Standing Ovation per Amadeus e Fiore. Diodato vince il Festival di Sanremo 2020
Il Festival della Canzone Italiana di Sanremo targato Amadeus, ha partorito il suo settantesimo vincitore: Diodato, con il brano “Fai rumore”. Il cantautore pugliese si dice sconvolto della vincita e dedica il premio alla sua intera squadra di lavoro, al bimbo che era, alla famiglia e a Taranto, la sua Città. È convinto che bisogni fare rumore, nel rispetto di tutti quelli che lottano ogni giorno in una situazione insostenibile. Non me lo aspettavo, ci dice in conferenza subito dopo la premiazione, come il fatto di avere ricevuto altrettanti premi da quello della Critica “Mia Martini” assegnato dalla Sala Stampa Roof dell’Ariston, al Premio della Sala Stampa Lucio Dalla. Al secondo posto, con il brano “Viceversa” dedicato a tutte le persone deboli, si è classificato Francesco Gabbani e a lui è andato anche il Premio Tim Music per la canzone più ascoltata in streaming, mentre terzi con la canzone “Ringo Star” i Pinguini Tattici Nucleari. La Commissione musicale ha assegnato a Rancore il Premio “Sergio Bardotti”, come miglior testo per il brano “Eden”, mentre a Tosca l’Orchestra del Festival ha consegnato il Premio “Giancarlo Bigazzi” quale migliore composizione musicale del brano “Ho amato tutto”.
Puntuali come da copione, ritornano le polemiche sulla potente macchina e sulla conduzione del Festival, come se per certuni il festival fosse solo questo o che vivesse di questo solo pane; ma hanno finito per spegnersi sotto un record di ascolti. Anche perché, diciamola tutta, di cose belle, sensibili e umane ne abbiamo viste davvero tante, in questi giorni di permanenza al Festival. Senza nulla togliere ai conduttori per eccellenza degli scorsi anni che hanno detto, detto e detto, quest’anno viceversa è stato fatto! Tra una gag e l’altra con il padrone di casa Amadeus, Fiorello ad esempio è stato un valore aggiunto, un vero mattatore. Una persona straordinaria, un inimitabile showman, imitatore, presentatore, fantasista e cantante che ha saputo tener testa a tutti, al Festival, a noi giornalisti con le sue incursioni a sorpresa: pronto a emozionare, a sdrammatizzare e a ironizzare al momento e a punto giusto ogni qual volta serviva. Non si è mai fatto trovare impreparato, nemmeno subito dopo il fuori programma dell’abbandono di Bugo e Morgan, meritatissima pertanto la Standing ovation a Fiorello, avuta per la prima volta a Sanremo. Chapeau ad Amadeus che con grande umiltà, garbo, generosità, nervi saldi e stile è riuscito a selezionare una combinazione perfetta “Amadeus Fiorello” e a riportare al Festival non solo gli italiani in Italia e tutti quelli sparsi per il mondo ma anche i più scettici, maldicenti, critici e meno. Ha dato importanza a tutto e tutti senza strafare o sottovalutare un qualcosa. Ci ha regalato momenti salienti, sane risate e un po’ di cultura con il Cantico dei Cantici di Roberto Benigni. Monologhi toccanti e riflessivi, fino ad arrivare ai quarant’anni di felicità di Tiziano Ferro, cui Amadeus non risparmia grandi parole di stima e felicità, per averlo ospite in tutte e cinque le serate. A piedi nudi scende l’imponente scala anche la grande signora della domenica Mara Venier, lo stesso fa anche Tosca. Le canzoni poi, scorrevano una dopo l’altra come mai prima d’ora era successo, e i cantanti in gara si sono resi disponibili al contatto diretto col pubblico. Al Festival è successo di più e di tutto, ma del resto nessuno è stato costretto a seguire la kermesse!
“Sono davvero commosso perché, a mio avviso, questa è la festa di tutti gli italiani nel mondo”, ci dice ai nostri microfoni il conduttore e direttore artistico Amadeus: “È la festa della nostra musica, dei nostri valori e che abbiamo cercato in maniera spontanea di portare a Sanremo. Davvero questo Sanremo non l’abbiamo programmato a tavolino, ma è avvenuto tutto in maniera spontanea. Io, a Fiorello ho consegnato le chiavi del Teatro Ariston dicendogli: puoi entrare e uscire come, quando e se lo vuoi. Io realmente non sapevo cosa faceva e non ho voluto saperlo, anche perché ritengo che a un amico, non si chiede: avvisami se mi vieni a trovare a casa. A casa mia i miei amici bussano ed io, se sono in casa, apro. Sono felice che il festival sia seguito dai giovani, perché sono tantissimi. Ho voluto portare la musica dei giovani a Sanremo, che sia e rispecchi i gusti attuali. Riguardo alle polemiche, ho tirato dritto per la mia strada come un treno in corsa. Ho spento il cellulare venti giorni fa, non ho letto niente, non ho ascoltato niente e nessuno. Dovevo andare avanti per la mia strada perché, quando hai la coscienza a posto, quando sai che lo fai con onestà e amore, le polemiche mi scivolano addosso. Per questo non ho ascoltato niente, avevo il mio festival, dovevo dare alla gente, agli italiani in Italia e nel mondo qualcosa di cui andare fieri e dire: ho passato cinque belle serate. Anche perché ognuno di noi ha i propri problemi, in parte grandi, ed io ho voluto regalare cinque giorni di musica e spensieratezza. Do un grande abbraccio a tutti gli italiani in Germania. Ho alcuni amici là, quindi so per certo che vi fate benvolere e contribuite a rendere quella terra meravigliosa come la Germania ancora più grande. Anche perché, noi italiani ovunque si vada nel mondo, abbiamo una forza da mostrare e di andarne orgogliosi. Grazie anche a te Angela, è stato un piacere incontrarti e attraverso la tua emittente salutare tutti i nostri connazionali”.
“Con più del sessantuno per cento, è stata l’edizione dei record in assoluto, specie per i giovani dai quindici a ventiquattro anni”, dice il direttore di Rai Uno Stefano Coletta. Questo è il festival del Millennio, un risultato straordinario legato ai settant’anni del festival, evidentemente c’è fame di memoria. In questi casi, doveroso è ringraziare il padrone di casa Amadeus e il suo inseparabile amico Fiorello. La settantesima edizione è stata ricca di sfaccettature mai viste prima d’ora. È uscita dall’Ariston, ha coinvolto la città di Sanremo. Molte le novità, dal red carpet partito per la prima volta dal Teatro Ariston fino a Casa Sanremo attraversando piazza Colombo e che ha visto anche performance live degli eventi collaterali al festival, con concerti ed esibizioni dalla mattina fino a notte fonda. Tutti hanno cantato Sanremo, standing ovation quindi per Amadeus e il suo Festival, e poco importa se quei pochi si sono ostinati a non accettare e arrendersi alla realtà di una evidente vincita: del resto qualcuno nell’ignoranza deve pure sguazzare…o no? Il reportage televisivo realizzato in collaborazione con la SDA FotoVideo Production è visibile al sito ufficiale di televideoitalia.net e corriereditalia.de