba sola sulla tomba del “Padre della musica” presso la Thomaskirche in un evento organizzato dall’Associazione italiani a Lipsia e. V. è stata un’iniziativa straordinaria che ha portato per la prima volta un concertista italiano di tuba, in un tempio di così grande importanza.
Hai detto di aver suonato la seconda Suite BWV 1008 in Re minore scritta per violoncello con la tuba. Nel trascriverla per il bassotuba hai avuto delle difficoltà?
In questi anni ho dedicato molto tempo alle trascrizioni delle Suites di Bach, pubblicando per ora le prime tre. La quarta, la quinta e la sesta sono in cantiere per future pubblicazioni. La possibilità di trascrivere Bach per il mio strumento mi ha offerto l’opportunità di vivere un’esperienza straordinaria.
Chi è il tuo idolo?
Il maestro John Fletcher ( solista e suonatore di tuba della London Symphony Orchestra) è da sempre il mio idolo. A lui ho dedicato numerosi concerti, uno dei quali proprio a Londra nella sua città. Altro grande interprete che ha ispirato buona parte del mio repertorio è il concertista di tromba francese Maurice André. I loro meravigliosi e sublimi capolavori musicali illuminano il mio percorso artistico.
Sei stato nominato ambasciatore di Missioni don Bosco per la musica nel mondo. A cosa è dovuta questa nomina e quale è il tuo compito?
Il messaggio di Missioni don Bosco è fortemente legato alla funzione sociale che la musica può avere soprattutto tra i giovani. Ricordiamo le numerose bande musicali che il santo fondò affinché potessero diventare un’opportunità educativa e un momento di aggregazione per tanti di loro. I salesiani, le suore e i coadiutori laici che permettono di realizzare il sogno missionario di don Bosco sono uomini e donne di tutto il mondo, impegnati a diffondere la loro opera educativa e formativa, con grande attenzione a chi è più vulnerabile e solo. Nei numerosi recital, masterclass e interviste alle quali ho avuto l’onore di partecipare ho parlato di tutto questo affinché l’umanità possa volgere uno sguardo ad ogni donna o uomo in difficoltà.
La tuba è uno strumento poco conosciuto e di sicuro ci vorranno anni per poter imparare a suonare questo strumento. Ai giovani che vogliono imparare a suonare la tuba cosa consigli.
La tuba rappresenta spesso per l’uomo comune il vecchio trombone della banda, un po’ goffo ma anche buffo e divertente. Nella realtà la tuba sta diventando sempre più lo “strumento del secolo”, molti giovani intraprendono lo studio di questo strumento o dell’euphonium, che si può rappresentare in qualche modo come una tuba tenore (una piccola tuba). Nei corsi e nelle masterclass che tengo e nel Conservatorio G. Verdi di Ravenna, istituzione di alta cultura nella quale sono docente, incontro spesso giovanissimi allievi che scelgono di studiare l’euphonium o la tuba, innamorati di questi strumenti dal suono profondo e misterioso.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Svolgo con grande passione l’impegno didattico presso il Conservatorio G. Verdi di Ravenna, al quale si aggiungono i corsi internazionali online presso l’Instituto Superior de Musica J. Hernandez di Buenos Aires e il Conservatorio Jose Asuncion Flores del Paraguay. Ho in cantiere concerti in Sudamerica, Asia e USA. In Italia sarò impegnato per un concerto – evento a Torino organizzato in collaborazione con Missioni don Bosco, mentre dall’autunno prossimo terrò dei recital in Germania e nei paesi dell’est Europa.