La traduttrice letteraria Dr. Ruth Mader-Koltay e l’editor Irene Pacini presentano“Apnea0 il toccante romanzo autobiografico di Lorenzo Amurri, scomparso nel 2016
Riprendono venerdì 20 gennaio 2023, dopo la pausa per le festività natalizie e di fine anno, le manifestazioni culturali dell’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo.
Come già reso noto da fine agosto 2022 l’Istituto è diretto da una giovane direttrice, Francesca Fazion, che è subentrata a Nicoletta Di Blasi, rientrata al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale per fine mandato.
Questo Istituto Italiano di Cultura ha realizzato nel corso dell’anno passato 157 eventi, molti digitali, come ad esempio le rassegne online #andarpergiardini, #andarpercaffè e Spazi Italiani, e molti in presenza, riaprendo le porte dopo il periodo di pandemia al proprio pubblico, al quale si è presentato un Istituto rinnovato. Si è infatti approfittato del Covid per ristrutturare la Sede dell’Istituto: una illuminazione moderna delle sale eventi ed espositive, pavimenti levigati e lucidati forniti di nuove stuoie sulla scala di ingresso e altri abbellimenti.
Per il 2023 sono stati messi in cantiere molti progetti interessanti e idee nuove.
Il nuovo programma delle manifestazioni culturali relative al primo trimestre è già pubblicato sulla pagina web e anche i canali social sono sempre aggiornati.
Con un augurio per un anno nuovo che porti a tutti tanta salute e soddisfazioni, l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo invita venerdì 20 gennaio 2023 alle ore 19:00 alla presentazione del romanzo autobiografico di Lorenzo Amurri intitolato “Apnea”, pubblicato nel 2013 daFandango Libri.
La presentazione si terrà in tedesco e sarà curata dalla traduttrice del romanzo, Dr. Ruth Mader-Koltay, e dalla editor di Amurri, Irene Pacini.
Il romanzo è uscito sul mercato tedesco nel 2022, edito dalla casa editrice nonsolo Verlag di Friburgo in Brisgovia con il titolo “Bis ich wieder atmen konnte”. Durante la serata si leggeranno ad alta voce brani tratti dal libro italiano e dall’edizione tedesca e verranno proiettate interviste (sottotitolate in tedesco) ai familiari di Lorenzo Amurri.
L’evento, organizzato in collaborazione con la casa editrice Nonsolo Verlag di Friburgo, si terrà presso la Rudolf Steiner Haus di Amburgo (Mittelweg 11-13) per poter accogliere anche persone con limitazioni di movimento.
La partecipazione è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione tramite il portale Eventbrite.
Non è obbligatorio indossare una mascherina FFP2 o chirurgica. La scelta è personale.
Il romanzo, finalista al Premio Strega 2013, racconta la storia personale dell’autore e di come la sua vita sia cambiata a causa di un incidente sulle piste da sci all’età di 26 anni. Una vita fino a quel momento vissuta intensamente, da ragazzo spensierato: sesso, droga & Rock’n Roll questo era il motto di Lorenzo, appassionato musicista che aveva collaborato con importanti musicisti e gruppi musicali italiani. All’improvviso quel terribile incidente sugli sci gli stravolse la vita, compromettendo la spina dorsale e rendendolo da quel momento paraplegico. Solo dopo dolorosi mesi trascorsi in una clinica di riabilitazione, numerosi insuccessi e molte battute d’arresto, Amurri iniziò a lottare per tornare a vivere. Come dopo una lunga immersione sentì finalmente di poter respirare di nuovo.
Il romanzo inizia con la descrizione dell’incidente: la faccia immersa nella neve, come ovatta soffice che gli toglie il fiato. È la vertigine dell’apnea. Pochi attimi prima Lorenzo stava sciando insieme a Johanna, la sua fidanzata. Poi la corsa in ospedale in elicottero, il coma farmacologico e un’operazione di nove ore alla colonna vertebrale. Dai capezzoli in giù la perdita completa di sensibilità e movimenti. D’ora in avanti Lorenzo e il suo corpo vivranno da separati in casa. L’unica cosa che conta, adesso, sono le mani. Poter riprendere a muoverle, poter ricominciare a suonare la chitarra, perché la musica è tutta la sua vita. Dalla terapia intensiva ai lunghi mesi di riabilitazione in una clinica di Zurigo, fino al difficile reinserimento in un mondo dove all’improvviso tutto è irraggiungibile e tutti sono diventati più alti, giganti minacciosi dalle ombre imponenti. Con coraggio e determinazione Lorenzo Amurri racconta il suo ritorno alla vita: la voglia di vedere, di toccare, di sentire; di riprendere a far tardi la notte insieme agli amici, di abbandonarsi all’amore della sua donna e riconquistare la libertà che gli è stata rubata. Ogni tappa è una lenta risalita verso la superficie, un’apnea profonda che precede un perfetto e interminabile respiro.
Il romanzo autobiografico di Amurri è di un’intensità mozzafiato. Cristallino e senza fronzoli, fluido nello stile e profondamente toccante dal punto di vista emotivo, ci fa soffrire con il protagonista, sperare, ridere. Come un vortice che difficilmente ci permette di mettere da parte questo libro.
Amurri nasce a Roma nel 1971. Musicista e produttore musicale, ha suonato e collaborato con diversi artisti (Tiromancino, Lola Ponce, Lory D, Asia Argento, Franco Califano). All’età di 26 anni, durante una discesa sugli sci al Terminillo, si scontra contro il pilone di una seggiovia e rimane quasi completamente paralizzato dal collo in giù. Alla sua lunga esperienza di riabilitazione fisica ed emotiva sono legati due romanzi autobiografici pubblicati da Fandango Libri. Il primo è Apnea del 2013, un esordio considerato un successo editoriale, finalista al Premio Strega 2013, vincitore del Premio Strega Giovani e del Premio dell’Unione Europea per la letteratura 2015. Il secondo è Perché non lo portate a Lourdes?, pubblicato nel 2014, cronaca del suo viaggio da non credente a Lourdes. E infine Tracce di ruote, una raccolta dei suoi primi scritti tratti dall’omonimo blog, esce a cinque anni dalla sua scomparsa, sopraggiunta il 12 luglio 2016.
Irene Pacini, toscana,germanista, vive da oltre 30 anni in Germania dove lavora come traduttrice ed editor freelance. Da oltre 10 anni si dedica al volontariato per la promozione della lingua e della cultura italiana. La sua perfetta padronanza di entrambe le lingue – che la rende anche un’apprezzata interprete in ambito culturale – e la sua decennale esperienza nella trascrizione di testi creativi e giornalistici le permettono non solo di dare una verifica finale al lavoro del traduttore, ma anche di fornire un supporto passo dopo passo nella sua realizzazione e di aiutare a risolvere problemi di traduzione particolarmente difficili. Nella sua funzione di editor o redattore, Irene Pacini lavora ininterrottamente con l’autore e la casa editrice per rendere i testi adatti alla pubblicazione, perseguendo in questo modo il suo obiettivo principale e cioè quello di individuare ed eliminare qualsiasi ostacolo tra il testo e la mente del lettore. Per questo motivo, presso nonsolo Verlag – a differenza della maggior parte delle case editrici – il controllo di qualità della traduzione inizia con il primo capitolo e prosegue ininterrottamente fino al completamento. Inoltre, Irene Pacini consiglia l’editore nella selezione dei titoli e nell’organizzazione degli eventi, in cui spesso volge anche la funzione di interprete.
Ruth Mader-Koltay, nata nel 1968 a Weingarten/Württ.; ha trascorso diversi anni della sua infanzia in Sicilia e in Ticino e ha studiato letteratura italiana e francese e letteratura tedesca moderna a Saarbrücken, Friburgo e Bologna. Durante la stesura del suo dottorato in letteratura italiana, ha tradotto un romanzo autobiografico e diversi racconti dall’italiano per la casa editrice S.Fischer. Dopo il dottorato ha lavorato come docente di letteratura italiana presso l’Università di Friburgo, dove vive attualmente e dove continua a lavorare come libera docente di italiano presso la Società Dante Alighieri e come traduttrice letteraria.Dal 2018 lavora anche come adattatore di testi per l’emittente franco-tedesca ARTE. Per la casa editrice nonsolo Verlag la Mader Koltay ha tradotto sei racconti, un articolo di giornale e i romanzi di Anna Pavignano (“In bilico sul mare”), Nicola H. Cosentino (“Vita e morte delle aragoste”), Igiaba Scego (“Dismatria”) Paolo di Paolo (“Vite allo specchio”), Giulia Corsalini (“La lettrice di Čechov”).